il prezzo del nuovo rolex oyster perpetual dial red 36mm sul mercato parallelo

PERCHÉ OGNI VOLTA CHE ROLEX PRESENTA NUOVI OROLOGI SI GRIDA AL “GOMBLOTTO”? - COSA ACCADE? ACCADE CHE IN MEN CHE NON SI DICA LE PRENOTAZIONI SUPERANO AMPIAMENTE LA DISPONIBILITÀ DEI MODELLI PIÙ DESIDERATI, CHE PERÒ SPUNTANO POI SUL MERCATO A PREZZI ELEVATISSIMI. CHI IMBROGLIA? - UN PROBLEMA NON FACILE DA RISOLVERE. NEMMENO PER ROLEX - IL FENOMENO NASCE ALLA METÀ DEGLI ANNI OTTANTA, CON LA “DAYTONAMANIA”…

Augusto Veroni per Il Giornale degli Orologi

Il prezzo del nuovo Rolex Oyster Perpetual Dial Red 36mm

 

Ogni volta che Rolex presenta nuovi orologi si scatena un rabbioso branco di haters, di odiatori di professione, che grida al “gomblotto”. Si badi bene: molti c’è da capirli perché effettivamente il fenomeno che si sviluppa può sembrare a prima vista di difficile comprensione. Se non conosci un po’ il mercato è comprensibile pensar male. Ma molti haters pensano di conoscerlo bene perché sono furbi, loro…

 

Cosa accade? In men che non si dica le prenotazioni superano ampiamente la disponibilità dei modelli più desiderati, che però spuntano poi sul mercato a prezzi elevatissimi. Come la mettiamo, cara Rolex? Cosa nascondi? A conoscere un po’ il mercato scopri che tutto è chiaro, ma costituisce un problema non facile da risolvere. Nemmeno per Rolex.

Il prezzo del nuovo Rolex Oyster Perpetual Dial Red 36mm sul mercato parallelo

 

Il fenomeno nasce alla metà degli anni Ottanta, con il cronografo Daytona, quello che montava un movimento elaborato su una base Zenith. Perché mai Rolex usava un movimento non proprio? Perché prima di questa versione di cronografi ne vendeva pochini e far da sé un movimento cronografico avrebbe portato inutilmente il prezzo alle stelle e se ne sarebbero venduti ancor meno. 

 

Per ragioni di cui prima o poi parleremo, si scatena – prima in Italia e poi pian piano nel mondo – un’inarrestabile “Daytonamania” che lascia sbalordita la stessa Rolex. E cominciano a girare le voci che “Rolex lo fa apposta”, dal momento che molte persone sono disposte a pagare prezzi fuori di testa per avere un Daytona.

Il prezzo del nuovo Rolex Oyster Perpetual Dial Red 36mm e quello richiesto sul mercato parallelo

 

Qualche furbetto comincia a girare il mondo per comprare Daytona sui mercati nei quali questo modello non è poi così richiesto. C’è da tener presente che a quei tempi l’Italia era il secondo mercato mondiale per l’orologeria svizzera e quindi la richiesta era davvero enorme. 

 

Peccato che Zenith consegnasse poco più di 10.000 movimenti l’anno, che poi Rolex sottoponeva ad una lunghissima serie di modifiche, compresa la sostituzione dell’intero organo regolatore. 10.000 esemplari che andavano suddivisi fra le versioni in acciaio, acciaio/oro e oro. Per tutto il mondo. 

rolex 2

 

A quei tempi 10.000 Daytona non sarebbero stati sufficienti per il solo mercato italiano. Rolex decide di produrre un proprio movimento, ma ci vorranno non pochi anni prima di poter avere un nuovo Daytona con calibro Rolex. 

Il prezzo del nuovo Rolex Oyster Perpetual Dial Red 41mm

 

E comunque il fenomeno si allarga ad altri modelli, nonostante le quote del mercato italiano diminuiscano progressivamente fino ai livelli attuali. In tanti cominciano a sospettare che il “gomblotto” si allarghi per via di chissà quali interessi di Rolex e dei suoi concessionari. 

 

Il fenomeno non riguarda soltanto Rolex, perché da Patek Philippe ad Audemars Piguet, da Omega a tanti altri marchi la faccenda si allarga a macchia d’olio. E i sospetti pure. Perché nasce un vero e proprio mercato “parallelo” che si sovrappone a quello vero, a quello tradizionale. 

 

scopre valore rolex comprato nel 1970 8

Chi imbroglia? Solo un gruppetto di speculatori che approfittano della credulità di alcune persone per vender loro orologi usati a prezzi semplicemente ridicoli. Poi la bolla si sgonfia e chi ha comprato a 10 l’orologio che da nuovo ne costava 5 resta, come si suol dire, con il cerino in mano.

 

rolex daytona d'oro 4

Ci vuole solo un po’ di aritmetica. Rolex, come tutti i produttori, assegna gli orologi secondo un criterio piuttosto semplice e condivisibile: ad ogni mercato una quantità di orologi proporzionale alle importazioni dalla Svizzera. Se l’Italia, ad esempio, rappresentasse il 10 per cento delle importazioni, le verrebbe assegnata una quota pari a circa il 10 per cento del mercato. 

 

L’Italia in questo momento rappresenta circa il 4,5 per cento delle importazioni svizzere di orologi (in realtà sarebbe il 4,3 per cento, ma abbondiamo). È quindi logico indirizzare in Italia il 4,5 per cento della produzione totale del Submariner.

