miley cyrus

LA NUOVA MODA FRA I VIP È FARE CAMPAGNA PRO ABORTO: GUCCI SFILA A ROMA CON SLOGAN STAMPATI SULLE GIACCHE, MILEY CYRUS DIVENTA IL VOLTO DI UNA CAMPAGNA CON MARC JACOBS (IN CONCOMITANZA CON L’USCITA DEL DISCO, OVVIAMENTE) E SOPHIE TURNER ANNUNCIA CHE NON LAVORERA' PIÙ IN GEORGIA. MA NON SI E' POSTA IL PROBLEMA QUANDO HA GIRATO PER ANNI “GAME OF THRONES” IN IRLANDA DEL NORD DOVE LE LEGGI SULL’ABORTO SONO ANCORA MOLTO RESTRITTIVE… (VIDEO)

 

Francesco Borgonovo per “la Verità”

 

miley cyrus

Ieri, su Repubblica, lo psicanalista Massimo Recalcati, ha pubblicato un bellissimo manifesto a favore della vita. Riflettendo sul caso di Noa Porthoven, la minorenne lasciata morire di fame e di sete nei Paesi Bassi, Recalcati ha scritto: «Non è forse compito degli adulti contrastare in ogni modo - anche attraverso le Leggi - la spinta alla morte, sia essa quella della violenza sia essa quella dell' autodistruzione?». Ha totalmente ragione: la cultura della morte andrebbe combattuta ovunque e in ogni modo, soprattutto perché continua a mietere vittime, anche fra i più giovani.

gucci cruise 2020 4

 

Il problema, tuttavia, è che di questa cultura, ormai, è intriso il discorso collettivo.

Battersi per la morte è diventato un punto cardine dell' ideologia progressista, quella che - ovviamente - spopola fra le celebrità e i personaggi più in vista del mondo dello spettacolo. Il pensiero dominante impone che le posizioni pro vita siano censurate e stigmatizzate. Le idee opposte, invece, meritano di essere promosse e diffuse.

 

gucci cruise 2020 2

Non è un caso che l' ultima moda esplosa nel ristrettissimo universo dei Vip di livello internazionale riguardi proprio la promozione dell' aborto. Se non hai all' attivo uno spot o almeno una manifestazione pubblica a favore dell' interruzione di gravidanza non sei nessuno, dunque tutte le stelle e stelline corrono ad adeguarsi. Abbiamo visto, non molti giorni fa, la grottesca sfilata romana di Gucci che il direttore creativo della casa di moda, Alessandro Michele, ha voluto dedicare alla celebrazione della legge 194 e alla riproposizione di vetusti slogan femministi del tipo «il corpo è mio e lo gestisco io».

 

gucci cruise 2020 1

Ora un altro stilista ha deciso di seguire la tendenza. Si tratta del celeberrimo Marc Jacobs, il quale è sceso in campo in compagnia della popstar Miley Cyrus. I due hanno realizzato una nuova linea di abbigliamento i cui proventi andranno a Planned Parenthood, la multinazionale americana del controllo delle nascite. I capi messi in vendita sulla Rete costano 175 dollari l' uno, sono rosa e ornati dalla scritta «Don' t fuck with my freedom» (al netto della volgarità, significa più o meno «non scherzare con la mia libertà»).

 

Direte: stilisti e cantanti sono liberissimi di esprimere le proprie idee. Certo, facciano pure. Il punto, però, è che nei casi di Gucci e di Jacobs non abbiamo a che fare con manifestazioni di idealismo, ma con l' affarismo allo stato pure. La sfilata di Alessandro Michele dedicata all' aborto, come ovvio, ha trovato spazio su tutti i giornali del mondo, con relativa ricaduta pubblicitaria sull' azienda produttrice.

milye cyrus per marc jacobs 2

 

Stesso discorso per Marc Jacobs: formalmente egli non incassa nulla, ma vuoi mettere il ritorno d' immagine? In questo frangente, per altro, c' è un elemento in più. Miley Cyrus ha un disco in uscita, e infatti la frase che compare sulle magliette pro aborto è tratta da una delle sue nuove canzoni. Qui non si tratta di idee, di etica o di politica: si tratta soltanto di soldi e di visibilità.

 

La campagna abortista della cara Miley, inoltre, presenta un risvolto davvero ridicolo. Per annunciare l' uscita della linea di abbigliamento «impegnata», la cantante ha pubblicato su Instagram una delle sue foto presunte trasgressive. L' immagine la mostra con la lingua di fuori, nella consueta posa sessualmente ammiccante, mentre si appresta a leccare una coloratissima torta. Sul dolce è scritto a caratteri cubitali: «Abortion is healthcare». Ovvero: «L' aborto è assistenza sanitaria».

milye cyrus per marc jacobs 3

 

Chiaramente è una mistificazione, visto che l' aborto non è una cura contro una malattia. Ma c' è di più: Miley ha copiato la torta a una pasticcera femminista chiamata Becca Rea-Holloway. La quale si è piuttosto risentita, manifestando il suo sdegno sui social. Che furbastri, i nostri militanti abortisti: cianciano di diritti umani poi rubano il lavoro degli altri.

 

milye cyrus per marc jacobs 1

Succede più o meno a Hollywood. Circa 50 attori hanno annunciato che non lavoreranno più negli Stati che hanno adottato legislazioni restrittive sull' interruzione di gravidanza, ad esempio la Georgia. Che bravi, i difensori della nobile causa: firmano appelli per far parlare di sé e chi se ne frega se faranno perdere tantissimi posti di lavoro nell' industria locale del cinema. Già: le donne con il loro corpo possono fare quello che vogliono, ma se vengono licenziate poco male...

joe jonas sophie turner

 

Anche qui c' è poi il risvolto grottesco. Sophie Turner, una delle protagoniste di Game of Thrones nonché del nuovo film degli X Men, si è vantata del suo boicottaggio pro aborto contro la Georgia.

 

sophie turner

Persino i giornali di sinistra, tuttavia, le hanno fatto notare che - per 10 anni - ha girato una serie tv in Irlanda del nord, dove le leggi sull' aborto sono ancora più restrittive. A quanto pare, quando l' aborto non era la moda del momento, la brava Sophie se ne infischiava allegramente.

 

Adesso, invece, pare che la morte sia diventata molto chic. Quella degli altri, ovviamente: quella dei più deboli e degli indifesi.

gucci cruise 2020 3matrimonio di sophie turner e joe jonas 11sophie turnersophie turnerMiley Cyrus nella quinta stagione di black mirrormiley cyrus e liam hemsworthmiley cyrus e brooke candymiley cyrus cara delevingne e miley cyrusmiley cyrus 3miley cyrus 4gucci cruise 2020 5

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…