francesco giorgi eva kaili

NEL QATARGATE C’È UNA EVA KANT, MA MANCA DIABOLIK – FRANCESCO GIORGI È CROLLATO SUBITO DAVANTI AI MAGISTRATI, E HA SCAGIONATO LA FIDANZATA EVA KAILI. A DIFFERENZA DELLA EX VICEPRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO, CHE L’HA SUBITO SCARICATO: “NON SONO COLPEVOLE. I SOLDI NEI TROLLEY E A CASA? L’UNICO CHE PUÒ FORNIRE RISPOSTE È FRANCESCO” – IL MUSCOLOSO “SURFISTA DELL’IDROSCALO”, CONOSCIUTO COME “SCOPATORE INFLESSIBILE” A BRUXELLES, STAVA PER COMPRARE UNA BARCA DA EMIRO – I RACCONTI DEI CONOSCENTI: “SCATTAVA A OGNI DISPOSIZIONE DI EVA…”

1. GIORGI, IL SURFISTA DELL'IDROSCALO CRESCIUTO ALL'ORATORIO «È UNO CHE CROLLA SOTTO STRESS»

Estratto dell’articolo di Andrea Galli per il “Corriere della Sera”

 

FRANCESCO GIORGI

Ma dunque, se lei l'han ribattezzata «Eva Kant», lui chi sarebbe? Davvero (un) «Diabolik»? Nell'omettere certi indicibili soprannomi correlati ad attitudini se non ossessioni da gran corteggiatore instancabile, per Francesco Giorgi scegliamo la seguente definizione d'un amico, che si dichiara sia affezionato, sia devastato: «Il surfista dell'Idroscalo».

 

Le due ville

Una definizione che poi racconta molto del 35enne arrestato insieme alla stessa compagna Eva Kaili: ovvero uno sì consapevole delle origini da provinciale, nel suo caso Abbiategrasso, cittadina a mezz' ora da Milano tra noiosi rettilinei e cascine decadenti, ma col mondo nell'orizzonte, e appunto fruitore del macchinario che genera onde nel lago artificiale simulando d'essere alle Hawaii.

 

francesco giorgi eva kaili

E comunque quel suo interrogatorio esondante, reso al magistrato con gli abituali pianti e le abituali crisi di panico dei comuni mortali, dimostra che non si tratta di un criminale. […]

Bisogna aggiungere che, nel coro di voci, Giorgi generava invidie diffuse: e la bellezza, e la brillantezza, e la naturale capacità d'affascinare chiunque ovunque, e l'incredibile abilità a vendere pure doti che non ha...

 

Invidia oppure accanimento, a questo punto conviene menzionare anche gli aneddoti relativi a un «influente familiare», ugualmente nato nell'ospedale di Rho, che ne avrebbe indirizzato la carriera presentandolo a quelli giusti.

FRANCESCO GIORGI

 

Ma di nuovo: invidia o puro accanimento, se siamo di fronte a una persona dalla doppia vita, a uno stratega del male, tutto quanto stride con l'infanzia e la giovinezza di Giorgi, cresciuto educato e cortese, orgoglio assoluto di papà Luciano, di anni 66, a capo dell'istituto comprensivo della vicina Cisliano, un dirigente noto per le battaglie contro i docenti fannulloni e le sterili polemiche sindacali.

 

Francesco, tipo maniacale nella scelta e nel peso del cibo, nella lettura mattutina della bilancia e dell'evoluzione dei muscoli, è diventato grande all'oratorio, e dal padre, volontario sulle ambulanze e in parrocchia, ha imparato - avrebbe - a pensare al prossimo.

 

ANTONIO PANZERI - EVA KAILI - FRANCESCO GIORGI - MARC TARABELLA

[…] Francesco […] considera l'avventura un moto dell'animo, da skipper ha compiuto navigazioni pure in tempesta, adora la velocità folle, da adolescente combinava azzardi notturni ai limiti del ricovero - ma sempre si fermava all'ultimo millimetro utile mentre gli amici intorno crollavano - e, in quella sua, diciamo, attività da gran corteggiatore, spesso scommetteva che con quella ragazza sarebbe riuscito e si dannava finché non riusciva... E il rapporto con i soldi?

 

EVA KAILI FRANCESCO GIORGI

Gli hanno beccato sacchi di banconote, anche nella villa. Ora, non emergono aneddoti di avidità, anzi trattasi di uno che presta il denaro senza storie, e però si vocifera dell'imminente acquisto di una barca da emiro per regalarsi maestose traversate con Eva e la figlioletta. Eva. «Scattava a ogni sua disposizione!»; «Quando mai, è lui che l'ha plagiata!».

