furti cimiteri

NON C’E’ PACE PER I MORTI - IN ITALIA OGNI GIORNO QUALCHE MALVIVENTE DECIDE DI RAZZIARE I CIMITERI FURTI RUBANDO FIORI, STATUE E LAMPADE VOTIVE - ALCUNE FAMIGLIE SI TUTELANO INSTALLANDO TELECAMERE DI SICUREZZA NASCOSTE SULLE LAPIDI, MENTRE ALTRI HANNO PERSINO INGAGGIATO DEI VIGILANTES…

Claudia Osmetti per "Libero quotidiano"

furti cimiteri

 

Adesso razziano pure le tombe. Se n' è accorta subito, quando è andata a trovare il suo nipotino che riposa al camposanto di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno.

 

Lei, la nonna, quel bambino venuto a mancare troppo presto (ad appena dieci anni) non l' ha mai dimenticato. Va a fargli visita spesso, pulisce la lapide, porta i fiori freschi: il dolore che col tempo non se ne va ma lascia spazio al ricordo che, alle volte, è l' unica cosa a cui ci si può aggrappare.

 

furti cimiteri 2

Così entra nel cimitero comunale di Nocera, sono gesti quasi automatici ormai: percorre il viale alberato, forse in mano ha l' annaffiatoio di plastica. Si china per assicurarsi che non ci siano erbacce o foglie secche da rimuovere e resta sbigottita a fissare la piccola tomba. È vuota. Manca la statuetta di un angelo che aveva donato al bimbo un' associazione di assistenza per i malati di tumore.

 

Mancano i fiori che, la donna ne è certa, erano stati portati giorni prima. Mancano altri oggetti. È l' ennesimo furto dentro un luogo sacro, l' ennesimo scippo al camposanto.

furti cimiteri 3

 

La nonna non si perde d' animo, è stufa di quella storia: esce dal cimitero ed entra in un commissariato locale, sporge denuncia. Perché se son bravate son di cattivo gusto e se non lo sono, be', a maggior ragione: non si ruba al cimitero. C' è un limite a tutto. Sui social network parte il tam tam, l' indignazione cresce ed è un coro unanime di vergogna-vergogna.

 

Però c' è persino di più: in mezzo alla gente disgustata, che chiede a gran voce controlli più stringenti, iniziano a farsi largo diversi altri commenti. Anche-a-me, è-capitato-lo-stesso, non-è-la-prima-volta. Già, non si tratta di un episodio (incivile e) isolato.

furti cimiteri 4

 

A Cellino San Marco (Brindisi) la mamma di un ragazzo di 17anni tragicamente morto in un incidente d' auto, nei giorni scorsi, si accorge che dalla lampada votiva della tomba manca una rosa di cristallo: il valore materiale dell' oggetto è di circa 100 euro, quello emotivo non si può calcolare.

 

Qualche mese fa le avevan portato via pure la foto della lapide. Ma quale riposo eterno, uno non sta in pace neanche al camposanto.

 

ESPOSTI IN PROCURA

 

furti cimiteri 5

Ché prima bisogna sudare sette camicie per scucire una degna sepoltura (vedi lo scandalo dei cimiteri romani, con le bare impilate e gli esposti in procura) e dopo tocca sperare di non incappare in quale mariolo più o meno organizzato. Ragazzate, si dirà. E comunque non ci sono scuse: mica si può sempre far spallucce e dar colpa alla noia.

 

Oppure piani più elaborati, addirittura studiati: ad Andria, in Puglia, quella che sembra a tutti gli effetti essere una banda di malviventi ha approfittato delle recenti chiusure dovute alla zona arancione per intrufolarsi tra i loculi cittadini e scippare 3mila metri di cavi elettrici.

furti cimiteri 6

 

Per ripulire l' intero camposanto han divelto numerosi pozzetti di smistamento, adesso indaga la polizia di stato.

 

A Trento (chè il malcostume è quella cosa che si generalizza subito, non ci son differenze territoriali) l' amministrazione comunale ha deciso di comprare qualcosa come sessanta telecamere per vegliare sul riposo dei suoi defunti e per chetare i famigliari che non ne potevano più di portar loro i fiori alla mattina e di non ritrovarli la sera.

 

Vasi, statuette, croci, busti commemorativi e drappelli: non si salva niente. Che siano di bronzo, d' oro, di marmo o di semplice pietra, poi, non c' è differenza: fan sempre gola.

 

SORVEGLIANZA

 

furti cimiteri 8

E il risultato è che rimangono solo quelle tombe spoglie, profanate e quindi offese. Assieme alla rabbia sconsolata dei parenti, ché va bene tutto e si può capire altrettanto: ma certi gesti lasciano l' amaro in bocca e basta. Cosenza, Forlì, Caltanissetta, Pesaro: è cronaca di questa settimana.

 

furti cimiteri 7

A Jesi (metà aprile) i famigliari di una coppia a cui sparivano sempre i fiori hanno deciso di giocare d' astuzia e hanno piazzato una microcamera sulla lapide: hanno scovato il ladro in men che non si dica, era un signore di mezza età, stempiato e con la mascherina sulla bocca.

 

furti cimiteri 9

A Carmagnola, in provincia di Torino, (fine aprile), il Comune ha spedito i vigilantes fin dentro il cimitero: i furti di rame son troppo frequenti, pare, l' ultimo è avvenuto in una tomba di famiglia scoperchiata dal tetto e ripulita da cima a fondo. Come a Pavia dove, poche settimane fa, han sradicato addirittura le grondaie della cappella, pur di portarsi via l' oro rosso.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…