robert durst big

NON SI PUÒ FARLA FRANCA PER SEMPRE - ALLA FINE IL MILIARDARIO ROBERT DURST A 78 ANNI SI È FOTTUTO DA SOLO ED È STATO CONDANNATO ALL’ERGASTOLO PER L’OMICIDIO DELLA MOGLIE E DI UN’AMICA: AVEVA NEGATO PER 40 ANNI, MA DURANTE LE REGISTRAZIONI DI UN DOCUMENTARIO LEGATO AL SUO CASO, NON RENDENDOSI CONTO DEL MICROFONO APERTO, SI LASCIÒ SFUGGIRE LA CONFESSIONE: “BEH, CHE COSA DOVEVO FARE? CERTO CHE LI HO UCCISI TUTTI”

1 - ERGASTOLO A DURST, KILLER MILIARDARIO CHE CONFESSÒ IN UNA SERIE TV

Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera

 

robert durst e la ex moglie 1

Alla fine, a 40 anni dalla scomparsa della prima moglie, probabilmente uccisa da lui, a 20 dalla morte di Susan Berman, sua amica e forse complice nel primo delitto, e dall'uccisione (ammessa ma giustificata con la legittima difesa) di un vagabondo, Morris Black, che era diventato suo amico, il miliardario Robert Durst è stato riconosciuto colpevole di omicidio di primo grado della Berman da un tribunale di Los Angeles.

 

Un rocambolesco processo concluso dall'appello disperato del difensore alla giuria: «Durst è odioso e bugiardo, ma non è un assassino». Fine di un caso che sembra uscito dalla penna di un romanziere noir, talmente avvincente da spingere la rete Hbo a produrre un documentario, The Jinx, la vita e le morti di Robert Durst, trasmesso in tutto il mondo sei anni fa.

 

robert durst 1

Kathie McKormack, giovane e avvenente moglie di Durst, sparisce il 31 gennaio del 1982 e non verrà mai più ritrovata (dichiarata morta solo nel 2017). Fin dall'inizio famiglia di lei accusa Durst: si erano sposati nel 1973, ma il matrimonio era da tempo in crisi. Però non ci sono prove.

 

Durst affida a Susan Berman, una giornalista figlia di un boss della Mafia di Las Vegas, i suoi rapporti con la stampa. Col tempo lei diventa amica e confidente del miliardario. Per qualche anno va a vivere a New York, poi torna a Los Angeles, ma il rapporto continua.

 

robert durst e la sua amica susan berman

Fino alla vigilia di Natale del 2000 quando Susan viene trovata morta in una pozza di sangue nella sua villa di Beverly Hills. La polizia arriva allertata da un biglietto nel quale una mano anonima aveva scritto l'indirizzo della Berman e una sola parola: cadavere. Sospettato di averla eliminata perché sapeva la verità sulla morte di Kathie e stava per rivelarla alla polizia che l'aveva convocata proprio in quei giorni, Durst nega ogni responsabilità.

 

robert durst 2

Nega anche di essere stato a Los Angeles, poi sparisce dalla circolazione. Si rifugia a Galveston, in Texas, dove vive addirittura travestito da donna. Lì incontra Morris il cui cadavere verrà poi ritrovato fatto a pezzi nella baia della città. Durst continua a fare cose strane: viene arrestato in un supermercato mentre, con le tasche piene di dollari, cerca di rubare un panino e un cerotto.

 

Incriminato, ammette di aver ucciso Black (forse anche lui ormai sapeva troppo), ma sostiene di essersi difeso da un'aggressione e di averlo fatto a pezzi perché preso dal panico. La giuria prende per buona la sua versione e lo assolve.

 

susan berman

Nel 2015 Durst si metterà nei guai da solo accettando di comparire in un documentario dedicato al caso. A un certo punto, non rendendosi conto che un microfono è acceso, dice, tra sé e sé: «Beh, che cosa dovevo fare? Certo che li ho uccisi tutti».

 

Caso riaperto, processo iniziato e rinviato per 14 mesi causa Covid. I suoi difensori sostengono che le parole di Durst sono state montate nel documentario in modo da farlo apparire colpevole. In aula un altro colpo di scena: Durst è costretto ad ammettere che a Natale del 2000 era a Los Angeles, andò nella casa di Susan e la trovò morta sul pavimento: fu lui a scrivere il biglietto anonimo.

 

robert durst

Per l'accusa è la prova decisiva, per la difesa solo l'ennesima circostanza sfortunata di un personaggio odioso e bugiardo che si trova sempre nel posto sbagliato, nel momento sbagliato. Stavolta la giuria crede all'accusa anche se una prova diretta non c’è.