 

Chissà chi sia o non sia, questo Giorgi. Di sicuro ha un famoso limite, svelato dai suoi più intimi: «Soffre maledettamente le situazioni di stress»; quando ci capita dentro compie ogni mossa per scappare, scavalcando se necessario chi ha davanti.

 

Eva Kaili Francesco Giorgi Niccolo Figa-Talamanca Pier Antonio Panzeri

2. KAILI PROVA A SMARCARSI DAL COMPAGNO L'AVVOCATO: «I SOLDI? CHIEDETE A LUI»

Estratto dell’articolo di Giuseppe Guastella per il “Corriere della Sera”

 

Chi ieri mattina pensava di intravedere Eva Kaili in manette, lungo i corridoi dell'austero e un po' tetro palazzo di giustizia di Bruxelles, è rimasto deluso. Ha chiesto proprio lei di rinviare l'udienza, e ciò conferma il sospetto che stia coltivando una strategia per distanziarsi dal compagno Francesco Giorgi in questa vicenda che rischia di distruggere definitivamente la sua immagine ora che è stata anche destituita dalla carica di vice presidente.

 

La coppia più bella del Parlamento europeo, così come viene considerata nelle stanze ovattate dell'istituzione, dove però i pettegolezzi volano alla velocità della luce, ieri non si è potuta riabbracciare.

 

EVA KAILI

Dei due, solo il 35 enne istruttore di vela era presente nell'aula al primo piano del palazzo assediato dai giornalisti tenuti a distanza dalla polizia, dove per le 11,45 era fissata l'udienza del Tribunale di prima istanza che doveva esaminare il loro ricorso contro l'arresto di venerdì, quello di Antonio Panzeri, considerato il manovratore delle corruzioni di membri del Parlamento con i soldi del Qatar e del Marocco che passavano per la sua Ong Fight impunity, e di Niccolò Figà-Talamanca, segretario della Ong No peace without justice.

 

FRANCESCO GIORGI

L'udienza si è conclusa con la convalida dell'arresto per associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio dello stesso Giorgi, dell'ex europarlamentare Panzeri e di Figà-Talamanca, rilasciato con l'obbligo di indossare il braccialetto elettronico.

 

«Eva Kaili non si ritiene colpevole e si dichiara innocente. Un conto è essere accusati, un altro è accettare le accuse» ripete alla televisione greca Open l'avvocato della donna Michalis Dimitrakopulos. Potrebbe apparire una dichiarazione di circostanza, se il legale non aggiungesse con una certa insistenza che «il denaro che è stato trovato nella sua casa non le apparteneva».

 

banconote sequestrate a pier antonio panzeri e eva kaili

Ora, come si fa a dire che gli oltre 750 mila euro in contanti scovati dalla polizia nel bell'appartamento della coppia a Bruxelles e gli altri 600 mila che il papà della Kaili trasportava in un trolley allontanandosi di corsa dal Sophitel non fossero i suoi? Affermando che sono di qualcun altro e di chiedere a Giorgi di chi sono, «l'unico che può fornire risposte sulla loro esistenza di cui lei non sapeva nulla», dichiara il legale.

 

Potrebbe essere stato lui, seguendo questo ragionamento, ad aver messo in allarme il padre di Eva Kaili nei momenti concitati del blitz della polizia chiedendogli di portare via il denaro. Una mossa sbagliata che, costituendo una «flagranza di reato», ha permesso agli agenti di fare la perquisizione anche nell'abitazione ed arrestare Kaili senza dover rispettare la sua immunità parlamentare. […]

EVA KAILI FRANCESCO PAOLO SISTO GIORGIA MELONI eva kaili 1eva kaili 2EVA KAILI ANTONIO PANZERI - EVA KAILI - FRANCESCO GIORGI - MARC TARABELLAEVA KAILI UNO DEGLI UFFICI DEL PARLAMENTO EUROPEO SIGILLATI PER ORDINE DELLA MAGISTRATURA soldi trovati a casa di eva kaili e panzeriosho su eva kailibanconote sequestrate a panzeri e eva kaili 2giorgia meloni alla camera con il cognato francesco lollobrigida banconote sequestrate a panzeri e eva kaili 3banconote sequestrate a pier antonio panzeri e eva kaili 1banconote sequestrate a panzeri e eva kaili 6francesco giorgi

