LA PACE SI ALLONTANA – LA GUERRA IN UCRAINA È ENTRATA UFFICIALMENTE IN UNA FASE DI STALLO, CHE DURERÀ FINO ALLA PRIMAVERA: KIEV ATTENDE LE NUOVE ARMI DALL’OCCIDENTE, RACCOGLIE LE DISPOSIZIONI AMERICANE (ARRIVATE VIA CIA) E SPERA CHE I TEDESCHI FORNISCANO I CARRI ARMATI LEOPARD, MENTRE PUTIN SI PREPARA A UNA NUOVA MOBILITAZIONE – ORMAI È CHIARO A TUTTI CHE SARÀ DIFFICILE CHE LA SITUAZIONE SI RISOLVA NEL 2023: IL CONFLITTO SARÀ MOLTO PIÙ LUNGO DEL PREVISTO E RISCHIA DI SPACCARE ANCORA DI PIÙ L’OPINIONE PUBBLICA DEI PAESI NATO, CHE INIZIANO A STUFARSI DEI SACRIFICI RICHIESTI DAL SOSTEGNO A ZELENSKY…

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1. 007 GB, IN UCRAINA CONFLITTO IN UNA SITUAZIONE DI STALLO

PUTIN ZELENSKY PUTIN ZELENSKY

(ANSA) - Secondo l'intelligence del Ministero della Difesa britannico, negli ultimi giorni i combattimenti più intensi si sono concentrati in tre settori. Nel nord-est, vicino a Kreminna, l'Ucraina ha probabilmente ottenuto piccoli successi e si è difesa con successo da un contrattacco russo. Intorno all'Oblast di Donetsk, nel settore di Bakhmut, le forze russe e i mercenari del gruppo Wagner si sono probabilmente ricostituite nella città di Soledar, dopo averla conquistata all'inizio della settimana.

 

biden e zelensky alla casa bianca biden e zelensky alla casa bianca

A sud, nell'Oblast di Zaporizhzhia, entrambe le parti hanno ammassato forze significative, che hanno condotto scambi di artiglieria e schermaglie, ma hanno evitato qualsiasi sforzo offensivo su larga scala. Nel complesso, il conflitto è in una situazione di stallo, scrive l'intelligence nel report su Twitter della mattina. Tuttavia, esiste una possibilità realistica di avanzamenti locali russi intorno a Bakhmut.

 

2. UCRAINA: NYT, NATO E' SPACCATA SU TANK E STRATEGIA PER IL FUTURO

william burns william burns

(ANSA) - A quasi un anno dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, cominciano ad emergere spaccature nella Nato sulla questione delle armi e sulla strategia per il futuro. Lo sostiene il New York Times che ha interpellato funzionari dell'Alleanza Atlantica e dell'intelligence americana.

 

Da una parte, secondo le fonti, c'è il fronte rappresentato da Gran Bretagna-Polonia-Paesi Baltici che preme per l'invio di tank e armi piu' pesanti a Kiev nella convinzione che le forze del presidente Voldymyr Zelensky possano cacciare i russi nei prossimi mesi e vincere la guerra. Una linea che il ministro della Difesa britannico, James Cleverly, ha presentato agli americani nella sua recente visita a Washington. Il Pentagono, tuttavia, è su posizioni diverse, in linea con la Germania.

 

GUERRA IN UCRAINA - CARRI ARMATI RUSSI GUERRA IN UCRAINA - CARRI ARMATI RUSSI

Per il dipartimento della Difesa Usa, infatti, è essenziale cadenzare gli aiuti militari all'Ucraina e soprattutto non "inondare" il suo esercito di armi che i soldati non sono in grado di usare. Per gli Stati uniti è importante mantenere delle riserve nel caso, assai probabile, che il conflitto duri ancora a lungo e la Russia cerchi di logorare le forze di Kiev con tattiche simili a quelle attuate durante la prima e la seconda Guerra mondiale.

biden e zelensky alla casa bianca biden e zelensky alla casa bianca

 

