lanciarazzi m270

E ORA BIDEN CHE FARÀ? - ZELENSKY CHIEDE L'INVIO DI SISTEMI DI DIFESA CHE PERMETTANO DI RISPONDERE ALL'ARTIGLIERIA RUSSA - VUOLE LANCIARAZZI M270 E GLI HIMARS, CHE HANNO UN RAGGIO D'AZIONE AMPIO (30-70 CHILOMETRI, MA ANCHE PIÙ A SECONDA DEI PROIETTILI) E SONO IN GRADO DI ALLONTANARSI SOTTRAENDOSI ALLA REAZIONE DEL NEMICO - WASHINGTON HA SEMPRE DETTO NO: TEME CHE SIANO USATI PER CENTRARE LE RETROVIE DELL'ARMATA IN TERRITORIO RUSSO, AZIONI CHE POTREBBERO ESSERE CONSIDERATI DAL CREMLINO COME AGGRESSIONI DIRETTE…

Andrea Marinelli,Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

DONBASS - LA SITUAZIONE SUL CAMPO - 23 MAGGIO 2022

L'orso russo è ferito, però cerca di avanzare nel Donbass. Dopo una lunga serie di rovesci, il Cremlino può rivendicare alcuni successi a oriente, non sappiamo quanto profondi e duraturi. «La situazione è difficile - ha dichiarato il presidente Zelensky - perdiamo 50-100 soldati al giorno». Un'ammissione non da poco su un segreto ben protetto.

 

Nel settore est i russi hanno distrutto un ponte che collegava Lysychansk a Severodonetsk, la città diventata il target principale: rischia di essere la nuova Mariupol, avvertono fonti ufficiose, unendo l'allarme serio agli annunci a effetto. Il passo successivo per gli invasori potrebbe essere verso Kramatorsk, in mezzo però ci sono ancora molte prove da superare. Più a sud, invece, fortificano, creano bunker e naturalmente sparano con tutto ciò che hanno.

 

LA NUOVA STRATEGIA

BOMBE DONBASS 2

Da settimane l'intelligence aveva previsto un'offensiva consistente. Alla fine le unità di Mosca hanno guadagnato terreno - giorno per giorno, pochi chilometri alla volta - grazie a una serie di fattori. Innanzitutto l'artiglieria devastante: a volte gli esperti sottolineano che non sia abbastanza precisa, però la cadenza alla lunga ha i suoi effetti.

Le linee logistiche sarebbero meno «affaticate». Lo Stato Maggiore si è affidato a formazioni più piccole, con necessità «minori». I lunghi calibri, i tank, i Terminator (blindati armati di cannoncini e razzi), una ricognizione con ricerca di bersagli più accurata da parte dei droni hanno favorito i piani.

DONBASS STRATEGIA DELLA FAME

 

I PUNTI DEBOLI

Lo schieramento più agile - in termini relativi - ha contenuto le perdite, ma è andato incontro a trappole. Come alcuni tentativi di attraversare i fiumi conclusisi in disastri: in un solo scontro, quello dell'ormai celebre pontone sul fiume Siverskiy Donets, sarebbero stati uccisi quasi 500 soldati e distrutti 85 mezzi.

 

GUERRA IN UCRAINA - IL NUOVO BLINDATO RUSSO

E anche nelle ultime ore sarebbero stati respinti in alcuni villaggi da una difesa tenace, attestata su nuove linee. Ecco, però, la persistenza: la macchina ha sfruttato i punti deboli degli ucraini: munizioni insufficienti, numero inferiore di cannoni, difese non sempre adeguate. Rapporti hanno svelato come la Territoriale, componente che integra l'esercito, sia stata mandata in prima linea senza avere equipaggiamento moderno. Alcune unità - al pari di quelle russe - hanno vuoti mai colmati, con disfunzioni nella catena di comando e l'impossibilità di prepararsi.

 

Un ufficiale ha raccontato che la sua brigata ha dovuto sparpagliare i militari chiamati ad addestrarsi per il timore di essere centrati dai missili lanciati dalla Russia. Se poche notti fa Zelensky ha cambiato, a sorpresa, il numero uno della Territoriale che era in carica da gennaio vuol dire che riteneva necessaria una svolta. Uno scenario che si specchia in quello russo: Vladimir Putin ha epurato o sospeso un paio di generali.

 

GUERRA RUSSIA UCRAINA

Gli analisti sostengono che le magagne dell'Armata russa sono strutturali, irrisolvibili in corsa, in più si sono trovati davanti ad un nemico pieno di sorprese. Tuttavia gli ufficiali hanno insistito specie nel Donbass, dove il terreno è più favorevole, con grandi spazi, meno boschi, retrovie vicine. E, infatti, la «liberazione» della regione è stata uno degli obiettivi dichiarati in modo netto. I giudizi su entrambi i contendenti sono per forza incompleti in quanto non abbiamo mai il quadro preciso.

 

GUERRA RUSSIA UCRAINA

Molti i dubbi sui duellanti: le condizioni degli uomini, i rimpiazzi, il morale, il flusso di materiale bellico in favore degli ucraini. Mosca e Kiev hanno esigenze simili, anche se chi va all'assalto ha bisogno di un rapporto di almeno 3 a 1 in suo favore, quindi il neo-zar deve scovare risorse che non sono ora disponibili. È un momento dove qualsiasi cosa è utile.

 

Oggi nella base americana di Ramstein si riunisce il gruppo di contatto, i Paesi donatori che appoggiano la resistenza. Zelensky ha sollecitato l'invio di sistemi che permettano di rispondere all'artiglieria. I suoi militari chiedono i lanciarazzi M270 e gli Himars: rispetto ai cannoni trainati garantiscono maggiore mobilità e protezione, hanno un raggio d'azione ampio (30-70 chilometri, ma anche più a seconda dei proiettili), sono in grado di allontanarsi sottraendosi alla reazione del nemico.

 

LANCIARAZZI M270

Washington ha sempre resistito alla cessione dei mezzi. La spiegazione ufficiosa è che teme che siano usati per centrare le retrovie dell'Armata in territorio russo, azioni che avrebbero certamente un impatto ma che potrebbero essere considerati dal Cremlino come aggressioni dirette. Ora è vero che c'è una guerra in corso, con devastazioni immense inflitte dalla Russia all'Ucraina. Però la Casa Bianca potrebbe cercare di attenuare il contrasto duro trattenendo la spedizione dei razzi. Un messaggio allo zar. Il conflitto ha dimostrato che non c'è nulla di definitivo, tutto può cambiare. La crisi è ancora lunga.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…