nicola zingaretti

QUANDO I MAGISTRATI PUNTANO A SINISTRA, LA GIUSTIZIA HA IL SILENZIATORE - NICOLA ZINGARETTI È ACCUSATO DALLA CORTE DEI CONTI, INSIEME CON IL RESPONSABILE DELLA PROTEZIONE CIVILE, CARMELO TULUMELLO, DI UN DANNO ERARIALE DEL VALORE DI 11,1 MILIONI DI EURO - PER I PM CONTABILI IL GOVERNATORE E IL DIRIGENTE AVREBBERO CAUSATO QUEL BUCO CON GLI AFFIDAMENTI ALLA CIECA ALLA “ECOTECH SRL” DI FRASCATI PER LA FORNITURA DI MILIONI MASCHERINE: SI TRATTEREBBE DI INCAUTI ACQUISTI DI DISPOSITIVI PAGATI IN ANTICIPO E MAI CONSEGNATI… - LA NOTA DELLA REGIONE LAZIO

Giacomo Amadori per “la Verità”

 

ENRICO LETTA NICOLA ZINGARETTI

Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, candidato al Parlamento, è accusato dalla Corte dei conti, insieme con il responsabile della Protezione civile, Carmelo Tulumello, di un danno erariale del valore di 11,1 milioni di euro. Per i pm contabili il governatore e il dirigente avrebbero causato quel buco con gli affidamenti alla cieca alla Ecotech Srl di Frascati per la fornitura di milioni mascherine.

 

Contratti in gran parte pagati in anticipo e che alla fine non sono stati onorati. Adesso la Corte dei conti sembra pronta a chiedere la restituzione del denaro direttamente ai due «indagati», visto che la Ecotech non è mai riuscita a restituire gli anticipi incassati e subito girati ai subfornitori, la svizzera Exor Sa e l'inglese Giosar Ltd, società straniere, ma con titolari italiani.

nicola zingaretti foto di bacco (4)

 

La Procura contabile, rappresentata da Alfio Vecchio, il 21 marzo 2022, nell'ambito del procedimento istruttorio I00169/2020, ha incaricato delle indagini la polizia giudiziaria. Il 15 aprile successivo, due giorni prima della Pasqua, sono stati convocati in Procura il rappresentante della Ecotech Sergio Mondin e il suo avvocato Giorgio Quadri. Un paio di mesi dopo la Procura ha inviato a Zingaretti e Tulumello l'invito a dedurre, cioè a replicare.

 

A questo punto conviene ricordare ai lettori la storia denunciata nel 2020 dal consigliere regionale di Fratelli d'Italia Chiara Colosimo e approfondita giornalisticamente in beata solitudine da questo giornale.

 

caty la torre nicola zingaretti vladimir luxuria foto di bacco

Ecotech, un'azienda attiva nel settore degli impianti di illuminazione, nella primavera del 2020 avrebbe dovuto fornire alla Regione Lazio 7,5 milioni di dispositivi di protezione, per un valore di 35,8 milioni di euro, per la quale erano stati versati complessivamente dall'ente guidato da Zingaretti acconti per 14,6 milioni di euro. Le consegne sarebbero dovute avvenire scaglionate tra il 23 marzo, il 30 marzo e il 6 aprile 2020.

 

Ma, all'11 aprile, erano state consegnate solo 2 milioni di mascherine chirurgiche con marchio cinese (mentre tutte le altre avrebbero dovuto essere prodotti della 3M), costate 1,4 milioni di euro. Per questi ritardi, con atti del 29 marzo e del 2 aprile, la Protezione civile aveva revocato alla Ecotech due affidamenti da 25,2 milioni di euro complessivi, confermando solo quello da 10,6 milioni che comprendeva le chirurgiche.

nicola zingaretti foto mezzelani gmt 048

 

Il 10 aprile, a sorpresa, la Regione aveva rinnovato gli affidamenti perché, secondo quanto messo nero su bianco da Tulumello, la Ecotech aveva rilasciato «idonea garanzia fidejussoria» (poi rivelatasi falsa) pari al valore dell'acconto, dopo aver dimostrato «l'effettiva realizzabilità della fornitura». Il 25 aprile, assediata dagli articoli della Verità e dagli interventi in aula della Colosimo, la Regione Lazio aveva poi definitivamente risolto i contratti.

 

Le accuse sono molto tecniche e per comprenderle ci viene in soccorso il coordinatore dell'avvocatura della Regione, l'avvocato Rodolfo Murra. Che, però, precisa che il suo ufficio non si sta occupando della difesa di Zingaretti e Tulumello: «Queste cose sono cose personali eh, sono investiti personalmente Zingaretti e Tulumello, la Regione come ente non c'entra nulla. Si difendono con avvocati privati. La responsabilità per danno erariale è personale di Zingaretti e Tulumello».

nicola zingaretti foto di bacco

 

Fatta la doverosa precisazione aggiunge: «La Corte dei conti agisce per ottenere il ristoro del danno erariale che in questo caso è di 11,1 milioni.

