OCCHIO A DOVE VI APPARTATE – FARE SESSO IN AUTO DAL 2016 NON È PIÙ UN REATO MA UN ILLECITO AMMINISTRATIVO, MA LE SANZIONI POSSONO ARRIVARE A 30MILA EURO SE IL RAPPORTO RIENTRA TRA GLI ATTI OSCENI IN LUOGO PUBBLICO – MA I GUAI COMINCIANO QUANDO LO FATE IN LUOGHI DOVE…

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Lorenzo Centenari per www.motorbox.com

 

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Famolo in auto. Al cuor non si comanda, agli impulsi primordiali ancora meno. E quando il desiderio chiama, non c'è circostanza che sconsigli ai due di darci dentro. Il sesso in auto è vecchio come il mondo (quello dell'auto, almeno), talvolta fugace e spoglio di ogni affetto, talvolta passionale, persino romantico.

 

La legge purtroppo non distingue tra un rapporto in cui c'è sentimento, e un atto sessuale consumato senza trasporto amoroso. A fare la differenza, è semmai il luogo nel quale la vettura-alcova è parcheggiata (perché si presume che sia ferma). Se si fa sesso in auto in un posto abitualmente frequentato da minori, il rischio è quello di essere sbattuti in carcere. Facciamo il punto.

 

SESSO COME ILLECITO

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Come riporta con puntualità e dovizia di particolari il portale di informazione giuridica Studio Cataldi, da reato penale quale era fino al 2016, esprimere al partner la propria attrazione carnale all'interno dell'auto è stato parzialmente depenalizzato ad illecito amministrativo.

 

La sanzione pecuniaria oscilla ora da 5.000 euro a 30.000 euro: a un 42enne di Treviso, qualche settimana fa è stato sventolato un verbale da 20.000 euro (da dividere alla romana con la propria ospite). Ma quando un rapporto sessuale rientra tra gli atti osceni in luogo pubblico? La giurisprudenza è da tempo conforme nel ritenere che l'offesa al pudore si realizzi "nel momento in cui l'atto è percepibile da un numero di persone indeterminato". Perché svolto in una piazza, una strada pubblica, un parcheggio.

 

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SESSO COME REATO

I guai seri iniziano quando il rapporto sessuale "è commesso all'interno o nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori, e se da ciò deriva il pericolo che essi vi assistano". D'accordo, ma cosa si intende per luoghi abitualmente frequentati da minori? La parola alla Cassazione, sentenza n. 29239/2017: "Rientrano nella nozione tutti i luoghi dove ordinariamente si svolge la socialità di essi, ove gli stessi abitualmente, non solo prevalentemente, si trovino".

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Sia quindi asili, scuole, palestre, sale giochi, luoghi cioè dove i minori costituiscono la maggioranza, sia anche i luoghi semplicemente eletti come punti d'incontro e socializzazione: il muretto di una via pubblica, un cortile condominiale. Occhio a dove amoreggiate...

 

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