pier antonio panzeri eva kaili qatar

IL QATARGATE È PIÙ GRANDE DI QUELLO CHE SEMBRA – NELLE CARTE DELLA PROCURA DI BRUXELLES ANCHE LA COMMISSIONE EUROPEA: “LA CRICCA AGIVA ANCHE CON LA COOPTAZIONE DI FUNZIONARI DEL SERVIZIO EUROPEO PER L’AZIONE ESTERNA”. CHE FA CAPO ALL’ALTO COMMISSARIO BORRELL – SE GLI EMIRI VOLEVANO RIPULIRE LA LORO IMMAGINE, IL MAROCCO DOVEVA TUTELARE L’ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO E NASCONDERE LE VIOLENZE NEL SAHARA OCCIDENTALE – PS: NON C’ERANO SOLO MAZZETTE E REGALI, MA ANCHE INTERFERENZE NELLE ELEZIONI…

Estratto dell’articolo di Luca De Vito, Giuliano Foschini e Claudio Tito per “la Repubblica”

 

eva kaili

«La cricca, oltre ad una azione di lobby legittima, agiva anche con la cooptazione di europarlamentari, assistenti parlamentari, funzionari del Seae e dei vertici sindacali». Eccolo il salto di qualità nel Qatargate.

 

Nell'inchiesta della Procura belga […] spunta la Commissione europea. Il governo dell'Ue. Perché il Seae è il servizio europeo per l'azione esterna. Il Ministero degli Esteri dell'Unione, guidato dallo spagnolo Josep Borrell.

 

In un allegato degli atti con cui i magistrati di Bruxelles motivano gli arresti già compiuti, infatti, spunta una relazione dei servizi segreti del Belgio, il Vsse. E il riferimento agli uffici della Commissione sono espliciti. Il faro della magistratura dunque illumina anche Palazzo Berlaymont, o più precisamente gli uffici che si trovano a Place Schuman.

 

ABDERRAHIM ATMOUN - FRANCESCO GIORGI - ANTONIO PANZERI

[…] La "cricca" e i loro fiancheggiatori […] avevano obiettivi che per loro natura rischiavano di incrinare la sicurezza dell'Ue e dei singoli stati membri. «Il fine ultimo - si legge nelle motivazioni - è influenzare le decisioni delle Istituzioni europee ». Ottenendo ovviamente in cambio «ingenti somme di denaro» che vengono quantificati in «diverno milioni di euro». «Questo era lo scopo dei tre italiani».

 

Ma nel concreto le pressioni a cosa puntavano? Il Marocco e il Qatar in realtà avevano obiettivi diversi. Che a volte si sovrapponevano. «Per il Marocco - spiegano gli 007 belgi - l'Ue è un primario partner commerciale, la sua sicurezza energetica dipende in parte dall'Europa. In gioco c'è l'accordo di libero scambio sulla pesca e l'agricoltura. La questione migranti e la linea di Bruxelles sul Sahara Occidentale» che il Marocco ha occupato e che al momento non viene riconosciuto come territorio marocchino». Per Doha, invece, l'aspetto prioritario consisteva nel «migliorare l'immagine in relazione ai diritti dei lavoratori ». In particolare quelli impegnati nella costruzione degli stadi di calcio in vista dei campionati mondiali appena terminati.

 

gianni infantino tamim al thani leo messi mondiale qatar 2022

Se queste, allora, erano le finalità, i risultati concreti ottenuti sono effettivamente strabilianti e imbarazzanti. Gli inquirenti li elencano con una freddezza che raggela: «Dar vita a diverse risoluzioni parlamentari » per frastagliare il fronte dei contrari ai due Paesi. Ottenere «diverse dichiarazioni pubbliche» per impedire che il giudizio fosse unitario.

 

«Nominare candidati al premio Sakharov», ossia il principale riconoscimento dell'Ue che in passato è stato assegnato a personaggi come Nelson Mandela e quest' anno al popolo ucraino. «Alterare il rapporto annuale sulla politica estera».

 

FRANCESCO GIORGI EVA KAILI

E poi gli aspetti più inquietanti: «Tentare di collocare alla presidenza o alla vicepresidenza delle commissioni parlamentari, come la Darp (Delegazione per i rapporti con la penisola arabica), la Afet (Affari esteri) e la Droi (diritti) persone » gradite. Cozzolino, ad esempio, era uno di questi. […]

 

Ma soprattutto ha ottenuto il «risultato» di fare eleggere la greca Eva Kaili alla vicepresidenza del Parlamento europeo. «Panzeri e Cozzolino - spiegano gli inquirenti - segretamente interferivano con il lavoro del Parlamento al fine di influenzare le scelte. Anche per la Delegazione sul Maghreb».

eva kaili 1

 

[…] La "cricca", non riceveva in contropartita esclusivamente denaro e «regali» per uso privato. Nelle indagini emerge quello che in Italia verrebbe definito un vero e proprio "voto di scambio". Le loro interferenze erano attuate, quando serviva, «anche in cambio del sostegno elettorale». In particolare del Marocco, che elargiva «somme consistenti » per raggiungere traguardi in occasione di elezioni. Insomma, una distorsione delle procedure democratiche. E il tutto avveniva secondo uno schema collaudato. Con un «linguaggio in codice». Perché in questa vicenda di malaffare e corruzione c'è anche una pagina da "Spy-Story".

ANTONIO PANZERI ANTONIO PANZERI Abderrahim Atmoun Andrea Cozzolino Pier Antonio Panzeri mantalena e eva kaili

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…