politically correct scienze naturali

POLITICAMENTE CORRETTO, IDIOTA PERFETTO – NEGLI USA IL REVISIONISMO INVESTE ANCHE LE SCIENZE NATURALI: CON L’ILLUSIONE CHE LA PULIZIA DEL LINGUAGGIO CONTRIBUIRÀ A RIDURRE IL RAZZISMO, LA AUDUBON SOCIETY SI PREPARA A DICHIARARE GUERRA ALLA “FALENA GIPSY”, NOME RIGETTATO DALLA COMUNITÀ ROM E ALLE “CARPE ASIATICHE” – MA DI QUESTO PASSO RISCHIA DI FINIRE NEL TRITACARNE LO STESSO FONDATORE DELL'ASSOCIAZIONE: LE SPEDIZIONI DI JOHN JAMES AUDUBON ERANO FINANZIATE DA…

Flavio Pompetti per "il Messaggero"

 

John James Audubon 1

Furono le voci di protesta di due donne nel 1896 a lanciare a Boston le sorti della neonata Audubon Society. Minna Hall e Harriet Hemeneway denunciarono nei salotti della buona società cittadina il vezzo di acquistare cappelli decorati con le piume di uccelli esotici. Dai quei salotti discendono oggi le 500 sezioni della Audubon, una delle organizzazioni più influenti per la presa di coscienza, e per la salvaguardia dell'ambiente naturale. Centoventicinque anni dopo sono ancora delle voci di protesta, tante, a chiedere una revisione della nomenclatura delle scienze naturali per proteggere un equilibrio altrettanto precario: quello che governa i rapporti tra bianchi e neri nell'ambiente umano.

 

albero corallo africano

LE DEFINIZIONI Le scienze naturali si sono sviluppate lungo il corso di secoli dominati dall'oppressione razziale e questo ha permesso di associare il nome di specie animali agli esploratori e agli scienziati che le avevano identificate, anche quando questi ultimi erano apertamente razzisti, o quando hanno usato epiteti razziali per legare uccelli e piante a particolari regioni. È così che ancora oggi è rimasto nel nostro lessico l'Albero corallo africano (Erythrina Caffra) che fa cenno all'espressione dispregiativa con la quale venivano chiamati gli abitanti del Mozambico.

 

falena zingara

Ma gli esempi non finiscono certo qui sull'onda di una sorta di revisionismo che investe un ampio settore. Il pino sabiniano onnipresente in California è comunemente chiamato «digger», scavatore, così come venivano chiamati indiscriminatamente i nativi indiani di diverse tribù, ridotti a cercare cibo tra i rifiuti delle nuove terre dove venivano esiliati. Una piccola specie aviaria della famiglia delle calcaridi è praticamente estinta, ma il suo nome è ancora associato al capitano John McCown un ornitologo dilettante che combattè per l'esercito confederato, e che si vantava di possedere una collezione di teschi di indigeni uccisi.

carpa asiatica 1

 

L'INDAGINE Tutti questi nomi sono stati già cambiati o sono nel processo di esserlo. L'indagine dei riformatori dei cataloghi di specie naturali si allargherà poi ad abbracciare altri concetti poco graditi alla moderna sensibilità, come una classe di falene che negli Usa vengono chiamate: «gipsy», zingare, nome rigettato dalla comunità rom. Stessa sorte alle carpe oggi dette «asiatiche» anche se non hanno nessuna provenienza orientale, ma che prendono l'appellativo dalla frequentazione dei bassifondi.

 

albero corallo 1

Il dibattito si è sviluppato l'anno scorso a New York quando una donna bianca che si rifiutava di mettere il cane al guinzaglio in un'area di Central Park riservata agli appassionati ornitologi, chiamò la polizia per denunciare che l'uomo che la stava redarguendo era «un nero minaccioso». Si scoprì poi che quell'uomo, lo scienziato Christian Cooper, era un membro di prestigio della Audubon Society. Si scoprì anche che la sua presenza era una rarissima apparizione tra i ranghi dell'associazione. Alle spalle dell'episodio e del nuovo imperativo di ribattezzare animali e piante c'è poi lo spartiacque dell'omicidio di George Floyd.

John James Audubon

 

«Sappiamo bene che cambiare il nome degli uccelli non abolirà il razzismo. Ma quest' ultimo traguardo va raggiunto togliendo un mattone alla volta alla costruzione, e noi cerchiamo di fare la nostra parte», dice Jordan Rutter, co-fondatore del gruppo «Nomi degli uccelli per gli uccelli». Il peso collettivo dei mattoni di cui parla l'attivista è quello che si è abbattuto sul collo di Floyd attraverso la pressione del ginocchio del poliziotto Derek Chauvin.

 

I mattoni andranno rimossi con pazienza e determinazione, anche un nome o una piuma di uccello alla volta, come fecero le fondatrici della Audubon. E alla fine del percorso si potrebbe scoprire che lo stesso nome del fondatore dell'associazione è destinato a scendere dal podio: le spedizioni di John James Audubon erano finanziate dai soldi fatti dalla sua famiglia nelle piantagioni schiaviste dei Caribi.

carpacarpe asiatichepinus sabinianapinus sabiniana 2John James Audubon

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."