renzo piano

PIANO VA VELOCE - “IN GIAPPONE HO REALIZZATO UN PONTE SIMILE, E CI SONO VOLUTI 3 ANNI. QUI LO FAREMO IN MENO DI 1. PERCHÉ DIAVOLO CI VUOLE UN'EMERGENZA PER RIUSCIRCI?” - RENZO PIANO E IL NUOVO VIADOTTO: "L’ITALIA E’ CAPACE DI IMPRESE STRAORDINARIE. A GENOVA COMPETENZE AD ALTISSIMO LIVELLO. LO AVEVO GIÀ NOTATO IN FINCANTIERI"– "VORREI SI CHIAMASSE 'IL PONTE DI GENOVA'. E LASCIAMO IN PACE MORANDI"

Andrea Plebe per “la Stampa”

 

renzo piano

«Siamo tutti genovesi: è il sentimento che leggi negli occhi di chi lavora alla costruzione del Ponte di Genova. E poi lo stupore nel vedere un progetto che, giorno dopo giorno, diventa realtà: è quella la meraviglia del cantiere».

 

L' architetto Renzo Piano ha compiuto l' ultima visita il 2 febbraio, domenica. «Appena ho l' occasione, quando sono a Genova vado a vederlo», dice dallo studio di Parigi. «La domenica, poi, ci passo qualche ora. E tutti i tecnici e le persone che sono con me, anche loro si prendono tempo, nessuno ha fretta, c' è grande partecipazione».

 

Architetto, il ponte in Valpolcevera sta per vivere un momento importante, il varo della prima campata da 100 metri. Com' è stata la sua ultima visita?

«Comincio sempre dal lato di ponente, dove ho incontrato i responsabili di cantiere di Salini Impregilo, di Fincantieri e del Rina, e da lì abbiamo attraversato la zona a piedi, fino all' altro lato. Siamo stati anche a Certosa, la strada centrale dove mi portava mio padre quando ero bambino, lui era nato lì. È il momento in cui si percepisce l' entusiasmo di fare le cose insieme, c' è sempre chi si ferma a parlare, saldatori, manutentori, gruisti...».

renzo piano

 

E che cosa accade?

«È scritto nei loro occhi: siamo tutti genovesi, anche se uno viene da Trento, uno dallo Sri Lanka, un terzo da un altro posto ancora. Può apparire un po' romantico, ma è così. Lo avevo già notato nel cantiere navale di Fincantieri, dove sono stati costruiti i pezzi del ponte. Queste sono grandi imprese, che lavorano nel mondo, con personale di ogni nazionalità. Ti fa venire in mente che Genova, anche per la sua natura portuale, è da sempre una città cosmopolita. Ogni tanto, per gioco, gli parlo in genovese, poi mi rendo conto che forse non tutti capiscono...Ma percepisci il senso di appartenenza, l' orgoglio di fare».

 

Un esempio di come si può lavorare bene insieme, un' occasione rara.

«Il cantiere a Genova è la cartina al tornasole del fatto che questo Paese è capace di imprese straordinarie. A Genova ci sono tutte le competenze ad altissimo livello non dimentichiamo l' Istituto italiano di tecnologia che sta realizzando il sistema robotico di controllo e manutenzione del ponte, Italferr che ha fatto il progetto esecutivo. In Giappone ho realizzato un ponte simile, e ci sono voluti tre anni. Qui lo faremo in meno di uno. Perché diavolo ci vuole un' emergenza per riuscirci? Queste forze si possono mettere insieme sempre, anche per un Progetto Paese».

 

renzo piano

Che cosa è cambiato in corso d' opera del suo progetto, che fra l' altro lei ha donato alla città?

«Può accadere che, per svariate ragioni, i progetti vengano un po' travisati, ma qui non è accaduto. L' idea progettuale è stata difesa da tutti, in primo luogo dalla struttura commissariale guidata dal sindaco, e anche dalle istituzioni del territorio. È stata difesa la coerenza del progetto, la sua essenzialità e chiarezza, che è parente stretta della sua fattibilità».

 

Come verranno ricordate le vittime del 14 agosto?

«Attraverso un memoriale a cui sta lavorando l' architetto Stefano Boeri con il suo team, sarà l' inizio del lavoro sul parco della Valpolcevera. Per il 21 giugno, la data indicata dal sindaco, che mi piace molto perché è il solstizio d' estate, il giorno più lungo dell' anno, vedremo i primi risultati. La Valpolcevera ha una storia importante, è il cuore della città metropolitana e costruendo sul costruito avrà la possibilità di svilupparsi, con funzioni miste. Lì c' è una promessa di bellezza, ne sono convinto».

 

Che impatto emotivo ha su di lei questo cantiere?

renzo piano (2)

«Grande, soprattutto perché segue una tragedia. Costruire è un gesto di pace ed è ancora più forte se è la risposta a una distruzione. Da un punto di vista emotivo c' è un solo altro edificio che mi è capitato di fare con quello spirito, la sede del New York Times, dopo l' 11 Settembre. A Genova il significato è ancora più esplicito, quando vai lì non puoi non ricordare le 43 vittime, le centinaia di sfollati, la città spezzata in due. Il ponte vuol dire riprendere forza, ritrovare il coraggio, questo è il posto che prende nel mio cuore».

 

Si è anche discusso per il nome, ma è necessario dargliene uno?

«Ho sempre pensato che dovrebbe chiamarsi il Ponte di Genova con la P maiuscola, e basta: in tutto il mondo si sa cosa è successo il 14 agosto 2018. Poi ci penseranno i bambini, a dargli un soprannome, lasciamoli fare e ne troveranno di bellissimi. Alla fine credo che il ponte sarà una presenza lieve, accarezzata dalla luce radente. E lasciamo in pace Morandi, che è stato un grande ingegnere».

RENZO PIANO PONTE MORANDI GENOVArenzo piano plasticorenzo piano (1)

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."