foto di classe

NON C’È PIÙ LA FOTO RICORDO DI UNA VOLTA – NEL PRIMO GIORNO DI SCUOLA IN UN ISTITUTO DI GENOVA LA PRESIDE HA CHIESTO AI GENITORI DI NON FARE FOTO DI GRUPPO PER TUTELARE LA PRIVACY  DEI BIMBI: INSOMMA SCATTI AL PROPRIO FIGLIO SÌ, MA IN SOLITARIA O, AL MASSIMO, CON UN ALTRO COMPAGNETTO LA CUI FAMIGLIA È D’ACCORDO – DI QUESTO PASSO TRA QUALCHE ANNO DIREMO ADDIO ALLE FOTO DI CLASSE…

Silvia Pedemonte e Simone Rossellini per “la Stampa”

 

foto in classe 9

Niente foto e video del primo giorno di scuola. Oppure sì, ma limitando l' inquadratura sui propri figli. E "allargando" sull' amichetto del cuore se e solo se i genitori - dell' amichetto - sono d' accordo. Armadietti che non hanno più la fototessera del bimbo che qui appoggia grembiulino e scarpe: resta il nome scritto in piccolo e poi un disegno fra sole, stelle, animaletti vari. Nuove figure, nell' organico scolastico: come il responsabile della protezione dei dati.

 

foto di classe 2

Anno scolastico 2019/2020, la campanella suona e nel Levante ligure porta circolari, richieste e provvedimenti nel nome della privacy. E, in particolare: del Gdpr - General Data Protection Regulation - il regolamento europeo Ue 679/2016 sulla protezione dei dati personali (entrato in vigore lo scorso 25 maggio).

foto di classe 1

 

Il caso più eclatante stava per scoppiare sul finire dello scorso anno scolastico: nel nome della privacy, a Rapallo, in certe classi sembrava in bilico pure la tradizionale foto di classe. Ora le norme della privacy dettano la linea. C' è un vero vademecum, che si può trovare su www.garanteprivacy.it. E ci sono, a cascata, le prime circolari e le prime linee da seguire.

 

foto in classe 7

A Rapallo, alla scuola paritaria Gianelli, il primo giorno di scuola la preside Franca Castiglione ha chiesto ai genitori di non fare scatti "generalizzati", nel cortile scolastico. «Ogni anno facciamo firmare i moduli per le autorizzazioni su foto e video che vengono effettuate nell' ambito delle iniziative scolastiche. E qualche genitore non ha piacere - spiega la preside -. Proprio per questo, avendo presente che c' è chi non vuole, ho chiesto di non fare scatti di gruppo.

 

foto in classe 8

Poi ognuno, ovviamente, poteva fare la foto del proprio figlio». Guido Massone, dirigente dell' Istituto Comprensivo Santa Margherita Ligure, ha dedicato al tema la circolare numero sei dell' anno scolastico appena iniziato. Con deroga per le foto per il primo giorno di scuola, richiamando però tutti a binari precisi: «Il primo giorno di scuola rappresenta per molte famiglie un' occasione speciale che merita un ricordo da fissare nel tempo» è l' incipit della circolare.

foto di classe

 

Che traccia questa linea: foto sì, ma solo del proprio figlio. O, se gli scatti coinvolgono anche altri bimbi, deve esserci il via libera dei genitori. «Quello che può sembrare una limitazione della libertà in realtà è una garanzia dei diritti di tutti - afferma Massone -.

 

foto di classe 3

Deve vigere il sentimento di prudenza e non di proliferazione bulimica dei dati e della pubblicazione degli stessi. È una tutela anche per i genitori che non sanno che, in caso di diffusione di foto senza il consenso, potrebbero avere problemi». Comprensivo di "Santa" che è già dotato di garanti interni, sul tema privacy e dati.

foto di classe 3

 

Sempre nel nome della normativa europea a Rapallo sono sparite le fotografie dei bambini dagli armadietti della scuola d' infanzia Rainusso, che fa parte dell' Istituto comprensivo Rapallo-Zoagli.

 

Resta il nome e un disegno. In ogni caso non è più possibile associare il nome al volto: «La raffigurazione fisica è il dato personale per eccellenza, perché per dato personale si intende ciò che consenta l' identificazione della persona», spiega Andreino Garibaldi, ingegnere informatico e referente per la privacy del Comprensivo Rapallo Zoagli. Che evidenzia: «Le immagini dei bambini non devono poter essere acquisite perché possono essere oggetto di trattamenti illegittimi. Si sono verificate anche truffe o false adozioni proposte con immagini di minori».

foto di classe 2

 

Al Comprensivo Rapallo-Zoagli la dirigente è Elisabetta Abamo: «Seguiamo da tempo molti accorgimenti di tutela delle privacy. Gli elenchi dei componenti le classi non sono più visibili dall' esterno ma il genitore, qualificatosi, deve entrare per consultarli. Certo, poi, ci sono delle contraddizioni».

foto liceo avignonefoto di classe 4foto di classe 1984 melania trumpfoto in classe 5foto in classe 4foto in classe 6foto in classe 11foto in classe 12foto in classe 2foto in classe 3foto di classe 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”