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI, BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…

donald trump vladimir putin benjamin netanyahu volodymyr zelensky

DAGOREPORT – TRUMP HA FINALMENTE CAPITO CHE NON POTEVA PERMETTERSI, COME È SUCCESSO A FERRAGOSTO IN ALASKA, DI FARSI PRENDERE DI NUOVO PER CULO IN MONDOVISIONE DA PUTIN - L’INCONTRO DI BUDAPEST NON POTEVA ASSOLUTAMENTE FINIRE CON UN NUOVO FALLIMENTO, MA DI FRONTE AL NIET DI MOSCA A OGNI COMPROMESSO, HA DOVUTO RINUNCIARE – ORA CI SONO DUE STRATEGIE: O RIEMPIE KIEV DI TOMAHAWK, MISSILI IN GRADO DI COLPIRE IN PROFONDITÀ LA RUSSIA, OPPURE SCEGLIE LA STRADA MORBIDA CHE VERRÀ LANCIATA DOMANI DAL CONSIGLIO EUROPEO (L’INVIO A KIEV DI 25 BATTERIE DI MISSILI PATRIOT) – L’INNER CIRCLE “MAGA” LO PRESSA: “L’UCRAINA? LASCIA CHE SE NE OCCUPI L’UE” –  IN USA MONTA L’ONDATA DI SDEGNO PER LA SALA DA BALLO ALLA CASA BIANCA - LA STRIGLIATA A NETANYAHU DEL TRIO VANCE-WITKOFF-KUSHNER… - VIDEO

niaf francesco rocca daniela santanche arianna meloni claudia conte zampolli peronaci

DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! -SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA AL GRAN GALA DEL NIAF, 2180 INVITATI, 218 TAVOLI DA 150MILA DOLLARI OGNUNO, OCCUPATI DAI BOSS DELLE PARTECIPATE DI "PA-FAZZO CHIGI" (DONNARUMMA, CATTANEO, FOLGIERO, ETC.), JOHN ELKANN CHE HA TRASFORMATO IL GIARDINO DELL'AMBASCIATA IN UN AUTOSALONE (TRA MASERATI E FERRARI, TRONEGGIAVA UN TRATTORE!), FINANZIERI VARI E DE LAURENTIIS, IL GOVERNATORE ROCCA E SANTANCHÉ - CAUSA SHUTDOWN DEL GOVERNO USA, NON C'ERA ALCUN TIRAPIEDI DI TRUMP: DELUSI COLORO CHE SOGNAVANO, ATTRAVERSANDO L'ATLANTICO, DI BANCHETTARE CON SUA MAESTÀ "THE DONALD" E LA SUA "RAGAZZA PONPON" GIORGIA MELONI - QUELLI DEL NIAF HANNO "COPERTO" IL BUCO DELLE AUGUSTE PRESENZE INVITANDO ARIANNA MELONI, UNICO SEGRETARIO POLITICO PRESENTE, CHE HA COSÌ RICEVUTO IL SUO BATTESIMO NELL'AGONE INTERNAZIONALE - NON POTEVA MANCARE L’ONNIPRESENTE CLAUDIA CONTE CHE SI È FATTA RITRARRE INSIEME ALL’AMBASCIATORE PERONACI, GIA’ CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PIANTEDOSI, E A QUEL MARPIONE DI PAOLO ZAMPOLLI, INVIATO SPECIALE DI TRUMP - LA PASTA SCOTTA E L’ESIBIZIONE DEL PREZZEMOLONE BOCELLI - VIDEO

matteo salvini alberto stefani luca zaia

DAGOREPORT - LUCA ZAIA MINACCIAVA DI DIVENTARE UN SERIO “PROBLEMA” PER MATTEO SALVINI E FORSE LO SARÀ: NON POTENDO IL “DOGE”, PER ORDINE DI SALVINI IN COMBUTTA CON MELONI, GUIDARE UNA LISTA A SUO NOME, UNA VOLTA SBATTUTO A CAPOLISTA IL SUO ENTUSIASMO POTREBBE SCEMARE E LA LEGA IN VENETO CORRE IL RISCHIO DI UN SORPASSO DI FRATELLI D'ITALIA - EVENTUALITA' CHE METTEREBBE DI NUOVO IN DISCUSSIONE LA LEADERSHIP DEL "CAPITONE" - I RAS LOCALI HANNO CRITICATO PER ANNI SALVINI, SENZA MAI AVERE IL CORAGGIO DI SFIDUCIARLO. QUESTA VOLTA, TRA UN VANNACCI CHE SI PRENDE I PIENI POTERI NEL PARTITO E I MALUMORI PER LA "CESSIONE" DELLA LOMBARDIA A FDI, UN FLOP IN VENETO POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO - SE SALVINI NON RIDE IN VENETO, ELLY SCHLEIN POTREBBE PIANGERE IN CAMPANIA: IL GRILLONZO ROBERTO FICO NON ENTUSIASMA E FA INCAZZARE DE LUCA CON LE SUE LEZIONCINE ETICHE SUI CANDIDATI. TANT'E' CHE TRA I FEDELISSIMI DI DON VICIENZO È PARTITO IL FUGGI FUGGI VERSO LE SIRENE DELLA DESTRA DI POTERE...