amazon punta al settore tlc

PRONTO? RISPONDE JEFF BEZOS - AMAZON SBARCA NELLA TELEFONIA ITALIANA CON IL SERVIZIO CONNECT - DOPO IL VIA LIBERA DEL MINISTERO, IL GRUPPO AGGIUNGE LA COMUNICAZIONE ELETTRONICA AI SUOI TANTI SERVIZI - NEL PRIMO TRIMESTRE HA REGISTRATO UN BOOM DELLE VENDITE: +44% - ANCHE GLI ABBONAMENTI AI SERVIZI DI CLOUD SONO IN CRESCITA: AMAZON WEB SERVICES HA STRETTO UN ACCORDO CON FINCANTIERI PER LO SVILUPPO TECNOLOGICO DEL PAESE

Fiorina Capozzi per Il Fatto Quotidiano

 

Amazon Connect

Da sito per il commercio via web a ideatore di apparecchi elettronici per la domotica, passando per produttore cinematografico, fino a diventare fornitore di servizi cloud. Con tanto di partnership con Fincantieri, che dà così del filo da torcere a Leonardo. E poi, ancora, uno fra i leader nella consegna pacchi, e, infine, persino compagnia telefonica. Amazon è un’idra dalle nove teste capace di entrare rapidamente nei nuovi mercati che ritiene redditizi e in linea con il proprio core business.

 

jeff bezos di amazon

L’ultimo in ordine cronologico, in Italia, è proprio quello della telefonia: il gigante americano del web ha appena ottenuto il via libera da parte del Ministero dello Sviluppo economico come fornitore di servizi di comunicazione elettronica per un sistema di telefonia accessibile al pubblico, battezzato Amazon Connect.

 

Un meccanismo che – secondo quanto rilevato dall’Autorità garante per le comunicazioni (Agcom) – consente alla clientela di effettuare e ricevere chiamate facendo uso di numerazioni del nostro Paese utilizzando il network degli operatori tradizionali. E che potrebbe essere un primo passo verso la trasformazione in compagnia telefonica con una propria rete.

 

Amazon Connect

Davvero una brutta notizia per la concorrenza “tradizionale”: il rischio è di veder ben presto arrivare sul mercato offerte aggressive che, con ogni probabilità, metteranno assieme le consegne veloci dei pacchi, le nuove proposte di film e l’abbonamento per la connessione. Una vicenda su cui vigila proprio l’Agcom, che ben conosce la galassia Amazon per essersene già occupata nel settore postale.

 

Del resto, i conti del gruppo fondato da Jeff Bezos mostrano chiaramente come il commercio via Internet sia sì il più importante business aziendale, ma non certo l’unica attività rilevante, né necessariamente quella con le maggiori prospettive di crescita a medio-lungo termine.

 

sky amazon prime

Lo lasciano intuire i numeri: nel primo trimestre di quest’anno il gruppo ha registrato un boom delle vendite del 44% e un aumento dei profitti del 220%, a 8,1 miliardi. «Le vendite via Internet sono lievitate del 64% a 23,7 miliardi. E anche le altre attività hanno registrato un incremento del 77% a 7 miliardi», ha riportato il New York Times in un articolo del 29 aprile scorso.

 

Intanto duecento milioni di persone hanno sottoscritto abbonamenti al circuito Prime per circa 7,6 miliardi. Merito anche della pandemia, che ha spinto le vendite online e la tv in streaming. E soprattutto sta sostenendo in maniera decisa il mercato dei nuovi servizi via web.

 

amazon web services

Non a caso Amazon Web Services (Aws), la divisione del gruppo che si occupa di fornire servizi in cloud a privati, aziende e pubbliche amministrazioni, ha totalizzato nel trimestre 13,5 miliardi di vendite con un boom del 32%.

 

«In 15 anni, Amazon Web Services è diventato un business da 54 miliardi di fatturato l’anno con tassi crescenti che competono con le più grandi compagnie tecnologiche del pianeta e la sua crescita sta accelerando», ha spiegato Bezos in occasione della presentazione della prima trimestrale 2021. Proprio mentre il gruppo statunitense tesseva l’acquisizione degli studi di produzione televisiva MGM per 9 miliardi di dollari.

 

aws amazon web services

Anche in Italia Aws sta crescendo a passo spedito. Ha investito alcune centinaia di milioni in data center a Milano. E più recentemente ha annunciato un accordo con Fincantieri «per accelerare l’innovazione digitale e lo sviluppo tecnologico del Paese» come ha spiegato una nota congiunta dello scorso 13 maggio.

 

Quanto basta per far preoccupare Leonardo, che pure ambisce a diventare un player centrale in Italia nello stesso settore. «Le due società, Fincantieri e Aws, supporteranno l’attuazione del piano “Italia Digitale 2026”, parte del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che ha definito specifici obiettivi e priorità della digitalizzazione del Paese e della Pubblica Amministrazione», prosegue il comunicato.

 

FINCANTIERI

«Supporteranno il piano collaborando alla definizione di una serie di progetti comuni, anche tramite attività di sensibilizzazione e di educazione alle nuove tecnologie e al loro potenziale produttivo per la crescita del Paese».

 

In quali settori? Praticamente in tutti, visto che il passaggio al digitale richiede necessariamente la conservazione dei dati in una sorta di libreria virtuale, anche in business tradizionali come quello assicurativo. Lo testimonia il fatto che una manciata di giorni fa Rgi, azienda leader in Europa nella trasformazione digitale del settore assicurativo, ha reso noto l’avvio di una partnership strategica proprio con Aws.

 

Un accordo che consentirà di sviluppare nuove applicazione e servizi “cloud-native”, che nascono dall’analisi dei dati con prodotti sempre più costruiti sulle esigenze della clientela. Un nuovo mondo che si affaccia all’orizzonte. Con Amazon protagonista.

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)