brindisi balli senza mascherine

PANETTONI E CONTAGI – LE FESTE HANNO FATTO IMPENNARE I POSITIVI AL COVID. 7 CASI SU 10 PROVOCATI DAI CENONI - "DUE WEEKEND DI SHOPPING SELVAGGIO E POI TUTTI IN FAMIGLIA A PASSARSI IL VIRUS. E ADESSO ASPETTIAMO I FORZATI DEI VEGLIONI DI CAPODANNO" - DA NORD A SUD, I PARTY CLANDESTINI NON SI FERMANO. LA FESTA NEL CENTRO STORICO DI LUCCA: IN CENTINAIA BALLANO SENZA LA MASCHERINA- VIDEO

Alessandra Ziniti per la Repubblica

 

«Mi viene da piangere. Sa come li chiamiamo? I contagi da Covid- panettone. Quanti sono? Il 70 per cento, almeno. Non c' è telefonata che faccio che non mi dicano: "Ah, sì, eravamo a cena il 24, a pranzo il 25, un tè il 26, ma eravamo pochi e tutti in famiglia"».

brindisi covid

 

Ecco appunto, tutti in famiglia.

 

Giù le mascherine, su i calici, le fette di panettone che passano di mano insieme al virus. «Due weekend di shopping selvaggio e poi tutti in famiglia a passarsi il virus. Sono sgomento, pensavo che le persone avessero imparato la lezione. Avevamo visto un gran numero di tamponi nei giorni immediatamente precedenti al Natale, tutti test fatti prima di andare a casa convinti di essere puliti, incuranti degli avvertimenti».

 

panettone 10

Davide Resi, medico della Ausl di Bologna impegnato nella trincea del contact tracing dei nuovi positivi di Natale è preparato al peggio: «E adesso aspettiamo i forzati dei veglioni di Capodanno». Tutti giovani e giovanissimi i disubbidienti che si portano sulle spalle la responsabilità della nuova impennata dei contagi? Neanche per idea: padri e figli, nonni e nipoti, amici e colleghi, tutti accomunati dall' insana follia delle feste, da nord a sud. «E il grande problema - aggiunge Resi - è che riscontriamo che già il giorno in cui si sono incontrati c' era chi aveva sintomi lievi ma non per questo ha rinunciato.

 

La gente non ha ancora capito che anche un mal di testa e un mal di gola possono essere Covid».

panettone 2

A Capizzi, 2.990 anime sui Nebrodi in Sicilia, il sindaco Leonardo Principato Trosso è disperato: 98 positivi, 187 in quarantena e il pallottoliere dei tamponi che corre dopo un diciottesimo con 150 invitati festeggiato in un locale di Nicosia. «Irresponsabili tutti, i genitori della ragazza, gli invitati, il gestore. Per mesi siamo stati Covid free e ora ho dovuto chiedere la zona rossa. Per non parlare di quelli che poi non sono neanche andati a fare il tampone. Ora farò lo screening di tutto il paese».

 

 

Mille chilometri più a nord un altro sindaco, quello di Fabriano nelle Marche, Gabriele Santarelli, fa mea culpa per l' inopportunità di quella maledetta "sbraciolata" di auguri natalizi organizzata da alcuni dipendenti del Comune che ha acceso un focolaio. Anche lui da due settimane è a casa con il Covid. Il 26 dicembre, quando è andato a lavarsi i denti, non ha sentito il sapore del dentifricio e ha capito che la grigliata di Natale oltre al Covid avrebbe fatto partire una girandola di accuse politiche. Anche qui, screening di massa e via.

 

lucca balli senza mascherine

Brindisi, panettone, multe e tamponi. È finita così tante, troppe volte: a Pescara, dove tredici amici, dai 20 ai 40 anni, alcuni dei quali provenienti pure da fuori regione (altro che Dpcm), avevano scelto l' ufficio di uno di loro per alzare i calici a suon di musica. Stanati dai vicini e tutti multati. E che dire degli auguri in condominio? Ad Acerra in un palazzo, su 65 si sono contagiati in 15, il medico di quartiere se n' è accorto e qualche domanda ha portato alla luce il brindisi tra vicini.

 

Gli occhi indiscreti a Natale sono stati tanti: quelli della porta accanto e quelli dei social. A Tuscania il sindaco Fabio Bartolacci raccoglie foto e video postati e li gira alle forze dell' ordine. «Non solo hanno fatto festa, sono positivi e se ne vanno pure in giro».

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."