abiy ahmed ali etiopia guerra tigray

I PREMI NOBEL PER LA PACE HANNO TUTTI IL GRILLETTO FACILE - IL PREMIER ETIOPE ABIY AHMED ALI, CHE L’ANNO SCORSO FU PREMIATO PER I SUOI SFORZI PER RISOLVERE IL CONFLITTO CON L’ERITREA, HA MANDATO L’ESERCITO NELLA REGIONE DEL TIGRÉ, CHE CHIEDE L’INDIPENDENZA DA ADDIS ABBEBA – DA AUNG SAN SUU KYI A OBAMA E SANTOS: TUTTI I PREMIATI CHE HANNO FATTO POCO PER LA PACE E MOLTO PER L'INDUSTRIA BELLICA...

Simona Verrazzo per “il Messaggero”

 

abiy ahmed ali

Dal premio Nobel per la Pace alla guerra civile. È quello che sta succedendo in Etiopia, che a un anno dall' assegnazione del prestigioso riconoscimento si trova di nuovo sotto i riflettori ma per il motivo opposto, sull' orlo di un conflitto interno che rischia di riportare il paese africano nella spirale di violenza, fame e morte in cui ha vissuto per decenni.

 

abiy ahmed ali pianta alberi

Da settimane sono in corso combattimenti nella regione settentrionale del Tigray (o Tigré), al confine con l' Eritrea e il Sudan, e gli ultimi aggiornamenti parlano di attacchi aerei che hanno fatto dozzine di vittime.

 

guerra nella regione del tigray

L' ONU

Un' escalation che ha spinto a intervenire, chiedendo che si fermino le armi, anche le Nazioni Unite e l' Unione Africana, con quest' ultima che proprio ad Addis Abeba ha il suo quartier generale. E come un anno fa l' attenzione è tutta per il primo ministro etiope, Abiy Ahmed Ali.

guerra nella regione del tigray 1

 

Sembra passato un secolo ma era l' ottobre del 2019, quando gli è stato assegnato il premio Nobel per la Pace per il suo impegno sfociato con la ripresa dei rapporti diplomatici con la vicina Eritrea. Eppure oggi Abiy, che con i suoi 44 anni è il leader più giovane d' Africa, è finito nel mirino per l' uso della forza nel Tigray.

guerra nella regione del tigray 2

 

La regione settentrionale da sempre rivendica la propria indipendenza rispetto ad Addis Abeba: la lingua tigrina è la stessa parlata nella vicina Eritrea. E Abiy ha accusato Asmara di aver inviato le sue truppe in sostengo degli indipendentisti del Fronte di Liberazione del Popolo del Tigray (Tplf), violando i confini.

 

abiy ahmed ali nobel per la pace

Il bollettino giornaliero degli scontri parla dell' esercito etiope che occupa l' aeroporto di Humera, che sorge nello strategico punto di incontro con le frontiere di Eritrea a Sudan. Oltre a Humera e al capoluogo Macallè, nel Tigray si trova la città di Axum, con la stele riconsegnata dall' Italia e la chiesa in cui sarebbe conservata l' arca dell' Alleanza, la cassa in legno d' acacia dove erano conservate le Tavole della Legge date da Dio a Mosé sul Monte Sinai.

abiy ahmed ali 1

 

Gli analisti non mancano di sottolineare come l' Etiopia sia di nuovo davanti a uno scontro tra le tantissime componenti della sua società, sempre con la supremazia dell' etnia degli Oromo, di lingua amarica, a cui appartiene anche Abiy Ahmed Ali.

 

Un conflitto interno potrebbe destabilizzare l' intera regione del Corno d' Africa, dove i rapporti sono già tesissimi anche per il progetto della diga sul Nilo. E il premier, con le proteste che continuano da questa estate, sembra sempre più barricarsi nella sua carica, arrivando a decapitare i vertici della Sicurezza, il capo dell' Esercito, quello dell' Intelligence e il ministro degli Esteri.

 

LE OMBRE

PROTESTE CONTRO AUNG SAN SUU KYI PER IL MASSACRO DEI ROHINGYA

La parabola di Abiy Ahmed Ali riporta d' attualità il dilemma di assegnare il premio Nobel per la Pace ai leader politici. Le ultime ombre si sono allungate sulla birmana Aung San Suu Kyi, premiata nel 1991, in passato icona dell' opposizione pacifista e democratica e adesso accusata di connivenza con il regime nella repressione verso la minoranza islamica dei Rohingya.

 

Le polemiche hanno investito anche l' ex presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, a cui il prestigioso riconoscimento è stato assegnato nel 2009, a neanche un anno dall' inizio del mandato: i suoi detrattori ne sottolineano il ruolo nella guerra in Libia, con gli Stati Uniti impegnati nell' operazione Nato che ha portato alla destituzione di Muammar Gheddafi nel 2011.

barack obama incontra aung san suu kyi 5

 

E se questi sono i due casi più noti, altri Nobel per la Pace sono finiti nel mirino. L' ex presidentessa della Liberia, Ellen Johnson Sirleaf, è stata scelta nel 2011 ma poi accusata di brogli elettorali quando rieletta quello stesso anno. Nello scandalo è finito l' istituto di micro-credito Grameen Bank, del bengalese Muhammad Yunus, insignito nel 2006, così come l' ex presidente colombiano Juan Manuel Santos, premiato nel 2016 per l' accordo con le Farc ma costretto un anno dopo a scusarsi per i finanziamenti illegali delle sue campagne elettorali.

regione del tigray la regione del tigray in etiopia AUNG SAN SUU KYIabiy ahmed ali giuseppe conte

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…