 

Per Durst, 78 anni e malato di cancro, è l'ergastolo. Alla lettura della sentenza non era presente: in isolamento per Covid. Fine della storia? Non è detto: potrebbe ancora comparire Douglas, il fratello di Robert, che oggi gestisce in sua vece un patrimonio immobiliare (palazzi di New York) da 8 miliardi di dollari. In un'intercettazione di alcuni anni fa Durst dice che, a seconda di come fossero andati i processi, avrebbe anche potuto coinvolgere il fratello nel caso della scomparsa della prima moglie. Complice?

 

2 - «LI HO AMMAZZATI TUTTI», IL MILIARDARIO DA FILM RISCHIA LA PENA DI MORTE

Flavio Pompetti per “Il Messaggero

 

robert durst foto

Trent'anni di caccia da parte della polizia, di indagini incompiute e di battaglie legali mai concluse. Alla fine, la giustizia statunitense è riuscita a pronunciare una sentenza di condanna per omicidio contro la primula rossa del nostro tempo, il ricco ereditiere Robert Durst.

 

Una giuria popolare a Los Angeles dopo tre giorni di deliberazione lo ha ritenuto colpevole dell'omicidio di una sua amica di lungo corso: Susan Berman, consumato 20 anni fa nella casa di Beverly Hills di proprietà della donna, la quale stava per accusarlo di fronte alla polizia di un altro omicidio che la stessa Berman aveva fino ad allora aiutato ad occultare.

 

susan berman con robert durst 1

LE PERIZIE

Durst è un personaggio picaresco. Le perizie presentate nel corso del processo lo dipingono come un malato cronico di Asperger; un criminale dalla mente raffinata e dalla mano ferma quando si tratta di vivisezionare un cadavere; un trasformista capace di travestirsi da donna priva di parola, e giocare la parte in pubblico per quasi un anno prima di essere scoperto. Robert è nato in seno ad una famiglia di ricchi immobiliaristi austriaci-statunitensi, primo dei quattro figli del magnate Seymour Durst.

 

robert durst e la ex moglie 3

A sette anni ha vissuto il trauma della madre morta cadendo da un balcone al settimo piano. Si è interessato solo brevemente degli affari di famiglia, ma ha partecipato alla spartizione dell'impero con i fratelli. Nell'82 il primo mistero di natura criminale, sua moglie scompare nel nulla: Kathleen McCormak, dalla quale Durst stava cercando di divorziare.

 

Il corpo non è mai stato trovato, e la causa intentata due anni fa dalla famiglia della vittima è stata archiviata per prescrizione. Resta il sospetto che il marito l'abbia fatta sparire tagliandola a pezzi, così come ha con ogni probabilità imparato a fare addestrandosi su una dozzina di cani, tutti di nome Igor, che per qualche tempo l'hanno accompagnato nei suoi frequenti spostamenti.

 

robert durst e la ex moglie 2

LA CONFESSIONE

Robert ha invece confessato, per poi ritrattare più volte, la brutale esecuzione della Berman, figlia di un gangster di Las Vegas, freddata sul pianerottolo della sua casa, e poi segnalata alla polizia con una lettera anonima che recava l'indirizzo e la parola: «cadaver».

 

foto di robert durst

A incastrarlo alla fine sono state le confessioni fatte davanti alla telecamera, ad un regista che filmava una serie televisiva sul suo caso, e al quale ha detto: «Che dovevo fare? Li ho uccisi tutti». Un anno dopo Durst è stato arrestato a Galveston in Texas, dove aveva vissuto dissimulando di essere una donna muta.

 

robert durst 3

Il suo litigioso vicino Morris Black era morto con un colpo di pistola sparato in faccia, e pezzi del suo corpo erano stati ritrovati che galleggiavano nelle acque della baia. Libero su cauzione nel processo che poi lo ha scagionato per legittima difesa, fu arrestato il mese dopo in flagrante per aver tentato di rubare un panino, dei cerotti e un giornale in una stazione di servizio in Pennsylvania.

 

susan berman con robert durst

In tasca aveva 500 dollari, e nel cruscotto dell'auto ce n'erano altri 37.000 in contanti, oltre a due pistole e della marijuana. Dopo il pronunciamento della giuria toccherà al giudice decidere se dargli l'ergastolo, ma in ogni caso a 78 anni e con la salute malferma qualsiasi condanna equivarrà alla pena di morte.

robert durst 4susan berman 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?