"Sarà molto difficile cacciare militarmente le forze di Putin entro la fine dell'anno, per questo sarebbe meglio spingere Mosca verso una soluzione diplomatica", ha ribadito a Ramstein il capo di stato maggiore Usa, il generale Mark Milley. Divergenze di strategia tra alleati in tempo di guerra sono la norma. E' successo durante la seconda guerra mondiale, ma anche in Vietnam Iraq e Afghanistan. La differenza oggi, sottolineano gli analisti, è che sulla linea del fronte ci sono solo gli ucraini e nessuno vuole dire loro come combattere la guerra contro la Russia. (ANSA).

Emmanuel Macron con Zelensky Emmanuel Macron con Zelensky

 

3. LA CIA, I PIANI RUSSI, LE ARMI: CHI SFONDERÀ IN PRIMAVERA

Estratto dell'articolo di Andrea Marinelli e Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

Sembra di rivivere l’inverno 2022. Il capo della Cia William Burns è in piena azione, vola a Kiev e presenta a Zelensky i possibili piani russi come successe un anno fa. Intanto i generali americani discutono le opzioni e assistono la resistenza con contatti diretti, mentre gli alleati lanciano una nuova iniziativa di supporto.

 

guerra in ucraina guerra in ucraina

L’intelligence, ieri come oggi, è cruciale nella «prevenzione» delle mosse e nell’individuazione dei lati deboli avversari. Se però l’aiuto della coalizione era iniziato con l’obiettivo di evitare la sconfitta dell’Ucraina, ora il target dei Paesi che assistono la resistenza è quello di favorire la liberazione dei territori, un progetto ambizioso e costoso. Il Pentagono, insieme ai partner presenti ieri al vertice di Ramstein, ha calibrato con chiarezza l’obiettivo della nuova assistenza: l’esercito di Zelensky va dotato di equipaggiamenti e dell’addestramento per condurre azioni su larga scala con contingenti ampi. È ciò che i soldati stanno imparando a fare in queste settimane.

 

[…] Un esperto, Tyler Rogoway, insiste intanto su un aspetto: le spedizioni di armamenti servono da deterrenza, rappresentano un messaggio lanciato verso il Cremlino per ribadire che non potrà vincere. Vladimir Putin, invece, è convinto di farcela e lo dichiara.

 

vladimir putin in fabbrica a san pietroburgo vladimir putin in fabbrica a san pietroburgo

Si affida alla quantità da gettare sul campo di battaglia, conta sulla tradizione di un’Armata che — nonostante tutto — tiene il colpo, spera che gli «altri» si stanchino. La strategia di logoramento, nella sua visione, sfinisce gli sponsor stranieri, consuma gli ucraini. Fonti dell’intelligence tedesca hanno fatto trapelare sullo Spiegel indiscrezioni allarmate sull’alto numero di perdite patito dagli ucraini a Bakhmut.

 

La soffiata conferma, allo stesso tempo, la tattica suicida degli invasori mandati all’assalto senza preoccuparsi delle conseguenze. Per il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin gli occupanti, oltre ai morti a centinaia, starebbero esaurendo le munizioni. Lo Stato Maggiore esegue gli ordini del neo-zar, raccogliendo tutte le forze possibili: oltre ai regolari e ai mercenari della Wagner, è in pressing sulla Bielorussia perché «entri» con le sue unità.

 

È una mobilitazione strisciante. I «sovietologi», in base alla loro esperienza, sono scettici, ritengono che emergeranno i nodi mai sciolti, le carenze, i «freni» di una struttura mai riformata. La Russia, però, non mostra segni di cedimento.

 

olaf scholz boris pistorius olaf scholz boris pistorius

Scenari

Ora l’attenzione è concentrata sulla primavera, quando i due schieramenti proveranno a rompere lo stallo. Tuttavia a Washington invitano a guardare oltre: i generali americani avvisano che sarà arduo cacciare via gli invasori nel 2023, gli scenari sono di medio e lungo termine. E su questo sono d’accordo con Putin .

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