marta russo

PERCHE’ FU UCCISA MARTA RUSSO? IL DELITTO DELLA SAPIENZA 25 ANNI DOPO E I NODI MAI SCIOLTI DELL'OMICIDIO (DALLA TRAIETTORIA DEL PROIETTILE ALLA PISTOLA E AL BOSSOLO MAI TROVATI) - SCATTONE CONDANNATO PER OMICIDIO COLPOSO, FERRARO PER FAVOREGGIAMENTO. I GIUDICI: “SI SA CHE SCATTONE HA SPARATO MA NON SI SA PERCHE’ E COME..”

Gabriele Moroni per il Resto del Carlino

 

marta russo

Il 9 maggio 1997 è un venerdì di sole. Marta Russo, 22 anni, studentessa del terzo anno di giurisprudenza alla Sapienza di Roma, libretto costellato di 30, cammina con l'amica e compagna di studi Iolanda Ricci in un vialetto dell'università. Le 11.42.

Marta si accascia davanti a un'aiuola. In ospedale le viene scoperto un proiettile calibro 22 nella nuca. Dopo tre giorni di agonia è dichiarata clinicamente morta. I genitori autorizzano l'espianto degli organi. Quella del 9 maggio è una data fosca.

 

Diciannove anni prima è stato ucciso Aldo Moro. Lo stesso giorno la mafia ha eliminato Peppino Impastato. L'attesa del Giubileo del 2000 agita la paura del terrorismo islamico. Il questore Rino Monaco parla di «un muro di omertà».

Le indagini si concentrano sulle persone presenti nella stanza da dove sarebbe partito lo sparo, la numero 6 al primo piano dell'Istituto di filosofia del diritto. La polizia scientifica consegna una perizia: sul davanzale di una finestra è stato trovato un residuo di polvere da sparo.

 

scattone ferraro marta russo

C'è un telefono e dai tabulati risulta che sono state fatte due chiamate, una alle 11.44 diretta a casa Lipari e una quattro minuti dopo, allo studio Lipari. Maria Chiara Lipari, figlia di Nicolò, docente nella stessa università ed ex parlamentare della Dc, lavora nell'istituto. È la prima testimone. All'inizio dichiara di non avere visto nessuno, poi parla di alcune persone, fra cui Gabriella Alletto, una segretaria. La Alletto diventa la teste-chiave. È interrogata a lungo. L'11 giugno giura di non avere mai messo piede nella stanza 6. Il 14 giugno la versione definitiva: dopo avere sentito come un tonfo, ha visto un bagliore, Salvatore Ferraro portarsi la mano alla fronte in segno di disperazione e Scattone con in pugno una pistola nera che ha riposto in una borsa, poi portata via da Ferraro.

marta russo

 

Scattone e Ferraro vengono arrestati in nottata. Sono amici.

Scattone, 29 anni, figlio di una buona famiglia romana, carabiniere nel servizio di leva, si è laureato con 110 e lode. Ferraro, di Locri, ha 30 anni. Il giorno dopo l'arresto avrebbe dovuto sostenere l'esame finale per il dottorato di ricerca. Si difendono sicuri: la loro parola contro quella dell'accusa. Dalle perizie emerge che il colpo letale è compatibile con nove tipi di arma, compresa una carabina. La dinamica è tortuosa. Scattone avrebbe dovuto avvicinarsi alla finestra, spostare la tenda, aggirare il condizionatore, prendere la mira, fare fuoco, con il rischio di essere visto.

scattone ferraro

 

Dubbi e interrogativi che si rincorrono nei cinque processi, il primo grado, due appelli, due pronunce della Cassazione. Il sigillo finale dalla quinta sezione penale della Suprema Corte (15 dicembre 2003) lima le condanne: cinque anni e quattro mesi a Scattone per omicidio colposo, quattro anni e due mesi a Ferraro per favoreggiamento. «La premessa conclusiva - scrive la sentenza - della Corte del disposto rinvio è che al termine del processo si sa che Giovanni Scattone ha sparato, ma non si sa né perché né come». Una condotta grave.

 

vittorio pezzuto marta russo

«Le conseguenze di omicidio per la provocata morte di Marta Russo non possono, però, essere ascritte all'imputato a titolo di dolo». Questo «per difetto assoluto di dimostrazione probatoria di un effettivo intento omicidairio». Rimane un grumo di interrogativi. Solo ipotesi sulla traiettoria del proiettile. L'arma e il suo innesco non compatibili con la particella di polvere da sparo. E anche su questa il dubbio che si trattasse invece del residuo dei freni di una macchina o di una stampante. La pistola e il bossolo mai trovati. Il movente? Sconosciuto. Ma perché lei, perché Marta Russo?

marta russoscattone ferraro

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...