crimea russia dnipro

PER PUTIN IL PROBLEMA ORA È DIFENDERE LA CRIMEA – I RUSSI STANNO ALZANDO “FORTIFICAZIONI” LUNGO IL CONFINE DELLA PENISOLA SUL MAR NERO OCCUPATA DAL 2014 – DA QUANDO LE TRUPPE DI MOSCA HANNO ABBANDONATO KHERSON, SNODO FONDAMENTALE PER I RIFORNIMENTI ALLA CRIMEA, IL DNIPRO È DIVENTATO IL FRONTE DI GUERRA. L'ARMATA LESSA STA COSTRUENDO UN’ENORME LINEA DI DIFESA FATTA DI CENTINAIA DI TRINCEE CHE SI ALLUNGA SU TUTTA LA COSTA, PER DECINE DI CHILOMETRI…

1 – RUSSIA METTE IN ATTO MISURE DI 'FORTIFICAZIONE' IN CRIMEA

le linee di difesa russe in ucraina e crimea

 (ANSA) - Opere di "fortificazione" sono in corso per difendere la Crimea, secondo quanto reso noto dal capo della Repubblica russa, Serghei Aksyonov, citato dall'agenzia Interfax. "Le misure prese oggi dalle forze armate russe e dalle forze dell'ordine su istruzione del presidente sono sufficienti per fare sentire al sicuro i cittadini", ha aggiunto Aksyonov, sottolineando allo stesso tempo che le misure si sicurezza dovrebbero essere applicate "prima di tutto e soprattutto nella regione di Kherson". In Crimea è in vigore da aprile un 'allarme giallo' per il pericolo di attacchi terroristici.

 

2 – SULLA MAGINOT DEL DNIPRO DOVE RUSSI E CECENI SCAVANO LA GRANDE LINEA DI DIFESA

Estratto dell'articolo Luca Steinmann per “la Repubblica”

 

zelensky a kherson

La riva meridionale del Dnipro è lastricata di trincee, lunghi tunnel paralleli all'acqua profondi un metro e mezzo scavati nella terra rossiccia. Una bandiera russa impolverata sventola su un'asta piantata nel terreno. Qualche metro più avanti, lungo la discesa che porta verso il letto del fiume, alcuni soldati si riparano dietro un furgone abbandonato, usato come barricata. Sulla sua fiancata è stata disegnata una grande lettera Z. Ogni tanto qualcuno di loro fa esplodere dei colpi di kalashnikov verso le posizioni dell'esercito ucraino sulla sponda opposta, per tentare di intimorirlo.

 

kherson liberata

Da quando le truppe di Mosca hanno abbandonato la città di Kherson il Dnipro è diventato il fronte naturale. Le truppe di Putin hanno quasi totalmente lasciato la riva orografica destra e stanno ora costruendo sulla sponda opposta la "linia oboroni": una enorme linea di difesa fatta di centinaia di trincee che si allunga su tutta la costa e che è larga decine e decine di chilometri. Dall'altro lato gli ucraini stanno invece provando a impedire ai russi di realizzare le fortificazioni sparano incessantemente missili e colpi di artiglieria.

 

Le trincee della "linia oboroni" sono scavate nelle pianure della steppa. La linea inizia sul confine tra l'oblast di Kherson e quello di Zaporizhya, non lontano da Mariupol, per terminare sulle rive del Dnipro. Entrando al suo interno si incontrano migliaia di carri armati, mezzi militari e furgoni che si dirigono nella direzione opposta, verso il Donbass. Molti provengono dalle zone da cui i russi si sono ritirati. […]

 

SOLDATI UCRAINI SUL FRONTE DI KHERSON

Molti di loro hanno appena lasciato la città di Kherson e sono stati mandati qualche decina di chilometri più indietro per costruire le difese o per essere impiegati nelle operazioni di "zachistka": ovvero delle "azioni di prevenzione antiterrorismo", come le chiamano, contro i gruppi armati che si oppongono alla loro presenza. […]

 

Man mano che ci si addentra nel cuore dell'oblast di Kherson i posti di blocco diventano sempre più frequenti. Lungo alcune tratte si viene fermati ogni mille metri. I soldati fanno scendere i passeggeri dall'auto e perquisiscono il bagagliaio, alcuni si rivolgono ai conducenti in russo, altri in ucraino. Sono principalmente ragazzi del posto che hanno giurato fedeltà a Mosca e che sono stati inquadrati nelle forze armate russe. Molti di loro sono ex poliziotti ucraini.

 

SOLDATO UCRAINO CON DRONE A KHERSON

Arrivati a una decina di chilometri dal Dnipro i check point iniziano ad essere pattugliati da giovani uomini con il viso coperto dai passamontagna, sotto il quale spuntano delle lunghe barbe scure. Sulle divise, all'altezza del cuore, hanno cucite delle toppe verdi che recano la scritta "Ahmat Sila". Sono le forze speciali cecene alle quali la Russia ha totalmente appaltato il controllo di una intera parte della "linia oboroni". Alleate dell'esercito di Mosca ma dotate di un forte grado di indipendenza, esse controllano interi villaggi sparsi nelle pianure.

 

Vivono in caserme isolate nel nulla oppure nei villaggi, dentro case abbandonate dai cittadini fuggiti sull'altro lato del fiume in seguito all'arrivo dei russi. […] Vestiti con pesanti caschi e giubbotti antiproiettile camminano per le strade e perquisiscono le case dove pensano siano nascoste armi clandestine. […]

 

controffensiva ucraina a kherson

Con i ceceni collaborano anche alcuni abitanti locali. C'è chi lava piatti nelle caserme, chi pulisce le case, chi ha partecipato alla distribuzione dei pacchi di viveri da loro organizzate, chi fornisce informazioni, chi è entrato a fare parte delle nuove amministrazioni comunali. «Le autorità ucraine ci chiamano collaborazionisti » racconta Tania, signora di mezza età che fa i mestieri in case oggi abitate dai ceceni «qualora tornassero si vendicherebbero immediatamente su di noi. Ce lo hanno giurato».

 

bandiera bianca sul carro armato russo

Da Kherson nelle ultime ore stanno arrivando immagini di gruppi di persone legate a dei pali, imbavagliati e picchiati per avere collaborato con i russi nei mesi precedenti. Per questo molti sono pronti a fuggire. «Se tornassero gli ucraini non avremmo più futuro» continua Tania «verremmo maltrattati sia dai soldati che da molti nostri compaesani, come d'altra parte già succede».

 

Nelle scorse settimane migliaia di persone sono fuggite da Kherson. Molte si sono momentaneamente sistemate in alloggi messi a disposizione dal governo russo nella regione di Genischensk, vicino alla Crimea. Si tratta soprattutto di ex "collaborazionisti" oppure di coloro che preferiscono vivere sul lato dei russi.

 

controffensiva ucraina nella regione di kherson 2

«Sono fuggita qui con mio marito e i miei figli perché ci sentiamo russi» racconta una giovane donna sulla quarantina. «I miei genitori sono invece rimasti a Kherson perché mio padre si identifica totalmente nell'Ucraina ». I fuggiaschi che lo vorranno verranno inseriti in un programma promosso delle autorità di Mosca che li farà trasferire in Russia.

kherson liberatacontroffensiva ucraina nella regione di kherson 6militari russi si arrendono militari russi si arrendono 1 controffensiva ucraina nella regione di kherson 7controffensiva ucraina nella regione di kherson 4

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...