oscar giannino

UN PIGNORAMENTO DA OSCAR - IL GIORNALISTA OSCAR GIANNINO CONDANNATO A PAGARE 144.342 EURO, COME RISTORO, A NUMEROSI DIRIGENTI RAI PER UN EDITORIALE DEL 7 FEBBRAIO 2008 IN CUI COME DIRETTORE DI “LIBERO MERCATO” PUBBLICÒ UN ORGANIGRAMMA DELLA TV DI STATO DI 900 NOMI SEGNATI IN ROSSO O BLU A SECONDA DELL’APPARTENENZA POLITICA…

1 – «VIALE MAZZINI LOTTIZZATA», PIGNORATO GIANNINO

Da “il Giornale”

 

OSCAR GIANNINO AD ATREJU

Un pignoramento da 144.342 euro per Oscar Giannino, allora direttore di «LiberoMercato», per aver scritto nel 2008, basandosi su un documento di cui continua a rivendicare l' autenticità, che la Rai è lottizzata e che solo una minoranza di giornalisti è assunto non in base all'appartenenza partitica.

 

Giannino, che oggi lavora da libero professionista, spiega di non avere soldi per ripagare coloro che hanno vinto la causa civile contro di lui e rifiuta sui social di accettare denaro che suoi fan gli vogliono mettere a disposizione in una colletta virtuale. «L'organigramma Rai pubblicato contava 900 nomi di dirigenti tra società e controllate», redatto «in prossimità elezioni e i componenti del cda si preparavano alla battaglia» scrive Giannino.

 

2 – GIANNINO, MAXI-PIGNORAMENTO AL SOLE. "IN ITALIA SOLO INFORMAZIONE ACCOMODATA"

Da www.affaritaliani.it

 

oscar giannino

“Non sono fatto abbastanza bene per capire che l'informazione in Italia deve stare accuorta come si dice a Napoli, attenta e accomodata, perché se vuoi fare il free lance senza editore padrone, che ti copre anche in tribunale, allora poi non ti puoi lamentare se al cane sciolto di lingua troppo lunga arrivano mazzate”.

 

Si conclude così su Facebook l’amaro sfogo di Oscar Giannino, volto noto del giornalismo italiano, condannato il 4 marzo dal tribunale, per effetto di un procedimento civile, a dover pagare 144.342 euro, come ristoro, a numerosi dirigenti Rai per un editoriale del 7 febbraio 2008 in cui come direttore di Libero Mercato (testata separata da Libero ma che usciva in abbinata) pubblicava un organigramma della tv di Stato di 900 nomi di dirigenti tra società e controllate, nomi per la maggior parte già segnati in rosso o blu a seconda del padrinaggio politico. Un documento di provenienza interna di cui Giannino dà contezza senza però citare nel suo articolo “uno solo degli oltre 900 impilati”.

 

OSCAR GIANNINO

“Era un documento di provenienza interna dal settimo piano Rai di allora - si avvicinavano elezioni e i componenti del Cda si preparavano alla battaglia, ciascuno per la propria parte stilando elenchi", scrive poi il giornalista conduttore del programma mattutino di Radio 24 “24 Mattino-Morgana e Merlino”. Che prosegue: "Non un solo nome risultava sbagliato, di oltre 900 citati in testate, reti e società controllate: un documento tale non era certo collazionato da appassionati della Rai esterni all'azienda.

 

Era una delle tante prove di come dall'interno della Rai ci si disputi il campo guardando ai partiti e alla politica. Solo che quella volta il documento c'era, e i nomi c’erano. Nessuno era mai riuscito ad averne uno tanto dettagliato, feci le telefonate del caso per accertarne fondatezza e lo pubblicammo su Libero integralmente. Io scrissi l’allegato”, senza citare “uno solo degli oltre 900 impilati in quei fogli che, squadernati, occupavano mezza scrivania”.

 

Giannino spiega che il suo problema di deontologia giornalistica “non era confermare o meno la presunta ascrizione, simpatia o sostegno di ciascuno di quei signori dirigenti funzionari e giornalisti a questo o quel partito. La valutazione di rendere noto il documento - sottolinea - derivava dalla sua caratteristica di oggettiva ed esistente veste documentale, aveva una innegabile portata tale da configurare il diritto-dovere di cronaca e la collegata libertà di opinione”.

OSCAR GIANNINO

 

“La mia valutazione - prosegue nel post - fu questa: l'ampiezza e dettaglio di questo documento comprova i criteri usati per confrontarsi ai piani alti Rai e per interloquire con la politica, il punto non è che si tratti di un documento ‘ufficiale’, che ne so della segreteria del Cda o della direzione generale, il punto è che esso rappresenta un'attendibile prova di come in Rai ciascuno dei diversi partiti interni ed esterni valuta e decide. Nell'editoriale lo scrivo anche, che la questione non è la natura ‘ufficiale’ del documento”.

 

Ora Giannino, pignorato al Sole 24 Ore (Radio 24 è l'emittente del gruppo) per oltre 140 mila euro, non essendo dipendente ma collaboratore a contratto, non ha la tutela del quinto dei compensi come massimo pignorabile e, dopo aversi visto anche congelare in banca conto e ogni carta credito e bancomat, è stato costretto a ricorrere a un ingente prestito per pagare il ristoro e, precisa, “ottemperare alle sentenze”.

 

Ma, dopo aver riconosciuto alcuni errori della sua carriera, sottolinea poi: “Ora, su questa sberla economica incredibile comminatami per aver scritto di fronte a un documento con 900 nomi che la Rai è lottizzata e che per questo va privatizzata, sia nella sua componente commerciale che in quella di servizio pubblico, che può essere benissimo messo a gara anch'esso con standard fortemente vigilati da una preposta autorità, io non solo l'errore proprio non lo vedo, ma lo rifarei con assoluta certezza cento e mille volte: perché ne sono convinto da una vita, e sfido chiunque a provarmi fattualmente che la Rai non è lottizzata e in mano ai partiti".

OSCAR GIANNINO

 

"Hanno trasformato - scrive ancora - il canone in tassa su detenzione dei device ricettivi per eludere la volontà espressa dal popolo nel referendum del 1995, hanno messo il canone-non-canone in bolletta elettrica, continuano a ogni stagione politica con infornate di nomine decise da segretari e tirapiedi dei segretari dei partiti, e il colpevole da condannare a metter mano al portafoglio sono io? Sono io che danneggio la credibilità professionale e personale dei dirigenti Rai?".

 

"Oggi a riscrivere quell'editoriale - conclude - cambierei certo una cosa: i colori politici rispetto ai partiti di allora. Allora dominavano i rossi della sinistra in lotta contro i blu del centrodestra. Oggi l'infornata grillo-leghista prevarrebbe, con molti residui storici dei due precedenti fronti della seconda repubblica. Ma userei lo stesso tono duro: non sui dirigenti Rai visto che non ne citavo neppure uno, ma sui partiti che attaccano la Rai dei partiti solo quando sono all'opposizione, e poi al governo fanno come tutti e peggio di tutti. Senza eccezioni”.

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...