putin finlandia

PUTIN NON SI FERMERÀ ALL’UCRAINA – LE ANALISI DEGLI 007 EUROPEI CONCORDANO: “MAD VLAD” SI STA PREPARANDO A UNA LUNGA GUERRA CON L’OCCIDENTE. I PRIMI A ENTRARE NEL MIRINO SONO I VICINI EUROPEI: I BALTICI, I NEO-ACQUISTI DELLA NATO FINLANDIA E SVEZIA E LA POLONIA – LA NOSTRA INTELLIGENCE NON HA INNALZATO IL LIVELLO DI ALLERTA DELLE FORZE ARMATE, MA ALLA DIFESA SOSTENGONO CHE “BISOGNA TENERSI PRONTI”. TRADOTTO: AUMENTARE LE SPESE MILITARI PER CENTRARE AL PIÙ PRESTO IL 2% DEL PIL CHIESTO DALLA NATO – E A BRUXELLES SI STUDIA IL MODELLO HELSINKI: PILLOLE DI IODIO CONTRO LE RADIAZIONI E…

1 - I DOSSIER CHE ALLARMANO: MIRA ALLA FINLANDIA

Estratto dell’articolo di Francesco Bechis Valeria Di Corrado per “il Messaggero”

 

vladimir putin

A metterli in fila, si potrebbe perfino pensare che la mano sia la stessa. Lituania e Lettonia, Francia e Germania, Italia e Polonia. C'è una frase ricorrente negli ultimi rapporti annuali dei Servizi segreti dei principali Paesi europei. La Russia di Vladimir Putin, se avrà campo libero, non si fermerà in Ucraina. «Si sta preparando a una guerra lunga con l'Occidente». A partire dai suoi vicini europei: i Baltici, i neo-acquisti della Nato Finlandia e Svezia, la Polonia. Non è casuale l'escalation retorica dei leader europei. C'è un motivo se per la prima volta, nei documenti ufficiali a Bruxelles, si parla di «prepararsi a un'emergenza militare»: su questo sarà stilato un rapporto chiesto dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen all'ex presidente finlandese Niinisto.

 

VLADIMIR PUTIN E L'ADESIONE DI FINLANDIA E SVEZIA ALLA NATO - MEME

L'ALLERTA Certo, il crescendo drammatico dei toni nelle cancellerie del Continente ha alle spalle anche calcoli politici. Come la proposta di Macron, ripetuta in più occasioni, di inviare truppe Nato in Ucraina, un colpo per spiazzare sul piano interno la rivale Le Pen e le sirene filorusse della destra francese.

 

Ma la consapevolezza di una fase critica è ben presente anche alla nostra intelligence. Dove parlano di un momento di «tensione e attenzione». E sullo scenario in evoluzione si è di recente confrontato in una riunione ad hoc lo Stato maggiore della Difesa italiana, a cui spetta decidere se innalzare o meno il livello di allerta delle forze armate.

 

Per ora, non è stato reputato necessario alzare l'asticella, come è accaduto invece all'indomani dell'invasione russa nel 2022. L'Italia oggi «non è minacciata direttamente», spiegano ambienti della Difesa, ma «bisogna guardare al futuro e tenersi pronti». Tradotto: aumentare le spese militari per centrare al più presto il 2 per cento del Pil chiesto dalla Nato. Si ritorna anche a parlare della necessità di costituire una forma armata comune europea.

vladimir putin

 

L'allarme Ue però parte dall'alto, a Nord. È la Finlandia, raccontano fonti diplomatiche a Bruxelles, a segnalare il rischio di uno scontro diretto con la Russia. Da quando Helsinki ha ufficializzato l'ingresso della Nato, la furia del Cremlino ha preso forma in una sequenza di pericolose provocazioni lungo i 1300 chilometri di confine che ora qui scavano un solco tra Russia e Alleanza atlantica.

 

lanciamissili iskander russi verso la finlandia

[…] Nella relazione dei Servizi italiani pubblicata a fine febbraio, si segnala «la creazione, da parte del regime russo, di programmi scolastici e azioni di propaganda atti a giustificare un conflitto di lunga durata con l'Occidente, definito da Putin il "nemico" di Mosca». Di nuovo l'alert che ora agita l'Ue: uno scontro diretto con la Russia non è fantascienza. L'intelligence tedesca, in un rapporto riservato e pubblicato da Business Insider, si è spinta oltre, immaginando l'anno della deflagrazione: il 2026. A Roma prevale la cautela: non esiste oggi una minaccia imminente. Eppure si leggono con attenzione, nei report settimanali, i sintomi dell'escalation militare russa.

Da un lato c'è la consapevolezza che le sanzioni europee «non hanno sortito effetti» e che il consenso di Putin non è stato scalfito […] Dall'altro, la riforma della leva obbligatoria russa: due milioni di coscritti in più. […]

 

2 - IODIO ANTI-RADIAZIONI E SCORTE DI CIBO BRUXELLES STUDIA IL MODELLO HELSINKI

vladimir putin

Estratto dell'articolo di Gabriele Rosana per “il Messaggero”

 

Pillole di iodio contro le radiazioni nella cassetta dei farmaci, scorte di cibo e acqua per almeno 72 ore in casa, bunker anti-aerei sotto i palazzi e prove di evacuazione su larga scala. L'Europa studia il modello Finlandia per prepararsi a ogni sorta di rischio per la sicurezza: dalle minacce ibride a quelle batteriche, fino a uno scenario di guerra totale nel continente.[…] Una base di partenza potrà essere nel piano che Helsinki aveva portato sul tavolo dei Ventisette per convincere i partner Ue che è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche, non sottovalutare le intenzioni di Mosca e definire, semmai, dei piani precisi e coordinati per farsi trovare pronti di fronte alle crisi.

putin e la minaccia nucleare 9

 

Il ragionamento è semplice: l'Europa non può permettersi un secondo Covid, la pandemia che colse tutti i Paesi di sorpresa e senza gli strumenti adeguati. Insomma, è un «radicale cambio di mentalità», ragiona un diplomatico che segue il dossier.

