PAESE CHE VAI, ABUSI CHE TROVI - BUFERA SULL'INTELLETTUALE 71ENNE ALAIN FINKIELKRAUT, SILURATO DALLA RETE FRANCESE "LCI" PER LA SUA DIFESA DI OLIVIER DUHAMEL, IL POLITOLOGO CHE COMMISE ATTI DI PEDOFILIA SUL FIGLIASTRO 14ENNE - LO SCANDALO DUHAMEL TRAVOLGE "SCIENCE PO", LA CULLA DELL'ÉLITE POLITICA ECONOMICA: "IL DIRETTORE SAPEVA DEGLI ABUSI..." VIDEO

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S.Mon. per il "Corriere della Sera"

 

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La rete francese LCI ha deciso di interrompere la collaborazione con il celebre intellettuale Alain Finkielkraut, 71 anni, che da cinque mesi aveva uno spazio settimanale nella trasmissione «24H Pujadas». Nell' ultima puntata, lunedì scorso, Finkielkraut ha affrontato il caso di Olivier Duhamel, il politologo che oltre trent' anni fa ha commesso atti di pedofilia incestuosa ai danni del figliastro «Victor» Kouchner, allora 13-14enne.

 

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Finkielkraut ha parlato di un' azione «molto grave, per la quale non ci sono scuse». Ma poi ha denunciato il clima di «linciaggio» contro Duhamel, e si è lamentato del fatto che «quando si pone la questione del consenso o della reciprocità si viene subito sommersi dalle critiche».

 

Pujadas gli ha fatto notare che non poteva esserci consenso perché «Victor» era un 14enne, un bambino, ma Finkielkraut ha insistito: «E allora? Parliamo di un adolescente, non di un bambino, non è la stessa cosa». Anni fa Finkielkraut aveva suscitato polemiche simili difendendo Roman Polanski e evocando il possibile consenso della sua vittima 13enne.

 

Roberto Vivaldelli per "www.ilgiornale.it"

 

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Lo scandalo abusi scuote l'élite francese di sinistra. Camille Kouchner è la figlia 45enne dell'ex ministro e fondatore di Medici Senza Frontiere Bernard Kouchner e della scrittrice Évelyne Pisier, morta nel 2017.

 

Per larga parte della sua adolescenza ha vissuto con il secondo marito di quest'ultima, il celebre politologo di sinistra Olivier Duhamel, docente presso Sciences Po, l'Istituto di studi politici di Parigi, la culla dell'élite politica-mediatica-economica di Francia. "La Familia grande" è il titolo del racconto biografico firmato da Camille Kouchner, che accusa suo patrigno Duhamel di incesto e di aver abusato per diversi anni del suo gemello quando erano 13enni, alla fine degli anni 80'.

 

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Come riportato dall'Agi, Il libro, edito da Le Seuil, è uscito in libreria il 7 gennaio, ma sulla base di alcuni stralci pubblicati nei giorni precedenti sulla stampa d'Oltralpe, dopo 24 ore il procuratore di Parigi, Remy Heitz, ha deciso di aprire un'indagine per" stupri e aggressioni sessuali" a carico di Duhamel, che all'epoca dei fatti "aveva autorità su minore di meno di 15 anni", ha sottolineato il comunicato della procura.

 

Sciences Po Sciences Po

"Avevo 14 anni e ho lasciato fare. Avevo 14 anni, sapevo e non ho detto nulla", ha scritto la figlia del fondatore di Medici Senza Frontiere nel suo libro-scandalo, raccontando che le aggressioni sessuali subite dal fratello - Victor nella sua opera - sono andate avanti per anni e "molta gente era al corrente dei fatti". Era stato lui stesso a raccontare alla sorella che di sera il patrigno andava a trovarlo in camera da letto. Le clamorose rivelazioni contenute nel libro di Camille Kouchner hanno portato il patrigno a dimettersi da tutti gli incarichi alla Sciences Po.

 

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"Essendo oggetto di attacchi personali e desideroso di tutelare le istituzioni nelle quali lavoro, lascio i miei incarichi" ha scritto su Twitter il noto politologo, esperto di diritto costituzionale, che dirige anche un programma, 'Mediapolis', sulla radio Europe 1.

 

"Tutti sapevano degli abusi"

Come riporta Repubblica, il direttore di Sciences Po, Frédéric Mion, ha definito la vicenda "terribile, inaudita, spaventosa". Ma Camille Kouchner non era l'unica, evidentemente, ad essere a conoscenza degli abusi commessi in passato da Olivier Duhamel che prima di dimettersi dal prestigioso ateneo, era diventato nel 2016 presidente della fondazione dell'università e dal gennaio scorso guidava l'esclusivo circolo LeSiècle.

 

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Mion ha spiegato di aver "appreso dalla stampa queste gravi accuse" salvo poi ammettere di essere stato informato anni fa. Voci, spiega Mion, "che mi erano state categoricamente smentite" citando un incontro con l'avvocato Jean Veil, amico intimo di Duhamel. "Ho mancato di discernimento" ammette Mion, respingendo però le richieste di dimissioni avanzate da alcuni gruppi di studenti. "Non ho mai partecipato alla costruzione del silenzio" sottolinea.

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