vittorio feltri luigi manconi

PERCHÉ NON SI PUÒ CHIAMARE NEGRO UN NEGRO? – LUIGI MANCONI CONTRO FELTRI E GLI INTELLETTUALI DI DESTRA CHE “TROVANO IN QUELL’INTERROGATIVO IL GUSTO CIVETTUOLO DI UNA PRESUNZIONE DI ANTICONFORMISMO” - “I PIÙ SOFISTICATI PRECISANO POMPOSAMENTE: 'LI ABBIAMO SENTITI, NEI FILM AMERICANI, I NEGRI CHIAMARSI L'UN L'ALTRO NIGGER. MA, SANTA PAZIENZA, COME NON COMPRENDERE CHE…”

 

1 - FELTRISSIMO! - VITTORIONE A “LA ZANZARA”: “IO RAZZISTA? MA SE HO APPENA ASSUNTO NELLA MIA CASA DI MILANO UNA GOVERNANTE AFRICANA NERA” - E PARENZO ROMPE SUBITO ER CAZZO: “LA CHIAMASSI NEGRA, NEI SUOI PANNI SPUTEREI DENTRO L’ACQUA CHE TI PORTA" - "STAI ZITTO UN ATTIMO, IMBECILLE. NERA O NEGRA PER ME È UGUALE, LA CHIAMERÒ CON IL SUO NOME FAITOU, TU PARENZO NON SAI UN CAZZO, SEI NEGRO NEL CERVELLO. SEI UN PEZZO DI…”

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/feltrissimo-vittorione-ldquo-zanzara-rdquo-ldquo-io-razzista-ma-215480.htm

 

2 - SE È NORMALE DIRE "NEGRO"

Luigi Manconi per “la Repubblica”

 

VITTORIO FELTRI E LA DOMESTICA NERA

Una delle più futili sciocchezze che si sentono in giro si manifesta nella falsa ingenuità della domanda: ma perché non posso chiamare negro un negro? l segue dalla prima pagina a esercitarsi in questo classico dilemma della semantica è stato Luca Castellini, capo riconosciuto degli ultrà del Verona. Ma è stato preceduto da numerosi giornalisti e intellettuali della destra che trovano in quell' interrogativo il gusto civettuolo di una presunzione di anticonformismo (d' altra parte, viviamo in tempi in cui a dirsi fuori dal coro sono i più gregari tra i coristi).

 

luigi manconi foto di bacco

I più sofisticati, si fa per dire, tra quei giornalisti e quegli intellettuali, precisano pomposamente: «Li abbiamo sentiti, nei film americani, i negri chiamarsi l' un l' altro nigger. E poi, al gay pride, si appellano tra loro checca o finocchia». Ma, santa pazienza, come non comprendere che all' interno di una comunità, piccola o grande, quelle denominazioni esprimono reciproco affetto e confidenza condivisa, mentre - se utilizzate all' esterno - segnalano ostilità e disprezzo?

castellini

 

D'altra parte, sono i diretti interessati a patirne l' uso malevolo e a chiederne l'interdizione. Tutte le lotte per l' emancipazione hanno avuto come preliminare posta in gioco il diritto a nominarsi, a darsi il proprio nome e a decidere come essere chiamati dagli altri. È un processo lungo, e dunque, non stupisce nemmeno che - come ancora sottolineano gli intellettuali di destra, per così dire sofisticati - nelle traduzioni dei libri americani di 70 anni fa compaia il termine negro (il racconto autobiografico Ragazzo Negro di Richard Wright e il ricorso allo stesso termine nella traduzione italiana de Il Buio oltre la Siepe).

LILIANA SEGRE

 

Le culture e i linguaggi cambiano e maturano e diventano, o dovrebbero diventare, più rispettosi delle minoranze e anche, sì, delle loro suscettibilità. Non c' entra nulla il politically correct : c' entra quel minimo di intelligenza e di civiltà che può agevolare la convivenza e disinnescare i conflitti tra diversi.

 

vittorio feltri

Ma il nostro ultrà-semiologo ha altro da dire. Intanto, sulla controversa questione dello ius soli e dello ius culturae (che ovviamente qui non c' entra, perché il giocatore del Brescia è figlio adottivo di genitori italiani): «Balotelli ha la cittadinanza italiana, ma non è del tutto italiano». E poi, l' affondo: «Mi viene a prendere la "Commissione Segre", perché chiamo uno negro? Mi vengono a suonare il campanello?».