 

eserciti di finlandia e svezia

Molti governi, però, hanno fatto muro e ricordato che il tema della sicurezza è e resta di esclusiva competenza nazionale: tanto che quello che fino alla vigilia è stato il punto 18 delle conclusioni ha "ballato" per tutto il giorno, fino a tarda serata, nel documento finale. Poco cambia, tecnicismi a parte: il tema di garantire una preparazione militare-civile rafforzata e coordinata tra i Paesi dell'Unione resta. Toccherà alla prossima Commissione Ue, che si insedierà in autunno, valutare se elaborare il piano

 

VERTICE NATO MADRID - ERDOGAN TOGLIE LIL VETO A SVEZIA E FINLANDIA

[…]

putin e la minaccia nucleare 7putin e la minaccia nucleare 1

Ultimi Dagoreport

osnato fazzolari savona banco bpm

FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, NON È UN TIPINO FACILE DA “PIEGARE”, VISTA ANCHE LA SUA “SARDITUDINE”: SA CHE SE DOVESSE PARTIRE DA PALAZZO CHIGI L’ORDINE DI RASSEGNARE LE SUE DIMISSIONI, SI REGISTREREBBE UN PESANTISSIMO CONTRACCOLPO SULLA BORSA DI MILANO – COSE MAI VISTE NELLA GUERRA IN CORSO TRA LA FINANZA MILANESE E IL GOVERNO DI ROMA: IERI E' APPARSA UNA PAGINA DI PUBBLICITÀ SUL “GIORNALE” DI ANGELUCCI, CON CUI BANCO BPM, CARO ALLA LEGA DEL MINISTRO GIORGETTI, SPARA UN GIGANTESCO "NO" ALL’OPS DI UNICREDIT...

simone inzaghi arabia saudita massimiliano allegri antonio conte vincenzo italiano

DAGOREPORT - QUEL DEMONE DI SIMONE INZAGHI, ALLA VIGILIA DELLA DUE PARTITE PIÙ IMPORTANTI DELLA STAGIONE CON IL COMO IN CAMPIONATO E CON IL PSG IN CHAMPIONS, SAREBBE FORTEMENTE TENTATO DALL’OFFERTA DA 20 MILIONI DI PETRO-DOLLARI ANNUI DELL’AL HILAL - L'INTER, CON LA REGIA DI MAROTTA, STAREBBE GIÀ CERCANDO DI BLOCCARE IL CONTE MAX ALLEGRI, CHE AVREBBE RICEVUTO UN’OFFERTA DA 6 MILIONI DI EURO DAL NAPOLI DA AURELIONE DE LAURENTIIS CHE SI STA CAUTELANDO DAL PROBABILE ADDIO DI ANTONIO CONTE, CORTEGGIATO DALLA JUVENTUS – E IL MILAN, SFUMATO VINCENZO ITALIANO, CHE RESTA A BOLOGNA, STAREBBE VIRANDO SU…

rai giampaolo rossi giancarlo giorgetti silvia calandrelli antonio marano felice ventura

DAGOREPORT – COME MAI LA LEGA HA DATO L’OK A FELICE VENTURA, IN QUOTA FDI, E GIA' CAPO DEL PERSONALE RAI, AL DOPPIO INCARICO CON LA PRESIDENZA DI RAI PUBBLICITÀ? - DOPO LO SHAMPOO DI GIORGETTI ALL'AD ROSSI CHE VOLEVA LA DEM CALANDRELLI (IL MEF E' L'AZIONISTA AL 99,56% DELLA RAI), È ANDATA IN SCENA LA PIÙ CLASSICA DELLE SPARTIZIONI DI POTERE, SOTTO L'ABILE REGIA DI MARANO, PRESIDENTE PRO-TEMPORE DI VIALE MAZZINI, IN QUOTA LEGA: IL CARROCCIO, IN CAMBIO DELL’OK A VENTURA, OTTIENE DUE VICEDIREZIONI A RAISPORT (CON BULBARELLI E DE LUCA) - UN COLPO IMPORTANTE PER LA LEGA IN VISTA DELLE "SUE" OLIMPIADI INVERNALI MILANO-CORTINA (RAISPORT HA UNA SEDE A MILANO)...

il patriarca kirill con vladimir putin alla veglia pasquale

FLASH – QUANDO IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, CHIUDE LA PORTA ALNEGOZIATO IN VATICANO SOSTENENDO CHE NON SIA “ELEGANTE CHE PAESI ORTODOSSI (RUSSIA E UCRAINA) DISCUTANO IN UNA SEDE CATTOLICA” DELLA PACE, UTILIZZA UN ARGOMENTO PRETESTUOSO. INNANZITUTTO PERCHÉ L’UNITÀ ORTODOSSA SI È ROTTA CON L’INVASIONE DELL’UCRAINA DEL 2022 (LA CHIESA DI KIEV HA PRESO LE DISTANZE DA QUELLA DI MOSCA). E POI PERCHÉ RIVOLGERSI AL PAPA FAREBBE OMBRA AL PATRIARCA DI MOSCA, KIRILL, CHE HA BENEDETTO PUTIN E LA SUA “OPERAZIONE SPECIALE” PARLANDO DI “GUERRA SANTA…”