piazzale loreto

PERCHÉ I CORPI DI MUSSOLINI E DI CLARETTA PETACCI FURONO APPESI A PIAZZALE LORETO? – NON FU UN CASO: NELLO STESSO POSTO IL 10 AGOSTO DEL 1944 FURONO MASSACRATI QUINDICI ANTIFASCISTI, DI CUI NESSUNO PARLA MAI - UN PARTIGIANO CHE RIUSCI' A FUGGIRE, VENNE RAGGIUNTO E TRUCIDATO DENTRO UN PALAZZO - I CADAVERI CRIVELLATI RIMASERO SUL POSTO FIN VERSO LE 18 IN MODO CHE LA CARNEFICINA SERVISSE DI ESEMPIO - IL LIBRO DI MASSIMO CASTOLDI, NIPOTE DEL PIÙ ANZIANO DEI FUCILATI

benito mussolini claretta petacci appesi a piazzale loreto

Antonio Carioti per “la Lettura - Corriere della Sera”

 

Piazzale Loreto evoca subito i cadaveri di Benito Mussolini, di Clara Petacci e di altri fascisti appesi a testa in giù il 29 aprile 1945. Assai meno presente nell' immaginario nazionale è il retroterra sanguinoso di alcuni mesi prima, che poi è il motivo per cui i corpi del Duce e degli altri fucilati sul Lago di Como vennero esposti in quel luogo di Milano.

 

Nello stesso posto infatti il 10 agosto 1944 erano stati massacrati quindici antifascisti, l' eccidio al quale Massimo Castoldi dedica il volume Piazzale Loreto (Donzelli), una ricerca minuziosa per un opportuno riequilibro della memoria collettiva.

 

Se è inevitabile che la fine di Mussolini occupi il proscenio, nulla giustifica una carenza di attenzione verso quelli che vennero chiamati i «quindici martiri»: alcuni lavoratori industriali di Sesto San Giovanni, altri cospiratori milanesi, un cattolico bergamasco in contatto con gli Alleati, Vittorio Gasparini.

 

i quindici martiri di piazzale loreto

Castoldi è nipote del più anziano dei fucilati in piazzale Loreto, il maestro socialista Salvatore Principato, di 52 anni. Ciò ha influito nel motivarne il lavoro certosino alla caccia di documenti e testimonianze, durato a lungo e condotto con l' accuratezza del filologo, attività che esercita all' Università di Pavia.

 

Uno spazio notevole nel libro è dedicato anche alla nonna di Castoldi, Marcella Chiorri, che entrò nella Resistenza dopo l' uccisione del marito. Ma conviene riprendere il filo dall' inizio.

 

strage di viale abruzzi

L' 8 agosto 1944, in viale Abruzzi, scoppia un ordigno sotto un camion della Wehrmacht. Qualcuno cerca di soccorrere i feriti e un' altra esplosione miete nuove vittime. Tra gli uccisi sul colpo e i deceduti in ospedale, i morti sono almeno dieci (forse di più), tutti civili italiani, tra i quali due donne e un ragazzo di 13 anni. L' unico militare tedesco a bordo dell' autocarro resta leggermente ferito.

 

monumento a ricordo dei quindici martiri di piazzale loreto

La propaganda neofascista racconterà che era lì per distribuire viveri agli abitanti, ma è pura invenzione. I partigiani smentiranno sempre che l' azione fosse opera loro, mentre rivendicano l' uccisione di un ufficiale fascista il giorno dopo. Di certo, nota Castoldi, quello di viale Abruzzi è un «attentato anomalo».

 

All' alba del 10 agosto scatta la rappresaglia, decisa dagli occupanti nazisti, ma compiuta da repubblichini della legione autonoma Ettore Muti. Le vittime, il cui elenco è stato stilato dal capitano delle SS Theodor Saevecke, sono prelevate dal carcere di San Vittore e portate in piazzale Loreto. L' eccidio si consuma intorno alle 5.30. I militi raggruppano i prigionieri alla rinfusa e sparano all' impazzata.

 

salvatore principato con la moglie marcella chiorri e la figlia concettina

«Non fu un' esecuzione, ma una carneficina», scrive Castoldi. Nella confusione uno degli antifascisti, Eraldo Soncini, riesce a fuggire, ma viene raggiunto e trucidato dentro un palazzo. I cadaveri crivellati rimangono sul posto nell' afa agostana fin verso le 18, ben presidiati, in modo che l' orribile spettacolo serva di esempio.

 

Theodor Saevecke

Piazzale Loreto è stato scelto anche perché è un capolinea di linee tranviarie e vi passa molta gente. In mezzo al carnaio si staglia un cartello con una scritta intimidatoria. Poi qualcuno lo toglie e alle spalle dei corpi senza vita viene affisso un manifesto della Repubblica sociale, opera del famoso Gino Boccasile, che minaccia la fucilazione «Ad ogni traditore, ad ogni sabotatore». Castoldi è stato il primo a notare questo dettaglio, che mostra come la strage sia stata non solo eseguita in ossequio alle direttive tedesche, ma attivamente «rivendicata» dai fascisti.

 

L' impressione destata da tanta ferocia induce mesi dopo i partigiani a trasportare ed esporre in piazzale Loreto le salme di Mussolini e dei suoi seguaci. Ma qui la situazione sfugge di mano. Mentre il 10 agosto 1944 gli spettatori avevano assistito sgomenti e in silenzio, il 29 aprile 1945 la folla si scaglia sui cadaveri con l' intento d' infierire.

 

massimo castoldi piazzale loreto

I vigili del fuoco cercano di fermare il tumulto con gli idranti, poi tra le 10 e le 11 del mattino si decide di appendere i corpi alla pensilina di un distributore di carburante, per consentire a tutti di vederli e nel contempo evitarne lo scempio. Non è una scelta felice, perché le relative immagini gettano un' ombra sull' Italia e sulla lotta di Liberazione. Avviene già allora ma soprattutto adesso, a decenni di distanza, perché è più difficile contestualizzare l' evento. Alle 13.30 le autorità fanno portare i cadaveri all' obitorio, ma è tardi.

 

Alcuni tra gli esecutori fascisti dell' eccidio del 10 agosto verranno uccisi anch' essi nei giorni dell' insurrezione. Altri, condannati, fruiranno di sconti e amnistie. Chi se la cava meglio però sono i responsabili nazisti, perché il fascicolo delle indagini su piazzale Loreto finisce insabbiato, con molti altri, nel famigerato «armadio della vergogna».

 

ultima lettera di salvatore principato

Così Saevecke, in virtù della sua esperienza nell' intelligence, viene assoldato dalla Cia americana, poi vive indisturbato per decenni. Dopo il ritrovamento del materiale istruttorio finisce sotto processo ed è condannato all' ergastolo nel 1999. Ma muore a fine 2000, quasi novantenne, impunito. Speriamo almeno che alla ferita della giustizia monca e tardiva, per i quindici di piazzale Loreto, non si aggiunga il velo dell' oblio.

il manifesto di boccasile affisso dietro i cadaveri di piazzale loreto

rappresaglia fascista in piazzale loreto

strage di piazzale loreto 2

strage di piazzale loreto 1Mussolini Petacci scaricati a piazzale Loretostrage di piazzale loreto

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…