strage bologna

QUAL È LA VERITÀ SULLA STRAGE BOLOGNA? SPUNTA UN SECONDO PASSAPORTO FALSO (DOPO QUELLO DELLA CILENA JUANITA JARAMILLO)  UTILIZZATO DA UNA DONNA A RIDOSSO DELLA STRAGE DEL 2 AGOSTO 1980 - IL DOCUMENTO DI IDENTITÀ CONTRAFFATTO È STATO PRESENTATO ALLA RECEPTION DELL'HOTEL MILANO EXCELSIOR, CHE SI TROVAVA DI FRONTE ALLA STAZIONE, DA UNA DONNA NASCOSTA DIETRO L'IDENTITÀ FASULLA DELLA 44ENNE BASCA MARIA QUINTANA…

vittime della strage di bologna

(Adnkronos) - Spunta un secondo passaporto falso utilizzato a Bologna nell'immediatezza della strage del 2 agosto 1980. E, anche stavolta, come per la sedicente cilena Juanita Jaramillo di cui ha parlato per la prima volta Adnkronos negli scorsi giorni, il documento di identità contraffatto è stato presentato alla reception dell'hotel Milano Excelsior, che si trovava proprio di fronte alla stazione, da un'altra misteriosa donna nascosta dietro l'identità fasulla della 44enne basca Maria Quintana, nata a Bilbao il 5 marzo 1936 e residente in Venezuela.

 

strage alla stazione di bologna

 Anche la sedicente Maria Quintana avrebbe soggiornato, fra il 31 luglio 1980 e il 1 agosto, il giorno precedente la strage, nell'hotel le cui finestre consentivano di vedere proprio la sala d'aspetto di seconda classe dove è esplosa la bomba. Anche nel caso del passaporto della basca Maria Quintana, nata in Venezuela, come per la cilena Juanita Jaramillo, il capo della polizia scrive il 20 febbraio 1981 al questore di Bologna e al Direttore della Criminalpol per segnalare che il documento è stato alterato ''dagli stessi possessori o da altri''.

strage alla stazione di bologna

 

 Va ricordato che passaporti falsi venivano costantemente utilizzati da terroristi palestinesi e dal venezuelano Carlos ''Lo Sciacallo'' per compiere attentati e trasporti di armi ed esplosivi, anche in Italia come abbiamo documentato nei giorni scorsi. Due passaporti cileni falsi che utilizzava Carlos, fra i sei contraffatti che l'intelligence francese identificò, vennero ritrovati, assieme ad armi, munizioni ed esplosivo ad alto potenziale, a Londra, nell'appartamento di un'altra basca, la cameriera Angela Otaola, che venne arrestata dalla polizia perché ritenuta fiancheggiatrice del superterrorista venezuelano fuggito nella capitale britannica dopo aver ucciso a Parigi, in un conflitto a fuoco, due agenti dello Dst francese, il servizio di controspionaggio.

 

strage alla stazione di bologna

Ma quelli della basca Maria Quintana e della cilena Juanita Jaramillo non sono gli unici due passaporti utilizzati all'Hotel Milano Excelsior di Bologna ad attirare l'attenzione degli investigatori fra i 23 ospiti dell'albergo che erano lì nei giorni immediatamente precedenti la strage del 2 agosto 1980.

 

 Sempre il ministero dell'Interno - Investigazioni generali Operazioni speciali Ufficio Centrale - segnala con una nota il nominativo di Mara Diukè o Djukiè nata ad Adorsvici, in Iugoslavia, il 17 giugno 1958. La Djukiè esibisce al desk dell'albergo che si affaccia proprio sul piazzale della stazione il passaporto numero 858295 rilasciato nel 1979.

 

strage alla stazione di bologna

Subito dopo la strage di Bologna gli investigatori vanno a ricontrollare tutti i nominativi delle persone che si trovavano negli alberghi cittadini nei giorni dell'attentato. E selezionano, oltre al nome di Juanita Jaramillo e a quello di Maria Quintana, anche il nome di Mara Djukiè chiedendo chiarimenti al Servizio segreto collegato. In questo caso, ''per quanto riguarda Mara Djukiè - ammette il ministero dell'Interno - non si dispone di alcun altro elemento utile per la sua identificazione''.

strage alla stazione di bologna

 

 Chi è questa terza misteriosa donna, anch'essa non identificata, come Juanita Jaramillo e Maria Quintana, che resta nell'ombra da 39 anni e che in quei giorni si trova certamente a Bologna? Resta ancora un mistero, come tanti che riguardano la strage del 2 agosto 1980, a cominciare dalle presenze registrate in città in quelle ore drammatiche e concitate, dal terrorista del gruppo Carlos Thomas Kram al brigatista che sequestrò il giudice Sossi Francesco Marra.

strage alla stazione di bolognastrage alla stazione di bologna

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…