QUANDO IL GIOCO SI FA DURO, INCOLPA IL DIAVOLO! - NELL’ANGELUS DELLA PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA, PAPA FRANCESCO EVOCA IL DIAVOLO COME NEANCHE NELL’ALTO MEDIOEVO: “GLI È CONCESSA LA POSSIBILITÀ DI AGIRE ANCHE SU DI NOI CON LE TENTAZIONI. VUOLE IL NOSTRO FALLIMENTO, È UN NEMICO ASTUTO, DOBBIAMO COMBATTERLO. QUANDO SI AVVICINA E INIZIA A SEDURRE “PENSA QUELLO, FAI QUESTO”, LA TENTAZIONE È DI DIALOGARE CON LUI, COME HA FATTO EVA MA SE NOI ENTRIAMO IN DIALOGO, SAREMO SCONFITTI. COL DIAVOLO NON C’È DIALOGO POSSIBILE”

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PAPA FRANCESCO PAPA FRANCESCO

Salvatore Cernuzio per www.lastampa.it

 

Mai, mai e poi mai dialogare con il diavolo: è un «nemico astuto, interessato alla nostra condanna eterna, al nostro fallimento», dobbiamo «combatterlo» non dialogarci, altrimenti «saremo sconfitti». Nell’Angelus della prima domenica di Quaresima, affacciato dal Palazzo Apostolico in una Piazza San Pietro assolata come un giorno di primavera, Papa Francesco rievoca il «duello» tra Gesù e Satana, durante i quaranta giorni vissuti da Cristo nel deserto. In questo luogo di «solitudine» ma anche di «tentazione», inizia una lotta che si concluderà con la morte del Figlio di Dio in Croce: «L’ultimo “deserto” da attraversare per sconfiggere definitivamente Satana e liberare tutti noi dal suo potere».

 

diavolo diavolo

Potere che, da soli con le nostre forze, non siamo in grado di contrastare. «Al diavolo è concessa la possibilità di agire anche su di noi con le tentazioni», ammonisce Francesco. Bisogna pertanto «essere consapevoli della presenza di questo nemico astuto, interessato alla nostra condanna eterna, al nostro fallimento, e prepararci a difenderci da lui e a combatterlo», dice nella sua catechesi.

 

«Il tentatore seduce», ammonisce il Papa a braccio, ma «la grazia di Dio ci assicura, con la fede, la preghiera e la penitenza, la vittoria sul nemico». «Tutto il ministero di Cristo è una lotta contro il Maligno nelle sue molteplici manifestazioni: guarigioni dalle malattie, esorcismi sugli indemoniati, perdono dei peccati», evidenzia il Pontefice. «Dopo la prima fase in cui Gesù dimostra di parlare e agire con la potenza di Dio, sembra che il diavolo abbia la meglio, quando il Figlio di Dio viene rifiutato, abbandonato e, infine, catturato e condannato a morte. Ha vinto il diavolo, sembra. Sembra che il vincitore è lui». Invece proprio il «combattimento contro lo spirito del male, ci mostra che Gesù ha affrontato volontariamente il Tentatore e lo ha vinto».

papa francesco 1 papa francesco 1

 

Attenzione, però: «Nelle tentazioni, Gesù mai dialoga col diavolo. Mai!», sottolinea Papa Francesco a braccio. «Nella sua vita Gesù mai ha fatto un dialogo col diavolo, mai! Lo scaccia via, lo condanna, fa vedere la sua malizia. Ma mai un dialogo… E anche nel deserto sembra che c’è un dialogo, perché il diavolo fa tre proposte e Gesù risponde. Ma mai Gesù risponde con le sue parole, risponde con la Parola di Dio, con tre passi della Scrittura».

 

Questo serva da lezione a tutti: «Quando si avvicina il seduttore, e inizia a sedurre “pensa quello, fai questo”, la tentazione è di dialogare con lui, come ha fatto Eva… Se noi entriamo in dialogo, saremo sconfitti. Mettete questo nella testa e nel cuore: col diavolo mai si dialoga. Non c’è dialogo possibile, soltanto la parola di Dio».

 

pentacolo in fiamme per chiamare il diavolo pentacolo in fiamme per chiamare il diavolo

In questo tempo di Quaresima, conclude il Pontefice, tutti noi siamo spinti ad «entrare nel deserto» che non si tratta di un luogo fisico, ma di «una dimensione esistenziale in cui fare silenzio, metterci in ascolto della parola di Dio». «Non avere paura del deserto - esorta il Papa - cerchiamo momenti di preghiera, di silenzio, di entrare dentro di noi. Non avere paura… Siamo chiamati a camminare sui sentieri di Dio, rinnovando le promesse del nostro Battesimo: rinunciare a Satana, a tutte le sue opere e a tutte le sue seduzioni. Il nemico è lì accovacciato, ma mai dialogare con lui».

 

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Dopo l’Angelus, Papa Francesco saluta i fedeli polacchi presenti a San Pietro e dice: «Oggi il mio pensiero va al Santuario di Plock, in Polonia, dove 90 anni fa il Signore Gesù si manifestò a Santa Faustina Kowalska affidandole uno speciale messaggio della Divina Misericordia. Mediante San Giovanni Paolo II quel messaggio è giunto al mondo intero e non è altro che il Vangelo di Cristo morto e risorto che ci dona la misericordia del Padre. Apriamogli il cuore dicendo con fede: “Gesù confido in te”».

 

Jorge Mario Bergoglio saluta anche i giovani del gruppo “Talita Khum” della parrocchia romana di San Giovanni dei Fiorentini: «Grazie della vostra presenza e avanti con gioia nei vostri progetti di bene». Infine si congeda augurando a tutti una «buona» e «bella domenica, bella c’è il sole!».

 

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