parigi convoglio liberta

PARIGI CON I NO VAX RIVIVE L'INCUBO DEI GILET GIALLI - CENTINAIA DI AUTO DEL "CONVOGLIO DELLA LIBERTA'" SONO RIUSCITE A RAGGIUNGERE IL CENTRO E AD OCCUPARE LA ROTONDA DELL'ARCO DI TRIONFO E GLI CHAMPS ELYSEES - ERANO PARTITI DA TUTTA LA FRANCIA PER OPPORSI ALLA "DITTATURA SANITARIA" E AL PASS VACCINALE AL GRIDO DI "RIVOLUZIONE!" - CI SONO STATI LANCI DI PIETRE, CARICHE, SCONTRI E 54 ARRESTI - LA SOLIDARIETA' DI MARINE LE PEN PRONTA A CAVALCARE LA PROTESTA IN VISTA DELLE PRESIDENZIALI...

 
Stefano Montefiori per il "Corriere della Sera"
 

convogli della libertà no vax parigi

Alla fine i manifestanti ci sono riusciti: verso le 14 di ieri centinaia di auto del «convoglio della libertà» sono riuscite a raggiungere il centro di Parigi e a occupare l'obiettivo principale, il luogo sacro delle rivolte di piazza degli ultimi anni: la gigantesca rotonda dell'Arco di Trionfo e gli Champs Elysées.
 
Erano partiti venerdì sera da tutta la Francia, Lille, Calais, Strasburgo, Nizza, per opporsi al pass vaccinale e alla «dittatura sanitaria». Come alla fine del 2018, quando la protesta dei gilet gialli contro la tassa sul diesel è sfociata nell'invocazione della fine del capitalismo e delle dimissioni di Macron, in questi giorni la rabbia di alcuni francesi contro vaccini anti-Covid, test e mascherina si è unita a un generale rigetto del «sistema», dal governo alle autorità sanitarie ai media.
 

Parigi convoglio della liberta

«Rivoluzione! Rivoluzione!», gridavano ieri i no vax scesi dalle auto con il logo del «convoglio della libertà» prodotto con la stampante di casa. Ad aspettarli accanto all'Arco di Trionfo c'erano i poliziotti in tenuta anti-sommossa e uno dei blindati della gendarmeria schierati dal prefetto Didier Lallement, che aveva annunciato due giorni fa: manifestazioni e blocchi stradali proibiti, chi sgarra rischia due anni di carcere, una multa di 4.500 euro e il sequestro della macchina.
 

Parigi convoglio della liberta 2

Il monito del prefetto non ha scoraggiato i manifestanti, anzi. Sugli Champs Elysées si sono riviste, con meno violenza e senza sangue, le scene che hanno segnato tanti sabati pomeriggio degli ultimi anni: lanci di pietre, cariche della polizia, lacrimogeni, sedie dei caffé che volano. Dopo l'esultanza per la presa dell'Arco di Trionfo, la determinazione dei partecipanti al «convoglio della libertà» ha cominciato a vacillare quando la polizia ha cominciato a usare le gru per portare via le auto.
 

Parigi convoglio della liberta 3

A metà pomeriggio l'Arco di Trionfo era di nuovo sgombro, ma gli automobilisti in lotta hanno continuato a percorrere Parigi per attirare l'attenzione sulla loro collera. Qualcuno ha messo sul cruscotto il tricolore francese ma anche la bandiera del Canada, in omaggio ai camionisti no vax che hanno invaso la capitale Ottawa bloccando poi il ponte che collega la provincia dell'Ontario con la metropoli americana Detroit.
 

Parigi convoglio della liberta 4

Il malcontento di una parte dei francesi, che continua a covare nonostante il movimento dei gilet gialli si fosse apparentemente prosciugato, ha preso nuovo slancio quando sulle tv e su Internet sono arrivate le immagini dei poderosi truck canadesi e del premier Trudeau costretto a trasferirsi lontano da Ottawa. «Voglio solo poter lavorare senza dovermi iniettare un vaccino sperimentale (che il vaccino sia sperimentale è la certezza più incrollabile e diffusa, ndr) e di arrivare alla fine del mese senza spendere una fortuna per le bollette», dice il signor François Delanne, 40enne elettricista di Montpellier incrociato in place de la Concorde.
 

Parigi convoglio della liberta 5

Per Macron una preoccupazione in più e tutto sommato inattesa, quando i sondaggi lo danno in confortevole prima posizione per l'elezione presidenziale del 10 e 24 aprile. I gilet gialli non se ne sono mai andati davvero, come dimostrano organizzatori del «convoglio della libertà» come Remi Monde e Maria Cloarec già gilets jaunes. A fine giornata, 32 mila manifestanti in tutta la Francia di cui quasi ottomila a Parigi, 337 multe e 54 fermi nella capitale.

Parigi convoglio della liberta 7Parigi convoglio della liberta 6

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)