Il problema di fondo per i magistrati contabili è che quando l'amminsistrazione ha agito in giudizio per ottenere i titoli era troppo tardi perché nel frattempo la Ecotech aveva fatto sparire i pochi soldi che aveva e che gli avevano dato altri enti.

 

La Corte dei conti stigmatizza il comportamento contraddittorio della Protezione civile l'amministrazione ad aprile ha revocato i contratti, ma poi ne ha fatti altri poco dopo, cioè ha ridato fiducia alla Ecotech. Dicono: "Perché vi siete rifidati, facendo altri contratti per la fornitura?».

 

La responsabilità contabile deriverebbe dunque da una strategia un po' schizofrenica, con tanto di annullamento delle revoche.

nicola zingaretti roberto gualtieri cecilia d'elia

Il problema è stato il rinnovo? Murra conferma: «È questo che ci viene contestato: "Avete fintamente "novato" contratti, perché sono gli stessi.. li avete soltanto arricchiti della fideiussione che poi si è rivelata falsa"».

 

Ci sono poi le contestazioni singole: «Per esempio Tulumello è accusato di non aver capito subito che la Ecotech fosse una società che non era in grado di assicurare l'adempimento del contratto. In più gli hanno contestato di aver risolto i contratti, di averli rinnovati e di averli annullati definitivamente quando ormai era troppo tardi per recuperare l'acconto».

NICOLA ZINGARETTI

 

E Zingaretti? A Murra sfugge un commento a mezza bocca: «Il politico deve fare il politico, fa indirizzo e controllo, non fa gestione». Quindi prosegue: «Il presidente viene accusato di ingerenza nell'azione amministrativa che doveva essere unicamente gestita dal direttore della Protezione civile per Zingaretti, poi, c'è addirittura anche quella cosa brutta con quel passaggio sulla sorella».

 

Quale passaggio? «La Corte dei conti sostiene che nella ricerca dei possibili fornitori abbia avuto un ruolo anche la sorella del governatore, mi sembra che si chiami Angela ma non c'è solo quello». Per esempio sarebbero contestate le rassicurazioni date dal presidente durante le trattative. Murra parafrasa: «"State tranquilli che Ecotech paga", "Non facciamo la risoluzione perché Ecotech è affidabile", faceva tutte queste dichiarazioni che non gli competono perché queste cose competono a chi gestisce l'accordo contrattuale. La Corte dei conti cita le dichiarazioni alla stampa rassicuranti di copertura, diciamo tra virgolette, della Ecotech».

 

nicola zingaretti ricorda giovanni bartoloni foto di bacco (2)

Per l'avvocato l'invito a dedurre è di 25-30 pagine, «molto corposo, molto dettagliato». Gli chiediamo come andrà a finire e lui ci risponde: «Questa è la versione della Procura inquirente. Per me prende un abbaglio quando dice: "Avete fatto tardi le azioni di recupero".

 

E comunque la Ecotech era inaffidabile fin dall'inizio, questo è un giudizio mio personale, nel senso che io non avrei mai contratto accordi con la Ecotech, né gli avrei dato la metà dei soldi pattuiti come acconto perché quella ditta ha fatto gli stessi contratti con altre regioni e nessuna ha versato anticipi. Però, una volta siglato l'accordo, bisognava cercare in tutti i modi di farli adempiere; quindi sul profilo del danno gestionale successivo io non condivido la linea durissima del procuratore della Corte dei conti».

abbraccio enrico letta nicola zingaretti

 

Tutto a posto dunque?

Nient' affatto. Infatti a questo punto Murra recita quello che si può considerare l'epitaffio sulle capacità gestionali della giunta Zingaretti: «Certo che questa è una vicenda molto penosa perché si parla di soldi pubblici che non recupereremo mai. Abbiamo fatto istanza di fallimento per la Ecotech e il giudice non si pronuncia da mesi nonostante la società non abbia più nulla.

 

Abbiamo fatto il decreto ingiuntivo e per farlo rendere esecutivo ho dovuto fare una supplica al presidente del Tribunale. Quando ce lo ha concesso abbiamo tentato il pignoramento sui conti correnti e non abbiamo trovato niente. È ingiusto dire che siamo partiti tardi». Forse perché non dovevate proprio partire?

 

«Questo è un mio giudizio personale. Io non avrei mai contratto (accordi, ndr) con una società anche se comprendo l'emergenza». Il legale cita la strategia del momento: «La Regione, sono tutte cose che ho saputo dopo in sede contenzioso aveva questa strategia: "Chiunque fosse capace di dare mascherine, lo avremmo contrattualizzato" però prendere un minimo di informazioni sul tuo fornitore soprattutto prima di dargli così tanti soldi in acconto. Denaro che hanno fatto sparire attraverso una catena incredibile di società: li hanno dati alla Exor, Exor li ha dati a Biolife, Biolife li ha dati in Cina adesso valli a riprendere».

