boris johnson oligarchi

A PAROLE SIAMO BUON TUTTI - BORIS JOHNSON VUOLE RANDELLARE GLI OLIGARCHI, MA SECONDO I PARLAMENTARI INGLESI NON HA ANCORA TOCCATO UNA SOLA VILLA DEI RICCASTRI: PER IL PRIMO MINISTRO, IL REGNO UNITO SAREBBE PRONTO A SEQUESTRARE I BENI, SENZA PAGARE UN INDENNIZZO. E MENTRE “BORIA” ASPETTA, I MAGNATI TRASFORMANO I SOLDONI IN BITCOIN, LA FRANCIA SEQUESTRA MEGA YACHT E IL PRINCIPE ALBERTO DI MONACO CONGELA I FONDI E LE RICCHEZZE DEI RUSSI...

DAGONEWS

 

le proprieta?? di lusso degli oligarchi a londra

Il Regno Unito si prepara a sequestrare i beni degli oligarchi russi legati a Vladimir Putin, senza pagare loro un indennizzo. Secondo il Financial Times, il piano preparato dal ministro Michael Gove avrebbe l’avvallo di Boris Johnson. Le proprietà potrebbero essere usate per

ospitare i rifugiati ucraini dopo che il primo ministro ha promesso di farsi carico di migliaia di ucraini costretti a scappare a causa della guerra nel loro Paese.

Il provvedimento potrebbe applicarsi a nove oligarchi sanzionati dal Regno Unito, tra cui Kirill Shamalov, l'ex genero di Vladimir Putin.

 

lo yacht di igor sechin

Attualmente lo Stato può congelare i beni delle persone soggette a sanzioni, ma non può prenderne possesso senza indennizzo.

 

E infatti è probabile che il piano vada incontro a non poche difficoltà, tra le quali quelle di dover affrontare dei processi per aver leso il fondamentale diritto alla proprietà.

vladimir putin alisher usmanov

 

Ma i parlamentari inglesi oggi hanno criticato il Regno Unito per non essere riuscito ad accaparrarsi una singola villa o un solo bene dagli oligarchi vicini a Putin dando tempo ai miliardari russi di trasformare i loro soldi in Bitcoin. Solo oggi le autorità francesi hanno sequestrato “Amore Vero”, il megayacht legato al boss della Rosneft Igor Sechin, stretto alleato di Vladimir Putin.

 

2. IL PRINCIPE ALBERTO DI MONACO CONGELA I FONDI E SANZIONA LE RICCHEZZE RUSSE

Enrica Roddolo per www.corriere.it

boris johnson

 

«Procedure di congelamento di fondi e sanzioni economiche». Per Monaco, da anni meta di turismo di lusso russo, una presa di posizione che vale molto economicamente

 

«Conformemente al suo impegno internazionale, il Principato ha adottato e messo in atto, senza esitazione, procedure di congelamento di fondi e sanzioni economiche, identiche a quelle adottate dalla maggior parte degli stati europei». Il principe Alberto II di Monaco, alla guida dal 2005 del regno ereditato dal padre Ranieri - enclave di ricchi e ricchezze - annuncia che anche Monaco, con il quartiere del jet set Montecarlo con circa 750 residenti russi, farà la sua parte.

principe alberto di monaco

 

E per Monaco — nella Belle Epoque approdo di principi russi e aristocrazia zarista, poi culla dei Balletti russi di Serge de Diaghilev — da anni ormai meta di turismo di lusso anche dalla Russia (come da Cina, dagli Stati Uniti, dal Sudamerica come da Londra) è una presa di posizione che può valere molto. Economicamente. Tanto più proprio adesso, l’indomani della crisi pandemica che per un Principato basato sul turismo è stata pesante.

 

Senza contare che la squadra di calcio, l’AS Monaco fa capo al russo Dmitri Rybolovlev, con il numero due Oleg Petrov. Ha azionariato russo pure la squadra di basket monegasca.

 

GLI YACHT DEGLI OLIGARCHI RUSSI

Quanto alle misure europee prese l’indomani dell’attacco russo in Ucraina, va detto che tecnicamente Monaco, Paese a fiscalità “douce”, dolce - ma il principe ha fatto uscire il Principato sin dal 2009 dalla lista dei paradisi dell’Ocde - ha una rappresentanza permanente presso il Consiglio d’Europa.

 

Alberto II ha sempre perseguito una politica estera nel segno di stretti legami con le grandi democrazie internazionali. «Siamo piccoli, ma questo non vuol dire che non possiamo avere un ruolo, dare il nostro contributo alla comunità internazionale», ripete sempre il principe, ora appena rientrato dai Giochi invernali di Pechino (fa parte del Cio).

IL PRINCIPE ALBERTO DI MONACO

 

Non arriva dunque a sorpresa la sua «condanna ferma dell’invasione dell’Ucraina». E la sua «solidarietà verso la popolazione ucraina vittima di operazioni militari e di bombardamenti ». Che fa il paio con il suo sostegno agli appelli in favore di un «cessate il fuoco immediato».

 

«Il Principato di Monaco riafferma il suo attaccamento al rispetto del diritto internazionale alla sovranità e integrità e indipendenza degli stati». E, auspica il principe, «una soluzione del conflitto con le armi del dialogo e della democrazia».

 

In fondo è la lezione di Alberto I, del quale proprio quest’anno il Principato celebra i cento anni dalla morte. L’avo dell’attuale principe Alberto II, proprio in questa enclave stretta tra Francia e Italia, gettò infatti le basi di quella che sarebbe poi evoluta e diventata la Società delle Nazioni. Antesignana delle Nazioni Unite. Radunò attorno a un tavolo in una delle sue ville affacciate sulla costa azzurra principi e capi di stato per provare a trovare soluzioni di pace alternative all’uso delle armi. Al tempo una chimera. Nella quale però il «principe navigatore» gettò tutto il suo entusiasmo.

 

alberto di monaco cravatta buona pasqua

La statua del «principe navigatore» Alberto I veglia oggi dall’alto della Rocca il mare di Monaco nel quale da anni attraccano yacht e panfili (anche russi). Ma ora non più.

 

 

alisher usmanovroman abramovich

 

ucraini rifugiati in poloniayacht lena di timchenkomichael gove igor sechin vladimir putinkirill shamalov

 

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