max otto von stirlitz

QUAL È IL COLMO PER IL “PAESE DELLE SPIE”? DEDICARE UNA STATUA A UNO 007 CHE NON È MAI ESISTITO – I RUSSI ERGONO UN MONUMENTO A MAX OTTO VON STIERLITZ, SPIA RUSSA INFILTRATA IN GERMANIA CHE NON È MAI ESISTITA: È IL PROTAGONISTA DI UNA SERIE TELEVISIVA FAMOSISSIMA NEL PAESE CHE, ALL’EPOCA, FU UN’OPERAZIONE PUBBLICITARIA DEL KGB – SECONDO GLI STORICI LA FASCINAZIONE PER L'ESTETICA NAZISTA NASCONDEVA UNA METAFORA DELL'UNIONE SOVIETICA, O ALMENO QUELLO CHE AVREBBE VOLUTO ESSERE. E PUTIN...

Anna Zafesova per “la Stampa”

 

max otto von stirlitz 5

Il monumento più segreto di Mosca è stato inaugurato nel bosco di Yasenevo, che nasconde dagli occhi indiscreti il quartier generale dello spionaggio estero russo, l'Svr. Il direttore Sergey Naryshkin l'ha dedicato a tutti gli agenti sotto copertura che hanno spiato per il Cremlino negli ultimi cento anni, «i loro nomi sono avvolti dal segreto».

Ma il volto bronzeo del 007 russo non è quello, celebre, di Kim Philby o di Rudolf Abel, le leggendarie talpe del Kgb che hanno cambiato il corso della storia. A esser seduto pensieroso nell'erba di Yasenevo è Max Otto von Stierlitz, classe 1900, il più famoso infiltrato russo di tutti i tempi, che non è mai esistito nella realtà.

 

vladimir putin

Il fatto che nel pieno di una guerra devastante, che il Cremlino non è riuscito a vincere in buona parte grazie a informazioni di intelligence clamorosamente false, uno degli uomini più fidati di Vladimir Putin inauguri un monumento a una spia cinematografica, racconta forse della Russia più di quanto fosse nelle intenzioni dei suoi autori. Stierlitz è l'adorato protagonista di una quindicina di romanzi di Yulian Semyonov, e soprattutto di una serie televisiva, «I 17 attimi della primavera», che già durante la sua prima proiezione, nell'agosto del 1973, aveva fatto incollare agli schermi circa 80 milioni di spettatori sovietici, con un visibile calo del numero dei reati in coincidenza con le 12 puntate.

 

max otto von stirlitz 4

 Difficile trovare un russo sopra i 30 anni che non sia in grado di raccontare nei minimi particolari le gesta dello Standartenführer Stierlitz, coraggioso e intelligente infiltrato russo ai vertici del Terzo Reich. Un cast stellare composto dai più straordinari attori dell'epoca, l'elegante scenografia in bianco e nero, la regia decisa di Tatiana Lioznova, una musica commuovente e un plot avvincente nel quale i tedeschi per la prima volta venivano presentati non come stupidi mostri, ma come avversari intelligenti e raffinati: Stierlitz è entrato nella leggenda, e il monumento alle spie inaugurato da Naryshkin raffigura l'attore che lo ha interpretato, Vyacheslav Tikhonov, con il personaggio che diventa più vero dell'uomo che gli ha prestato il volto.

 

max otto von stirlitz 9

Un cult in patria, quasi sconosciuto all'estero: la serie, autorizzata e supervisionata dall'allora capo del Kgb Yuri Andropov in persona, è una chiave per capire il mondo nel quale si erano formati Putin, Naryshkin e gli altri big del regime, che avevano guardato le avventure del James Bond sovietico quando erano giovani reclute dei servizi. Secondo Leonid Parfyonov, l'esperto russo di cultura pop sovietica, che alla serie di Lioznova ha dedicato un documentario, «era stata una grande operazione pubblicitaria del Kgb: non appariva più come polizia politica, anzi, mostrava che la guerra era stata vinta grazie allo spionaggio».

 

max otto von stirlitz 8

La fascinazione per l'estetica nazista - veterani dello stesso Kgb ricordano che il film ha generato un boom di gruppi neonazisti - nascondeva, secondo lo storico Konstantin Zalessky, una metafora dell'Unione Sovietica, o almeno quello che avrebbe voluto essere. Negli Anni 70 il mito del comunismo era naufragato definitivamente: la supremazia materiale dell'Occidente era evidente prima di tutto agli agenti del Kgb, tra i pochi a poter viaggiare all'estero, e lo stesso Putin non ha mai nascosto il suo disprezzo per la povertà e lo squallore del «socialismo reale».

Nei ranghi della nomenclatura la retorica comunista si recitava automaticamente in pubblico, mentre si sognava un'auto tedesca, e si criticava sottovoce il regime.

max otto von stirlitz 6

Per lo scrittore Dmytry Bykov, Stierlitz è diventato «l'eroe principale dell'epica sovietica», anche perché chiunque - un dissidente come un ufficiale del Kgb - si sentiva un infiltrato, costretto perennemente a fingere di essere qualcun altro, «mentre si trovava in un mondo ostile, evidentemente condannato al collasso».

max otto von stirlitz 3

 

La sensazione della fine di un impero, i cui ufficiali - costretti a inviare a Mosca rapporti ideologici e falsi quanto quelli che i 007 di Putin avrebbero 50 anni dopo mandato da Kyiv - ritrovavano una ragione d'essere nell'appartenenza a una tradizione nazionalista e autoritaria. Accanto ai carismatici gerarchi nazisti di Lioznova tra le figure più popolari della cultura pop cominciano ad apparire gli zar, e i romanzi «storici» intrisi di eccezionalismo russo di Valentin Pikul sono la lettura più alla moda degli Anni 70-80, insieme ai quadri del semiproibito pittore Ilya Glazunov, che dipinge santi e guerrieri d'altri tempi come se fossero icone.

 

max otto von stirlitz 2

Stierlitz, un elegante intellettuale gentiluomo, talmente impeccabile da essere diventato anche il protagonista di innumerevoli barzellette, era riuscito però in un'altra missione impossibile: era un russo che si era mimetizzato tra gli aristocratici europei. Il sogno di una élite che si sentiva arretrata e provinciale, e che con la fine del comunismo ha rincorso gli status symbol del lusso occidentale, con tutto il goffo entusiasmo dei neoarricchiti. Il politologo Gleb Pavlovsky, spin doctor degli esordi di Putin, non nasconde che il presidente russo aveva copiato consapevolmente certi atteggiamenti del personaggio Stierlitz, a cominciare dai suoi trascorsi di spia di Mosca in Germania. Voleva apparire freddo, impeccabile, invincibile. Al punto da dimenticarsi di stare copiando un 007 che esisteva soltanto in un film.

max otto von stirlitz 1max otto von stirlitz 10max otto von stirlitz 7

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…