ROLEX DAYTONA PAUL NEWMAN

 

Poniamo che la produzione totale di Rolex sia di 800.000 orologi l’anno e che Rolex indirizzi il 5 per cento delle sue capacità produttive sul nuovo Submariner (una esagerazione, ma tanto siamo nel campo delle ipotesi). Parliamo di ben 40.000 Submariner l’anno (il che scatenerebbe altre polemiche perché allora mancherebbero dal mercato altri modelli). 

CHE GUEVARA CON IL ROLEX

 

La quota che spetterebbe all’Italia sarebbe di 1.800 esemplari, evidentemente insufficienti per coprire le richieste sul nostro mercato. Beh, e allora produci più orologi, dirà il gomblottista. E già, una marca dovrebbe investire miliardi per produrre un numero maggiore di orologi di pari qualità per poi magari scontrarsi contro una crisi e buttare al vento la nuova fabbrica e i relativi lavoratori?

 

Il punto è che Rolex, Patek e gli altri non guadagnano un solo centesimo in più e che anzi il mercato parallelo e dei falsi sono gli unici a trarne vantaggio. Non a caso le marche in questione non soltanto tracciano bene gli orologi, ma cambiano leggermente alcune misure ed alcuni componenti per evitare che qualcuno “tarocchi” gli orologi montando insieme componenti veri e componenti falsi. 

Rolex Daytona oro rosa

 

Non a caso le marche in questione continuano (proprio perché tengono traccia degli orologi) a ripulire la rete commerciale dai rarissimi birbaccioni che fanno i furbi. 

Rarissimi se non altro perché perdere la possibilità di rappresentare una marca illustre vuol dire perdere vendite per somme che rendono ridicolo quel che potrebbero ottenere vendendo orologi ai furbetti del parallelo per poi condividere il bottino. 

 

È comprensibile comunque che i concessionari diano la precedenza ai propri clienti migliori, che magari gli comprano 200.000 euro d’orologi ogni anno. Le marche non amano la cosa, ma quando il concessionario compra l’orologio non gli è facile mandare al diavolo ottimi clienti che sono comunque rari e che certo non si rivendono un bel nulla per guadagnare 5 o 6mila euro.

Rolex Cosmograph Daytona

 

E allora da dove diavolo arrivano questi benedetti orologi sul mercato parallelo?

Primo: l’entità del mercato parallelo è in gran parte una favola. Nei fatti gli orologi veri che “avanzano” in Islanda o in qualche altro Paese remoto e non ricco sono pochissimi. Semmai “avanzano” quelli difficili da vendere.

 

Secondo: molti degli orologi che fanno dire “l’ho trovato da un amico che ha chiesto ad un amico che conosce un concessionario Rolex” sono orologi falsi con scatole false e persino garanzia falsa. Ma pagati il doppio dell’orologio vero. Proprio di recente ho dovuto dire ad una persona (a proposito di conoscenze) che il suo Patek Philippe Nautilus bello come il sole era falso. Persino il movimento era stato (quasi) ben falsificato.

 

ROLEX ARCOBALENO PRO MIGRANTI

Terzo: la Svizzera produce, complessivamente, una quantità di orologi che non è sufficiente per il mercato mondiale, specialmente per quanto riguarda l’orologeria di maggior qualità. E su questo non ci si può far nulla: non ci sono sufficienti tecnici per aumentare la produzione senza diminuire la qualità.

 

Quarto: la maggior parte di quanti protestano perché non riescono a trovare l’orologio “dei propri sogni” sarebbero i primi a cercare di rivenderlo speculandoci sopra approfittando di chi, come si diceva, è disposto a comprare un orologio usato o falso a cifre da capogiro. C

 

i cascano in tanti: moltissimi anni fa ho comprato a caro prezzo un bootleg (disco ottenuto da una registrazione rubata) dei Beatles per una cifra “impegnativa”, per poi scoprire che era stato ottenuto dalla registrazione “taroccata” di un disco qualunque.

 

FIDEL CASTRO CON IL ROLEX

Quinto: non si trova l’orologio che in quel momento vorreste? Ma davvero l’intera Svizzera non produce un solo altro orologio in grado d’incontrare i vostri gusti?

 

E comunque qualcosa sta cambiando. Vedrete che nel tempo (perché la cosa non è facile né rapida) le marche riusciranno a controllare meglio anche il mercato dell’usato, aiutando i concessionari a garantire acquisti certi anche per il “secondo” polso. Torneremo a parlarne, se volete. Ma ricordatevi sempre che la miglior garanzia di un acquisto sicuro può darvela solo un concessionario. 

 

ROLEX

Dovremmo imparare a chiederci chi davvero guadagna se un mercato è sporco e avere un po’ più di fiducia nelle marche e nei concessionari. I concessionari ufficiali, intendo. Che di fatto non hanno nessun interesse a rovinarsi la reputazione per somme che certo non cambiano la loro vita.

cole shneider sfoggia la collezione rolexun rich kid pesa i suoi rolexROLEX Federer con Rolex DaytonaAL BAGHDADI CON IL ROLEXJ AX FEDEZ COMUNISTI COL ROLEXROLEXrolexil rolex di dicaprio rolex daytona d'oro1 rolex daytona d'oro rolex daytona d'oro3ROLEX

Ultimi Dagoreport

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...