antonio di fazio

QUANDO SEI SPALLE AL MURO, FINGITI PAZZO - GLI AVVOCATI DELLA DIFESA VOGLIONO FAR VISITARE ANTONIO DI FAZIO DA UNO PSICHIATRA - L'OBIETTIVO È CAPIRE SE IL MANAGER ACCUSATO DI ABUSI SESSUALI È LUCIDO O SE LE SUE CONDIZIONI MENTALI LO RENDONO INCAPACE DI INTENDERE E VOLERE - DAL PASSATO SALTANO FUORI LE PERIZIE DEGLI PSICOLOGI AI TEMPI DEL DIVORZIO: "INFANTILE E SUPERFICIALE", "ENFATIZZA I RACCONTI", "HA UN'IMPORTANTE DIFFICOLTÀ NEL CONTROLLO DEGLI IMPULSI E DELLA RABBIA", "UNA TENUTA DEL PENSIERO NON SEMPRE VALIDA"

Gianluigi Nuzzi per "la Stampa"

 

antonio di fazio

Le perle, certo, non mancano: «Venivo speronato durante un'operazione antidroga sull'autostrada Napoli-Canosa da un blindato di narcotrafficanti, riportando gravi protrusioni lombari». Ancora: «Facevo parte del nucleo scorte dopo il corso conseguito presso il centro Nettuno GdF/Polizia di Stato». Il bruto è pazzo e quindi non va giudicato?

 

La difesa di Antonio Di Fazio vuol fare visitare al più presto da uno psichiatra l'imprenditore farmaceutico, finito in carcere con l' accusa di abusi sessuali su una bocconiana di 21 anni e denunciato da altre numerose ragazze che si stanno presentando in procura.

 

antonio di fazio

L' obiettivo è capire se il manager è lucido o se, al contrario, le sue condizioni mentali sono tali da minare l' azione penale, essendo incapace di intendere e volere. L' avvocato Rocco Romellano ha contattato nel fine settimana diversi professionisti per affidare l' incarico di una scelta difensiva clamorosa. Se infatti si riscontrasse la pazzia del Di Fazio, questo dovrebbe essere curato in strutture specializzate, uscendo quindi dal carcere e sottraendosi al giudizio penale. Ma l' uomo è folle o sano, seppur presunto abusatore seriale, narcotizzatore di ragazze con benzodiazepine, collezionista di foto intime e mutandine delle sue vittime?

 

Per dare una risposta, gli esperti dovranno scandagliare la psiche dell' uomo e ripercorrere l' anamnesi mentale compiuta sul Di Fazio e che ha già interessato numerosi psichiatri chiamati a pronunciarsi sulla sua mente, durante il complesso scambio di denunce tra lui e l' ex moglie. I giudizi dell' epoca non erano certo generosi e riletti oggi suonano come dei campanelli d' allarme rimasti inascoltati.

antonio di fazio

 

«Un' importante difficoltà nel controllo degli impulsi - si legge nei documenti depositati nei procedimenti-, in particolare nella gestione della rabbia nelle situazioni di intensa sollecitazione emotiva con il rischio di perdita di controllo e di agiti aggressivi». Infatti, sulla mente del Di Fazio già nel 2010 la dottoressa Cristina Carra lo tratteggiava come «infantile, superficiale, che si mostra compiacente, si maschera e enfatizza i racconti con un' adesione stretta al gruppo familiare d' origine, quale gruppo unico».

 

Un profilo improntato alla mistificazione, alla grandiosità di sé senza autocritica alcuna al punto che la Carra rimase all' epoca colpita da «una coloritura di fondo all' insegna dell' artificiosità, anche se esteriormente potrebbe sembrare autentica». E così lo psichiatra Stefano Benzoni a sua volta aveva sottolineato come Di Fazio avesse bisogno di «rappresentare una immagine sostanzialmente falsa di sé» con un «atteggiamento screditante verso la moglie (di allora, ndr)».

antonio di fazio

 

Scavando nelle relazioni familiari Benzoni concluse evidenziando come «il ruolo materno rischi di essere costantemente minacciato». Cosa che si è poi puntualmente verificata con le reciproche denunce di tentato omicidio presentate dagli ex coniugi e risolte in nulla. Come se non bastasse, anche gli esami psichiatrici seguenti per l' affidamento del figlio, condotti nel 2015 dalla dottoressa Caterina Conti rivelano nella relazione di consulenza ai giudici «una precarietà nella sua capacità di controllo, con rischio di agiti aggressivi, oltre a una tenuta del pensiero non sempre valida».

 

Si ricorda di lui anche lo psichiatra Marco Frongillo al quale nel 2015 venne chiesto un parere pro veritate sul Di Fazio «Sono passati diversi anni - conferma - ma ancora ho ben in mente i suoi racconti di operazioni segrete, di esser stato ferito in servizio quale appartenente alla Guardia di Finanza, quando non era vero. Si mostrava potente, onnipotente, forte, insomma un guerriero. E questo emergeva con forza dai test di Rorschach e dai referti delle visite che esaminai.

antonio di fazio

 

Insomma un miles gloriosus, che in realtà era un millantatore, espressione di una sottocultura e violenza ma da qui a essere un matto, perdonatemi, ma ce ne corre». Nessun dubbio? «Non emersero psicopatologie di rango tali da inficiare la capacità di intendere e volere».

 

E questa sua costanza nel conservare foto delle vittime e loro indumenti intimi? «Il collezionismo va a rafforzare e amplificare quella sensazione di supremazia di cui ha bisogno. Deve ricorrere all' arma mostrata al figlio, a sbandierare successi inesistenti pur di affermare la propria identità. Quando sfoglia l' album delle vittime, quando riesce a soffermarsi silente sulle foto del suo gregge, si sviluppa un piacere sì momentaneo ma che alimenta quell' identità di cui è carente».

antonio di fazio 2

 

E tra le vittime si aggiunge anche una notissima cantautrice italiana: vittima di stalking con il Di Fazio che si presentava all' Ariston di Sanremo, spacciandosi per il fidanzato. Verrà sentita a breve dal procuratore aggiunto Maria Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo che coordinano i carabinieri.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…