xi jinping nancy pelosi

A UN PELOSI DALLA GUERRA – DOPO LA VISITA DELLA SPEAKER DEL CONGRESSO USA NANCY PELOSI, LA CINA LANCIA MISSILI VICINO A TAIWAN: “UNA RISPOSTA LEGITTIMA ALLA PROVOCAZIONE DEGLI USA” - LE AUTORITÀ DI TAIPEI AGLI ABITANTI: USATE LA APP PER I RIFUGI ANTI-AEREI - TOKYO: ALCUNI MISSILI SONO CADUTI NELLA NOSTRA ZONA ECONOMICA – IL PENTAGONO ESCLUDE CHE TUTTO QUESTO SIA IL PRELUDIO A UN’INVASIONE DELL’ISOLA: IL MOTIVO - VIDEO

 

https://video.corriere.it/esteri/taiwan-enorme-esercitazione-militare-cinese-attorno-all-isola/aed8a3fe-13bf-11ed-b6a5-63d0cdb2c0c3?vclk=video3CHP%7Ctaiwan-enorme-esercitazione-militare-cinese-attorno-all-isola

 

Guido Santevecchi per corriere.it

 

nancy pelosi a taiwan 2

«Tutti i missili hanno colpito il bersaglio con precisione», annuncia il Comando orientale dell’Esercito Popolare di Liberazione, responsabile delle operazioni intorno a Taiwan. Alcuni dei missili (per un totale di 11 della famiglia dei balistici Dongfeng, da sempre prodotti in Cina ma noti anche in Occidente) sono caduti intorno alle isolette di Matsu, controllate dai taiwanesi ma a una decina di miglia nautiche dalla costa continentale cinese. Altri 4 missili, caduti poi nelle acque territoriali giapponesi, hanno sorvolato il cielo di Taiwan, ha rivelato il ministero della Difesa di Tokyo.

 

ESERCITAZIONI CINA TAIWAN

La reazione militare di Pechino alla visita lampo della speaker della Camera americana Nancy Pelosi è in corso: il comando cinese aveva dichiarato che le sue forze aeronavali si sarebbero mosse in sei aree intorno all’isola (secondo Taiwan sette, che coinvolgono non solo le acque territoriali di Taipei ma anche la zona economica esclusiva del Giappone). Taipei sostiene che c’è attività a fuoco in una settima zona. Le operazioni prevedono esercitazioni di «chiusura e controllo», assalto e fuoco su obiettivi di terra. Le manovre dovrebbero proseguire fino al 7 agosto. Sul fronte economico la Cina ha sospeso l’importazione di centinaia di categorie di prodotti da Taiwan e sospeso le sue esportazioni di materie prime utili all’industria tecnologica dell’isola democratica.

NANCY PELOSI LASCIA TAIWAN

 

 

A che cosa serve lo spettacolo bellico che i generali cinesi hanno organizzato intorno a Taiwan? Il Pentagono e gli analisti militari indipendenti non temono che queste grandi manovre, con una concentrazione di mezzi e forza senza precedenti negli ultimi decenni, da quando nello Stretto vige una sorta di «pace fredda», siano il preludio a un’invasione. La Cina non è ancora pronta, lo US Indo-Pacific Command valuta che servirebbero almeno due milioni di militari cinesi per tentare uno sbarco con possibilità di successo e che le perdite sarebbero terribili. La Cina non è ancora pronta e forse studia una strategia diversa dall’assalto frontale. Le manovre in corso si ispirano alla dottrina della «zona grigia», sospesa tra pace e guerra. Uno stato di allarme e pressione permanente in cui chiudere l’isola.

 

1) Conducendo attività militare in sei aree introno all’isola, dichiarandole zone di esclusione aeronavale, la Cina di fatto attua un blocco (si spera temporaneo).

 

NANCY PELOSI LASCIA TAIWAN

2) Il boicottaggio economico accresce la pressione, naturalmente, perché la Cina è il primo partner commerciale di Taiwan (il valore stimato dell’interscambio nel 2021 era 328 miliardi di dollari), il 33% dell’import-export dell’isola con il mondo, secondo i dati forniti da Taipei. Le sanzioni economiche peraltro sono un’arma a doppio taglio: Pechino per esempio, dipende dall’industria tecnologica taiwanese per le forniture di semiconduttori.

 

3) I ciberattacchi sono un’altra possibilità prevista dagli strateghi della «zona grigia»: martedì, mentre l’aereo con la delegazione americana guidata da Nancy Pelosi era in rotta per Taipei, l’ufficio della presidente Tsai Ing-wen ha denunciato uno sbarramento di incursioni digitali sul suo sito attraverso «Distributed Denial of Service (DDoS) che hanno fatto collassare per venti minuti il sistema. Anche il ministero degli Esteri taiwanese subisce sovente questi attacchi pirata.

 

4) Pechino sta preparando anche contromisure diplomatiche. Potrebbe essere richiamato l’ambasciatore a Washington; oggi il ministro degli Esteri Wang Yi ha disdetto un incontro con il collega giapponese perché Tokyo aveva sottoscritto con i partner del G7 un comunicato che chiedeva di risolvere pacificamente la tensione nello Stretto.

nancy pelosi a taiwan

 

5) L’ipotesi più grave è quella che riguarda le isolette di Matsu e Kinmen, controllate dai taiwanesi e battute dall’artiglieria cinese fino agli Anni 50. Un’azione del genere però, segnerebbe forse l’uscita dalla «zona grigia» e porterebbe alla guerra.

 

 

Uno scenario di guerra non sembra razionale. Xi Jinping si prepara al XX Congresso del Partito comunista che in autunno gli dovrà assegnare altri cinque anni di potere. Altri cinque anni per trovare una soluzione alla questione taiwanese. E una guerra che potrebbe opporre Cina e Stati Uniti farebbe sprofondare l’economia globalizzata, compresa quella cinese. Restano due fattori incontrollabili: questa concentrazione di aerei, navi e missili intorno a Taiwan possono portare a «errori di valutazione» da parte di singoli comandanti sul teatro di operazioni, scontri a fuoco non voluti (che in queste circostanze farebbero crollare comunque i mercati). E poi, come insegna anche l’impresa di Putin in Ucraina, la guerra non è irrazionale per natura.

esercitazioni militari cinesi 1

 

Intanto il ministero degli Esteri cinese ha convocato gli ambasciatori dei Paesi del G7 — compresa l’Italia — e dell’Unione Europea in Cina per manifestare il disappunto di Pechino rispetto al comunicato diffuso ieri che richiamava ai rischi di una «escalation non necessaria» e di una destabilizzazione nello Stretto di Taiwan.

esercitazioni militari cinesi 4xi jinping a hong kong esercitazioni militari cinesi 6esercitazioni militari cinesi 2esercitazioni militari cinesi 3esercitazioni militari cinesi sullo stretto di taiwan 4ESERCITAZIONI CINA TAIWAN

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...