ivan urgant tv russia conduttori

NON SOLO MARINA OVSIANNIKOVA: LE STAR DELLA PROPAGANDA TELEVISIVA RUSSA SI STANNO LICENZIANDO UNA DOPO L’ALTRA! - ZHANNA AGALAKOVA, PER ANNI CONDUTTRICE DEL TG E CORRISPONDENTE DA PARIGI, HA CONFERMATO DI AVER RASSEGNATO LE DIMISSIONI - E INTERE REDAZIONI STANNO SEGUENDO IL SUO ESEMPIO, MENTRE ALTRI GIORNALISTI E REDATTORI SI DANNO MALATI O ASSENTI - IVAN URGANT, IL POPOLARISSIMO CONDUTTORE DI UN VARIETÀ SERALE, È SCAPPATO CON LA FAMIGLIA IN ISRAELE DOPO AVER PROTESTATO CONTRO LA GUERRA - UN'ALTRA DEFEZIONE CLAMOROSA DAL PALINSESTO È QUELLA DELLA TRASMISSIONE DEL SABATO DI SERGEY BRILYOV, PER ANNI INTERVISTATORE DI PUTIN…

Maria Ovsiannikova

Anna Zafesova per “la Stampa”

 

Quando è apparsa, nello studio del telegiornale serale principale della Russia, sembrava talmente impossibile che molti hanno pensato a un fotomontaggio, a un hackeraggio di Anonymous, a uno scherzo surreale, e sui social ieri girava l'ipotesi complottista che fosse un fake, un'operazione di depistaggio per mostrare che in Russia c'è la libertà di parola. Ma Marina Ovsiannikova è vera, è viva, e riemerge dopo quasi 24 ore in cui nessuno sapeva dove si trova come la donna più amata e cliccata della Russia.

Maria Ovsiannikova

 

È stata ringraziata da Volodymyr Zelensky, che ha lodato in russo i cittadini del Paese nemico che protestano contro la guerra, è già stata portata ad esempio da Alexey Navalny, che nel suo ultimo discorso al processo che dovrebbe condannarlo ad altri 13 anni di carcere la chiama «splendida» e dice che le sue parole sono «le più importanti». Emmanuel Macron le ha offerto il suo aiuto e ha detto che parlerà di lei a Vladimir Putin, in una delle loro prossime interminabili telefonate negoziali.

 

Ekaterina Andreeva

È l'eroina, la destinataria dei cuoricini, la ragazza che ha ridato dignità a tutti i russi che hanno paura ad alzare la voce, e creato il più grande imbarazzo per il Cremlino dove - dicono i canali Telegram che pubblicano i pettegolezzi del potere russo - lunedì sera le luci erano rimaste accese fino a tardi, in lunghe riunioni per decidere il suo destino.

 

Il gesto di Marina è stato di quelli con i quali si entra nella storia in 10 secondi: si è alzata dalla sua scrivania nello studio del telegiornale del Primo canale, mentre la ieratica conduttrice del regime Ekaterina Andreeva raccontava delle misure del governo per reagire alle sanzioni internazionali, e si è messa alle sue spalle con un cartello che recitava: «No war. Fermate la guerra. Non credete alla propaganda. Qui vi dicono bugie. Russians against the war».

 

Zhanna Agalakova

Sembrava un film, e Marina è stata arrestata soltanto all'uscita dallo studio, dopo che i suoi colleghi si sono ripresi dallo choc. Subito dopo si è scoperto che la redattrice del Primo canale tv, la roccaforte della propaganda di regime, aveva registrato prima di compiere il suo gesto un video in cui spiegava le ragioni della sua protesta.

 

Figlia di padre ucraino e madre russa, ha dichiarato che «la guerra in Ucraina è un crimine», ha chiesto scusa per aver collaborato alla propaganda che «ha trasformato i russi in zombie» e ha lanciato l'appello a scendere in piazza per protestare: «Siamo rimasti troppo silenti, anche quando hanno avvelenato Navalny, ma non possono metterci dentro tutti».

 

Ivan Urgant

Parole impensabili nella Russia di oggi, anche se diverse voci di corridoio dicono che le star della propaganda televisiva si stanno licenziando già da due settimane. Zhanna Agalakova, per anni conduttrice del tg e corrispondente della tv di Stato da Parigi, ha confermato di aver rassegnato le dimissioni: «Il motivo mi sembra evidente, ora divento libera», ha detto al giornale online d'opposizione Meduza. Intere redazioni stanno seguendo il suo esempio, mentre altri giornalisti e redattori si danno malati o assenti.

 

Ivan Urgant, il popolarissimo conduttore di un varietà serale, è scappato con la famiglia in Israele dopo aver protestato contro la guerra ed essersi visto sospendere la trasmissione. Un'altra defezione clamorosa dal palinsesto è quella della trasmissione del sabato di Sergey Brilyov, per anni intervistatore di Putin, che secondo alcune voci si sarebbe licenziato. Brilyov era stato scoperto da Navalny in possesso di un passaporto britannico, e la sua defezione confermerebbe il desiderio di molti fedelissimi del regime di abbandonare un Cremlino in crisi e una Russia che in pochi giorni è diventata povera e isolata dal resto del mondo, per godersi le case e i conti all'estero, prima di venire colpiti da eventuali sanzioni.

 

Sergey Brilev

«Non è una buona notizia, questi propagandisti verranno sostituiti da altri più assetati di sangue», scrive Aleksandr Gorbunov, il blogger oppositore conosciuto con lo pseudonimo di StalinGulag. Ma è comunque il segno di un regime che si sta sgretolando. Proprio per questo la decisione di una punizione esemplare per Marina Ovsiannikova sembra non essere ancora stata presa.

 

La redattrice del Primo canale è stata rilasciata dopo un interrogatorio di 14 ore, e una multa di 30 mila rubli (circa 200 euro al cambio attuale) per aver pronunciato un «appello a manifestazioni non autorizzate» nel suo video. La sua apparizione nello studio del telegiornale sembrava venisse qualificata come un «atto di teppismo», anche perché in una riunione notturna dei capi dei servizi di sicurezza si sarebbe deciso di sminuire il suo gesto e farla passare come una ragazza in cerca di celebrità.

 

Ivan Urgant

Ma il presidente della Duma Vyacheslav Volodin ha chiesto una «punizione esemplare», invocando «la severità del momento», e Marina potrebbe sperimentare i rigori della nuova legge sul «discredito delle forze armate», che promette fino a 15 anni di carcere in caso di «conseguenze gravi». All'uscita dal commissariato di polizia Marina era attesa dai migliori avvocati moscoviti pronti a difenderla, e a esigere clemenza per una madre di due figli. Ma lasciare correre significherebbe incoraggiare altre proteste tra le migliaia di persone che oggi si mandano il filmato di Marina che agita il suo manifestino in diretta nazionale. Uno schiaffo che il Cremlino difficilmente può permettersi di perdonare.

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?