bags inside out mostra borse londra

OSSESSIONE IN MOSTRA – È DEDICATA ALLA BORSA LA MOSTRA “BAGS: INSIDE OUT” CHE IL 25 APRILE APRE AL VICTORIA AND ALBERT MUSEUM DI LONDRA - OLTRE 300 ICONICI MODELLI DELL’OGGETTO DEL DESIDERIO CHE NON SI LIMITA A ESSERE SOLO FRIVOLA ESPRESSIONE DEL PROPRIO STATUS, MA ANCHE MANIFESTO POLITICO: DALLA KELLY DI HERMÈS ALLA LADY DIOR PASSANDO PER A BORSA IN SETA DEL 1825 EMBLEMA DI CHI LOTTAVA CONTRO LA SCHIAVITÙ…

Laura Asnaghi per “la Repubblica - Album Moda”

 

margaret thatcher

Margaret Thatcher usava la sua borsetta come "un'arma segreta". Nelle trattative più ardue la piazzava ben in vista sulla scrivania per dimostrare che faceva sul serio e non si sarebbe mai arresa. Winston Churchill è stato spesso ritratto con la sua despatch box color rosso mentre varcava la soglia della Camera dei comuni.

 

La sua era una borsa antesignana della 24 ore, sobria e rigorosa. Invece la regina Elisabetta I per proteggere il sigillo reale usava una special bag portata da un funzionario. Le borse, oggetto di culto di ieri e oggi, sono accessori carichi di significati. «Politici e privati.

winston churchill con portadocumenti nel 1929

 

Ogni borsa ha una storia a sé. Racconta chi siamo, la nostra appartenenza sociale e segna un'epoca», ricorda Lucia Savi, la trentenne italiana che ha curato la mostra Bags: Inside Out che il 25 aprile apre al Victoria and Albert Museum di Londra, un racconto che si snoda attraverso 300 borse, scelte in un anno e mezzo di lavoro. «È stata una full immersion appassionante», sottolinea Savi, «che svela come le borse sono una magnifica ossessione non solo per le donne ma anche per gli uomini e che la fascinazione per questi oggetti parte da lontano».

 

norsa a forma di riccio di emily jo gibbs

Non a caso, la mostra inizia dal '500 e arriva ai giorni nostri, celebrando, tra l'altro, il fenomeno delle It bags esploso a partire dagli anni 90, e puntando i riflettori su borse che hanno segnato la storia della moda come la Kelly di Hermès, omaggio a Grace Kelly, la Lady Dior, borsetta dedicata alla principessa Diana, e la mitica Baguette di Fendi, che in una famosa scena di Sex and the City viene rubata a Sarah Jessica Parker.

 

grace kelly con la sua kelly

Oggi le borse sono uno status symbol e c'è chi ne colleziona a più non posso seguendo i trend di stagione. «La borsa ti permette di dare un twist nuovo al tuo guardaroba», spiega Lucia Savi che, personalmente, ha come borsa preferita quella della nonna.

 

L'esposizione, che si candida a essere una delle più ricche, complete e interessanti sul fronte delle borse, è strutturata in modo rigoroso e parte spiegando che "the bags" hanno una funzione e servono a portare qualcosa: soldi, piccoli segreti femminili, documenti ma anche oggetti speciali.

dwyane wade con borsa di thom browne

 

Come la sacca per la maschera antigas creata, durante la Seconda guerra mondiale, per la regina Mary. Ma è nella sezione successiva che decolla il tema, certamente più appealing, "Status e Identity", legato alle borse come la Kelly, la Lady Dior ma anche l'abbagliante Monogram miroir, la Speedy bag disegnata da Marc Jacobs per Louis Vuitton, resa popolare da donne come Paris Hilton e Kim Kardashian. Ma le borse non hanno solo un dité frivolo ed estetizzante.

 

chatelaine inglese 1863 85

A volte diventano manifesti politici a sostegno di una causa. «Tra i pezzi storici abbiamo esposto la borsa in seta del 1825 emblema di chi lottava contro la schiavitù», racconta Savi. «Un altro pezzo fondamentale, dei giorni nostri, è certamente la sacca con la scritta "I am not a plastic bag" disegnata da Anya Hindmarch, che segna la nascita di una nuova cultura ecologista». Sotto i riflettori londinesi non poteva mancare lo zaino, in plastica riciclata, pescata dai fondali marini, firmata da Stella McCartney, la stilista inglese super green. La borsa affascina, scatena amori e tanta curiosità.

 

borsa prada

«E così abbiamo pensato di svelare come nascono, qual è il processo artigianale che c'è dietro queste creazioni», spiega la curatrice, che nella terza e ultima sezione met-te in scena procedimenti e materiali che, grazie alla maestria degli artigiani, si traducono in borse. Con tan- to di attrezzi, schizzi, prototipi, provenienti da molti brand internazionali, tra cui anche quelli di Mulberry, storico brand del lusso inglese che ha sponsorizzato l'esposizione.

 

borsa disegnata da gianni versace nel 1994

Come tutte le mostre legate alla moda, anche questa del V&A non mancherà di far sognare e divertire guardando le creazioni più fantasiose. Come la borsetta da sera Chanel, del 2014, a forma di "cartone da latte Co-co", firmata da Karl Lagerfeld. Oppure la borsa con il manico a forma di spilla da balia che Gianni Versace realizzò nel 1994, nello stesso periodo in cui lo stilista furoreggiava con i suoi abiti super sexy "cuciti" solo con le sue safety-pin.

 

Sul fronte delle borse la creatività non ha limiti. Di Prada, che con il nylon ha realizzato modelli iconici, è esposta la limited edition fatta in collaborazione con l'architetto giapponese Kazuyo Sejima. Di Thom Browne c'è la borsa a forma di cane, omaggio a Hector, il suo bassotto.

borsa a forma di uovo di faberge di judith leiber

 

E poi spazio ai marchi amati dai giovani, come Off-White e l'espressione dell'alta pelletteria di Valextra. Tutto rigorosamente esposto nelle teche di Bags: inside out.

despatch box di winston churchill

Bags- Inside Out borsa fatta in germania tra il 1600 e il 1699cartella realizzata a istanbul nel 1715plastic bag di anya hindmarchmarc jacobs per louis vuittonborsa realizza in birmania tra il 1900 e il 1935baguette fendi

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