brandi levy

PUÒ LO SFANCULAMENTO DI UNA CHEERLEADER SU SNAPCHAT CAMBIARE LA LIBERTÀ DI PAROLA DEGLI STUDENTI? LO SFOGO CON TANTO DI DITO MEDIO DELL’ALLORA 14ENNE AMERICANA CONTRO LA DECISIONE DELL’ALLENATORE DI RELEGARLA ALLA SECONDA SQUADRA, FECE IL GIRO DELLA SCUOLA E LA RAGAZZINA VENNE SOSPESA: IL CASO È FINITO DAVANTI ALLA CORTE SUPREMA CHE DOVRÀ DECIDERE SE…

Andrea Marinelli per "www.corriere.it"

 

brandi levy 2

La sfogo di una cheerleader nella Pennsylvania rurale ha raggiunto la Corte Suprema. Arrabbiata per una delusione sportiva, nella primavera di quattro anni fa la 14enne Brandi Levy aveva affidato a Snapchat la propria frustrazione: «Fuck School, fuck softball, fuck cheer, fuck everything», aveva scritto ai suoi 250 follower dopo essere stata confinata per il secondo anno consecutivo nella junior varsity, una sorta di seconda squadra del liceo.

 

brandi levy 8

«Che vadano tutti al diavolo», si era sfogata insomma Levy quel venerdì pomeriggio, convinta che il messaggio — inviato insieme a una sua foto con il dito medio alzato — sarebbe scomparso in 24 ore, prima ancora di rientrare in classe. «Non pensavo che avrebbe avuto un impatto su qualcuno», racconta oggi al Washington Post.

 

Quel messaggio invece non si è mai cancellato. Qualcuno ne scattò uno screenshot che cominciò a circolare per la scuola, portò alla sua sospensione dalla squadra per un anno e, infine, si è trasformato in un controverso caso legale. Partendo dallo sfogo di Levy, oggi 18enne, la Corte Suprema sarà chiamata infatti a stabilire se la libertà di parola concessa dal primo emendamento della costituzione si potrà applicare anche alle attività extrascolastiche di 50 milioni di studenti americani.

brandi levy 6

 

Finora lo «student speech», la libertà di espressione degli studenti, è stato regolato da una sentenza del 1969, Tinker v. Des Moines Independent Community School District, secondo la quale alunni e insegnanti non perdono il diritto costituzionale alla libertà di parola quando varcano il cancello della scuola: gli istituti hanno però un’autorità maggiore rispetto agli Stati nel limitare la libertà di espressione dei propri studenti se questa causa, o può causare, problemi «materiali e sostanziali» alle funzioni scolastiche.

 

brandi levy 5

Le sentenze della Corte Suprema hanno sempre seguito questo principio, dando ampio margine agli amministratori scolastici, ma il caso di Levy è molto diverso e decisamente in linea con i tempi: è avvenuto ben lontano da scuola, online, e durante il weekend. Secondo gli allenatori, il messaggio della ragazza violava le regole della squadra: a nulla valsero i tentativi di mediazione dei genitori che, con l’aiuto dell’American Civil Liberties Union, alla fine si rivolsero al tribunale. Un giudice distrettuale stabilì che la sospensione di Levy violava il primo emendamento, e ordinò che fosse riammessa in squadra.

brandi levy 4

 

Quando la scuola si appellò, però, i giudici sostennero non solo che la ragazza dovesse essere riammessa, ma che la sentenza del 1969 non avesse valore fuori dai cancelli scolastici: «La corte è consapevole delle sfide che gli amministratori si trovano davanti nell’era digitale», scrisse la giudice Chery Ann Krause. «Al tempo stesso, le nuove tecnologie di comunicazione aprono territori in cui gli enti regolatori potrebbero provare a sopprimere parole che ritengono inappropriate, volgari o provocatorie. Non possiamo permetterlo senza sacrificare le preziose libertà protette dal primo emendamento, indipendentemente da quanto siano ben intenzionati».

brandi levy 3

 

La morale sportiva della storia è che la ragazza tornò in squadra, e nei due anni successivi riuscì anche a raggiungere il varsity team, la prima squadra. La morale giuridica, invece, sarà scritta dai nove giudici supremi. Il distretto scolastico si è appellato infatti al massimo tribunale americano, che ascolterà il caso mercoledì. A sostenere Levy c’è una coalizione variopinta, che spazia dall’Aclu ai procuratori generali repubblicani di 9 Stati americani.

 

Appoggiato dall’amministrazione Biden, invece, il Mahanoy Area School District ha avanzato diversi esempi: cosa succederebbe se gli studenti pubblicassero sui social le risposte di un esame, se un giocatore smontasse le scelte di un allenatore, se uno studente si presentasse fuori dalla scuola con un megafondo?

brandi levy 7brandi levy 9brandi levy 10

 

brandi levy 1

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”