 

nicola zingaretti marina sereni foto di bacco

Che cosa succederà ora? «Il procuratore della Corte dei conti dopo aver letto le deduzioni difensive degli "indagati", deciderà se archiviare dopo essersi convinto della bontà della tesi difensiva oppure farà un atto di citazione e chiederà al presidente di fissare l'udienza in cui si svolge il giudizio di responsabilità contabile».

 

Adesso bisognerà capire se gli errori commessi da Zingaretti e Tulumello, anche a giudizio del coordinatore dell'Avvocatura regionale, siano sanati dallo scudo penale garantito dai cosiddetti decreti emergenziali emanati dal governo Conte 2 a protezione dei pubblici ufficiali alla ricerca disperata di protezioni facciali in piena crisi pandemica.

 

LUCA PALAMARA - OLTRE IL SISTEMA

Da fine agosto in Regione la notizia dell'invito a dedurre è diventato tema di chiacchiera da bar. Anche i giornalisti hanno iniziato a parlarne. Ma per tutti l'ordine di scuderia è stato sempre lo stesso: se ne riparla dopo le elezioni. Come si sa, Zinga gode di buona stampa e di ammiratori anche tra le toghe. E così i cronisti, garantisti come in poche altre occasioni, sono rimasti a cuccia in attesa del voto di domenica. Come se la cronaca giudiziaria dovesse rispettare il calendario elettorale.

 

Non più tardi di un mese fa Luca Palamara su questo giornale raccontò come il governatore negli anni scorsi abbia potuto usufruire di un filo diretto con la Procura e come, in piena inchiesta Mafia Capitale, abbia fatto dimettere il suo capo di gabinetto Maurizio Venafro, in quel momento indagato e con una posizione particolarmente in bilico, dopo un consulto notturno sotto la propria abitazione con lo stesso Palamara.

il presidente della regione lazio nicola zingaretti foto di bacco (1)

 

Ieri l'ufficio stampa della Regione Lazio ci ha comunicato che Zingaretti e Tulumello «hanno risposto alle deduzioni richieste dalla Corte dei conti affermando la piena regolarità delle procedure seguite nell'affidamento dei contratti di fornitura», e che questi «erano stati già sottoposti al vaglio dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac)».

 

La quale «nell'adunanza del 9 settembre 2020 ha deliberato l'invio della nota di archiviazione perché "è emersa l'assenza di significative irregolarità nell'operato dell'amministrazione, in quanto improntato a fronteggiare criticità di estrema gravità rispetto alle quali si è data preminenza alla tutela della salute pubblica nel rispetto di una disciplina eccezionale ed in deroga che ha caratterizzato l'attività di approvvigionamento di dispositivi di protezione individuale e di altre forniture sanitarie destinate a contenere l'epidemia da Covid 19"».

 

REGIONE LAZIO: MASCHERINE, PER ANAC CORRETTO IL NOSTRO OPERATO NEL PERIODO CONTESTATO ZINGARETTI ERA UN QUARANTENA PER COVID

(askanews) - "In riferimento a notizie riguardanti la richiesta di chiarimenti della Corte dei Conti alla Regione Lazio sulla mancata consegna di un lotto di mascherine acquistate, si precisa quanto segue: la Regione Lazio ha risposto alle deduzioni richieste dalla Corte dei Conti affermando la piena regolarità delle procedure seguite nell'affidamento dei contratti di fornitura e che erano stati già sottoposti al vaglio dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (di seguito Anac)".

 

Lo scrive in una nota la Regione Lazio. "A seguito di ampia istruttoria, il Consiglio dell'Anac nell'Adunanza del 9 settembre 2020 ha deliberato l'invio della nota di archiviazione perché "è emersa l'assenza di significative irregolarità nell'operato dell'amministrazione, in quanto improntato a fronteggiare criticità di estrema gravità rispetto alle quali si è data preminenza alla tutela della salute pubblica nel rispetto di una disciplina eccezionale ed in deroga che ha caratterizzato l'attività di approvvigionamento di dispositivi di protezione individuale e di altre forniture sanitarie destinate a contenere l'epidemia da Covid 19".

 

Più in dettaglio - spiega la Regione - quanto al parziale pagamento anticipato, l'Anac ha rilevato come esso sia "espressamente consentito dalla disciplina emergenziale sia in modalità parziale sia integralmente". Anche rispetto alla esecuzione l'Anac non ha riscontrato criticità significative non ravvedendo condotte irregolari (e tantomeno illegittime) nella gestione del rapporto contrattuale e nelle azioni legali poste in essere a fronte degli inadempimenti.

 

E' stato inoltre ribadito che al Presidente della Regione non è attribuita alcuna competenza nell'esercizio dell'attività negoziale e nella gestione dei rapporti contrattuali dell'Ente, trattandosi di attività che esulano dai compiti di direzione. In ogni caso, nel periodo cui si riferiscono i fatti, il Presidente ZINGARETTI era in isolamento domiciliare avendo contratto il Covid ed era sollevato da ogni sua funzione istituzionale".

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…