boris johnson immunita di gregge

NON SIAMO LE UNICHE PIPPE - LE OLTRE 100MILA VITTIME DEL COVID IN GRAN BRETAGNA SONO IL RISULTATO DELLA DISASTROSA RISPOSTA ALLA PANDEMIA DI “BORIA” JOHNSON: LUI AMMETTE CHE “SONO STATI FATTI ERRORI”, MA RESTA EVASIVO, SVICOLA E NON POTRÀ EVITARE L'INAGGIRABILE COMMISSIONE D'INCHIESTA – DALL’IMMUNITÀ DI GREGGE, ALLA CATASTROFE NELLE RESIDENZE PER GLI ANZIANI FINO AI RITARDI NEI LOCKDOWN: CRONACA DEL DISASTRO INGLESE…

Luigi Ippolito per il "Corriere della Sera"

 

boris johnson immunita di gregge

«Abbiamo fatto degli errori»: il governo britannico non ha potuto non ammettere che qualcosa - parecchio - è andato storto. Di fronte a più di 100 mila morti, non è più possibile scaricare le responsabilità. «Errori monumentali», incalza il Partito laburista dall' opposizione: e il suo leader Keir Starmer, in Parlamento, martella Boris Johnson con una sola, ripetuta domanda, «perché?».

 

Il primo ministro resta evasivo, svicola, ma non potrà evitare quella che ormai si profila come l' inaggirabile commissione d' inchiesta. Anche se in realtà le risposte sono sotto gli occhi di tutti: una catena di errori, omissioni e retromarce che hanno scandito l' ultimo anno. Johnson è stato sempre lento a reagire, rimandando le decisioni difficili fino al momento in cui non erano più evitabili ma risultavano ormai tardive. Sempre un passo indietro rispetto agli eventi, con un' unica strategia apparente: chiudere ogni volta la stalla quando i buoi erano ormai scappati.

coronavirus gran bretagna 3

 

Il premier britannico aveva preso sottogamba l' emergenza fin dall' inizio. Nel febbraio dell' anno scorso, portata a termine la Brexit, si era dileguato chissà dove assieme alla giovane fidanzata: e aveva saltato tutte le riunioni del comitato di emergenza che si occupava di quello strano virus in arrivo dalla Cina. Solo ai primi di marzo Boris si era palesato, quando in Italia erano già scattate le prime zone rosse: ma per dire che non c' era nulla da preoccuparsi e che bastava lavarsi bene le mani.

 

BORIS JOHNSON CORONAVIRUS

La prima vittima britannica è del 5 marzo scorso, una donna settantenne. Ma il governo non fa nulla: incredibilmente, mentre il resto d' Europa avvia i lockdown, in Inghilterra viene autorizzato il festival di Cheltenham, un evento pubblico dove si ammassano mezzo milione di persone. E lo stesso Boris si vanta di essere andato negli ospedali a stringere le mani a tutti. C' è da dire che pure i consiglieri medico-scientifici del governo lo spingevano su quella strada: la loro opinione, all' inizio, era che bisognava solo abbassare la curva dei contagi, non sopprimerla del tutto. Era la famigerata strategia dell' immunità di gregge, quello che si è rivelato il peccato originale dell' approccio di Londra alla pandemia.

 

coronavirus gran bretagna 7

È così che, quando alla fine di marzo, messo di fronte a scenari apocalittici, Boris fa marcia indietro e si decide a imporre il primo lockdown, il virus si è già diffuso a macchia d' olio. Ma al peggio non c' è fine: perché gli ospedali, al limite del collasso, dimettono gli anziani e li spediscono nelle case di riposo. È una strage, ma è solo la prima. E per poco il premier stesso non ci lascia le penne, visto che finisce in ospedale e se la cava solo per un soffio.

Quella sulle residenze per anziani non è l' unica decisione che appare incomprensibile. La primavera scorsa, al picco della prima ondata, il governo continuava a dire che le mascherine erano inutili: e nessuno le indossava, neppure al chiuso. Ci sono voluti molti mesi perché venissero imposte, ma solo sui mezzi pubblici e nei negozi.

BORIS JOHNSON E IL VACCINO

 

Poi è arrivata l' estate, l' epidemia è andata scemando e si è fatto finta che fosse ormai alle spalle. Ed è arrivato un altro errore clamoroso: lo schema per dare a tutti la pizza gratis al ristorante, ad agosto, per incoraggiare la gente a uscire e a spendere. È stata un' iniziativa del Cancelliere dello Scacchiere, ossia il ministro dell' Economia, Rishi Sunak, ansioso di risollevare il Paese dalla recessione: ma si è rivelata fatale.

A settembre scorso il virus aveva rialzato la testa e appariva di nuovo fuori controllo.

Questa volta dagli scienziati arrivano inviti a imporre un breve lockdown per spezzare la curva dei contagi: ma Boris non ci sente, e ancora a inizio settembre incoraggia tutti a tornare in ufficio.

 

coronavirus gran bretagna 1

E così si arriva a ottobre, quando i dati cominciano a somigliare di nuovo a quelli di marzo. Dovrebbe essere sufficiente a far scattare l' allarme, ma Boris continua a resistere: finché non resta travolto ed è costretto a imporre un mese di lockdown a novembre. Ma a quel punto è troppo tardi, perché si sta già diffondendo la nuova, subdola «variante inglese» del virus, molto più contagiosa.

Dunque quando il secondo lockdown finisce, dopo quattro settimane, i livelli dell' epidemia sono ancora troppo alti.

 

Boris Johnson e il Coronavirus by paniruro/spinoza

Ma Boris sembra ansioso di garantire un Natale «normale» alla gente e annuncia che ci si potrà riunire come se niente fosse. La situazione a quel punto scappa di mano e Johnson deve all' improvviso schiacciare il freno, sospendendo all' ultimo minuto le deroghe natalizie. Troppo tardi: i contagi dilagano, ma c' è tempo per un ultimo passo falso. Il 4 gennaio il governo fa riaprire le scuole, solo per chiuderle il giorno dopo, quando è costretto a far scattare il terzo lockdown nazionale. Sembra una farsa, se non fosse una tragedia.

boris johnsonboris johnsonboris johnson a spasso con il cane dilynboris johnsonboris johnsonboris johnson boris johnson 1boris johnson trollato dai russi

Ultimi Dagoreport

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…