bambini torturati e uccisi guerra russia ucraina

GLI ORRORI DELLA GUERRA: A KHERSON 600 CIVILI SONO STATI PORTATI "NELLE CAMERE DELLE TORTURE" DALLE TRUPPE DI MOSCA - MENTRE NEL DONBASS E NEL LUGANSK INFURIA LA BATTAGLIA, LA STRATEGIA DEI GENERALI DI PUTIN DAVANTI ALLE COSTE DEL MAR NERO E' CAMBIATA: I MOTIVI - SEVERODONETSK E' CADUTA NELLE MANI DEI RUSSI: ULTIMO BALUARDO RESTA L'ENORME FABBRICA AZOT, IN UNA PARABOLA SEMPRE PIU' SIMILE A QUELLA DELL'ACCIAIERIA AZOVSTAL - A MARIUPOL INTANTO E' ESPLOSA UN'EPIDEMIA DI COLERA...

Cristiana Mangani per "il Messaggero"
 

kherson annessa dalla russia 9

Si era già vista a Bucha, la città delle fosse comuni e dei morti abbandonati sulle strade. Cinque cadaveri con le mani legate dietro la schiena e il corpo piegato in avanti, erano stati trovati dall'esercito ucraino, dopo che le truppe russe si erano sposate altrove. Erano nel seminterrato di un ospedale locale per bambini chiamato Radiant.
 
Avevano visibili segni di tortura. A distanza di qualche settimana, gli orrori della guerra continuano a lasciare scie di sangue. E ora a Kherson la scena si ripete. La città dove il Cremlino ha imposto un sindaco fantoccio, la moneta e il fuso orario di Mosca, nasconde altre atrocità.
 

kherson annessa dalla russia 8

Ieri la nuova denuncia: circa seicento persone sono state portate nelle «camere delle torture» nella regione di Kherson, nel sud dell'Ucraina, dalle truppe di Mosca. A darne notizia è Tamila Tacheva, rappresentante permanente della presidenza ucraina in Crimeabriefing.
 
«Secondo le nostre informazioni - ha dichiarato all'agenzia di stampa ucraina Ukrinform -, circa 600 persone sono detenute in scantinati appositamente attrezzati, in camere di tortura, nella regione di Kherson». Trecento sono «nei seminterrati» della città e gli altri in diversi insediamenti della regione.
 

kherson annessa dalla russia 7

«Sono detenuti in condizioni disumane e sono vittime di torture», ha spiegato ancora Tacheva. Si tratta «principalmente di giornalisti e attivisti» che hanno organizzato «manifestazioni filo-ucraine a Kherson e nella regione» dopo che le truppe russe hanno occupato il territorio. Di questi, un'altra parte, tra civili e combattenti, sono detenuti e rinchiusi in carceri in Crimea.
 
LA STRATEGIA Nel frattempo, mentre la battaglia infuria nel Donbass e nel Lugansk, cambia la strategia dei generali di Putin davanti alle coste del Mar Nero. La controffensiva ucraina sta mettendo a dura prova la flotta navale dello zar, tanto che le navi hanno lasciato il presidio davanti alle coste.
 

sergei shoigu

La Marina di Kiev che ha diffuso la notizia, spiega: «Le navi russe si sono ritirate a più di 100 chilometri (circa 65 miglia) dalle coste. E questo è avvenuto a causa degli attacchi dei militari ucraini con missili e droni». Il ritiro della flotta, comunque, viene specificato, «non elimina la minaccia di attacchi missilistici dal mare».
 
Inoltre, hanno concluso gli alti ufficiali, c'è ancora il rischio che Mosca possa far sbarcare truppe tattiche e gruppi di sabotaggio e ricognizione sulla costa di Odessa, soprattutto in condizioni climatiche favorevoli in estate».
 
Il Mar Nero diventa, dunque, il luogo cardine per le prossime fasi della guerra. Anche perché è intorno a quelle coste che la diplomazia sta lavorando per rimettere in movimento le navi che contengono il grano. In pole position per la gestione delle trattative resta Ankara, anche se a guidare la missione per il trasporto della preziosa merce sarà l'Onu.
 

missili russi colpiscono odessa 2

Ieri, i ministri della Difesa di Russia e Turchia, Serghei Shoigu e Hulusi Akar, hanno discusso della creazione dei corridoi sicuri per l'esportazione. Il tema sarà al centro anche dell'incontro di oggi tra i ministri degli Esteri dei due Paesi, Serghei Lavrov e Mevlut Cavusoglu.
 
Secondo una indiscrezione, non confermata dalla Turchia, l'Esercito di Ankara aiuterebbe a rimuovere le mine dal porto di Odessa mentre le forze navali russe sarebbero a disposizione per scortare le navi commerciali nel mar Nero.
 
Gli effetti devastanti della guerra stanno lasciando sul terreno acque contaminate dai rifiuti, sepolture sommarie, scarse condizioni igieniche. E ora l'allarme colera sembra essere diventato realtà a Mariupol, occupata dall'esercito russo. «La città è sull'orlo di un'epidemia esplosiva di colera», ha avvertito il vice sindaco fedele alle autorità di Kiev Sergei Orlovio, sottolineando che le forze di occupazione hanno messo la città in quarantena.
 

Severodonetsk bombe su acido nitrico 3

I CIVILI Sul campo, invece, le aree residenziali di Severodonetsk sono «totalmente» sotto il controllo russo. Dopo giorni di furiosi combattimenti, con continue rivendicazioni di capovolgimenti di fronte, la città sembra definitivamente caduta. E con il suo centro urbano, il 97% della regione di Lugansk è passato nelle mani di Mosca. A rivendicarne la presa è direttamente il ministro della Difesa, Serghei Shoigu.
 

Severodonetsk bombe su acido nitrico 3

Ultimo baluardo di una battaglia impari resta l'enorme fabbrica chimica Azot, in una parabola sempre più simile a quella dell'acciaieria Azovstal di Mariupol. Nei bunker dell'impianto sono nascosti circa 800 civili, 600 abitanti e 200 lavoratori. Davanti allo stallo dei negoziati, poi, il presidente Volodymyr Zelensky ha chiamato in causa il partner più pesante di Mosca.
 

Severodonetsk bombe su acido nitrico 2

La Cina «usi la sua influenza sulla Russia per porre fine a questa guerra - ha chiesto a Pechino - Quanto accade può portare alla Terza guerra mondiale, e questo dovrebbe essere una priorità per tutti». Il leader di Kiev ha ribadito di essere pronto a sedersi in qualsiasi momento al tavolo con Vladimir Putin, a condizione che siano colloqui davvero mirati a porre fine alle ostilità».

volodymyr zelensky a kharkiv 12

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."