 

Attenzione: non sentite qui l' eco fedele di gran parte dei commenti critici nei confronti dell' istituzione di quell' organismo contro l' antisemitismo e il razzismo, promosso dalla senatrice a vita Liliana Segre? Non è lo stesso ragionamento, proprio lo stesso, di Giorgia Meloni e di Matteo Salvini e di molti esponenti di Forza Italia, quando denunciano la "Commissione Segre", quasi fosse un tribunale liberticida contro le idee irregolari? Gli oppositori hanno volutamente confuso le finalità di un organismo che ha funzioni di documentazione, ricerca, testimonianza e discussione su quei fenomeni con il ruolo di una commissione d'inchiesta che ha, invece, funzioni inquirenti e che dispone degli stessi poteri della magistratura ordinaria.

castellini balotelli

 

Ma questo episodio, in apparenza poco rilevante, la dice lunga sulla questione del razzismo. Va chiarito subito, e una volta per tutte, che l' Italia non è un Paese razzista. Certo, cresce il numero dei razzisti e degli atti di razzismo, ma ciò non è in alcun modo sufficiente perché si faccia ricorso a quell' etichetta.

 

luigi manconi

E già quella domanda (l' Italia è un paese razzista? Macerata è una città razzista?), oltre a essere scema, è profondamente errata e contiene una qualche tonalità razzistica: perché tende ad attribuire a un' intera comunità nazionale o locale i comportamenti di un gruppo, o anche di molti gruppi, o di minoranze magari aggressive o atteggiamenti di connivenza da parte di alcuni settori di popolazione.

 

castellini fontana

Insomma, è il cortocircuito tra i discorsi irresponsabili di una quota consistente della classe politica e il senso comune di una collettività, sottoposta a continui stress e percorsa da angosce profonde, a costituire la vera insidia. E a rappresentare un incentivo per una tensione quotidiana che si riversa su chi è, allo stesso tempo, il più prossimo e il più diverso. Questo è ciò che accade all' interno delle fasce più deboli della società, dove, più e prima che il razzismo - e sarebbe un errore chiamarlo così - si diffonde la xenofobia: alla lettera la paura, la diffidenza, l' ostilità verso lo sconosciuto e l'ignoto.

 

liliana segre by spinoza

È questo che produce un' intolleranza minuta e ordinaria, fatta di soperchierie che colpiscono nella stessa misura stranieri emarginati e italiani vulnerabili (l'episodio di Chioggia è solo l' ultimo di una lunga serie). E se tutto questo non deve ancora indurci a definire razzista l' Italia, sarebbe assai pernicioso sottovalutarlo. E l'attenzione va indirizzata innanzitutto su ciò che ne rappresenta la radice culturale e di senso comune. Ascoltiamo ancora l' ultrà-semiologo Castellini: «Prendiamo in giro il giocatore pelato, quello con i capelli lunghi, il giocatore meridionale e il giocatore di colore, ma non lo facciamo con istinti politici o razzisti».

 

castellini

Qui, non abbiamo solo l'eco, bensì una vera e propria parafrasi di quanto detto qualche settimana fa da Salvini: «Se uno odia il prossimo per il colore della pelle, per la squadra di calcio, per la religione.se uno dice crepa, è grave a prescindere, sia che lo dice a un cristiano, a un ebreo, a un buddhista, ad un valdese, a un protestante, ad un Hare Krishna, a un islamico. Non c'è l'insulto più grave, e l'insulto meno grave. Se uno aggredisce una persona, può aggredire un uomo, una donna, un bianco, un nero, un giallo, un fucsia, è un delinquente». In queste parole c'è - nitidissimo - una sorta di Manifesto della Banalizzazione della Storia.

luca castellini

 

Qui tutto è uguale a tutto: l'antisemitismo e l' odio per la squadra avversaria. Non esistono le grandi tragedie storiche, e non esistono vittime e carnefici, dal momento che il tifoso ultrà di una squadra può essere, a distanza di poche settimane, e a campi invertiti, l' aggressore o l' aggredito. Il fine di una simile operazione è l' azzeramento delle responsabilità dei regimi e delle ideologie, ma anche dei despoti e dei dittatori (non troppo diversi, per l' ostilità che suscitano, da arbitri incompetenti o corrotti): e l' appiattimento dei drammi individuali e collettivi, mortificati a tenzoni e giochi di ruolo. Ma quando la storia viene ridotta a un presente indistinto, amorale e fantasmatico, è la comunità degli uomini che inizia ad andare in rovina.

Ultimi Dagoreport

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UNA DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIASI SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”