call center

QUANTO VALGONO I VOSTRI DATI? TRE CENTESIMI - E’ QUANTO VENIVA PAGATO PER OGNI NOME, COGNOME O INDIRIZZO FORNITO AI CALL CENTER DA UN GRUPPO DI CRIMINALI (13 AI DOMICILIARI, 7 OBBLIGO DI DIMORA) - L'INDAGINE E’ SCATTATA SU SEGNALAZIONE DI TIM: ALCUNI DIPENDENTI “INFEDELI”, UTILIZZANDO GLI ACCESSI AI DATABASE, VENDEVANO I DATI DEGLI UTENTI A DEGLI INTERMEDIARI CHE POI CEDEVANO LE INFORMAZIONI AI CALL CENTER - L’OBIETTIVO ERA SPOSTARE I CLIENTI DA UN OPERATORE ALL’ALTRO…

Francesco Malfetano per “il Messaggero”

 

Tre centesimi per ogni nome, cognome o indirizzo fornito ai call center. Quattrocento euro per ogni vittima convinta a cambiare operatore telefonico. Un giro d'affari illecito da centinaia di migliaia di euro costruito sulla vendita dei dati personali degli italiani. È il mercato nero svelato dall'operazione Data Room.

chiamate indesiderate call center 9

 

Un'indagine avviata ad agosto 2019 su segnalazione di Tim dalla Polizia Postale che, ieri mattina, grazie al coordinamento della Procura di Roma, ha dato il là all'esecuzione di venti misure cautelari (13 ai domiciliari e 7 con obbligo di dimora). Gli indagati, quasi tutti campani, erano i diversi anelli di una catena criminale composta da una serie di figure più o meno professionali che prima sottraevano i dati alle compagnie telefoniche o a quelle di gestione dell'energia e poi, grazie ai contatti di diversi intermediari, li vendevano ai call center.

 

LA CATENA

Tutto partiva da alcuni dipendenti «infedeli». Questi, utilizzando i propri accessi ai database delle aziende in cui vengono registrate le richieste di assistenza avanzate per guasti o disservizi, vendevano i dati personali degli utenti in difficoltà a degli intermediari.

luigi gubitosi foto di bacco

 

Una rete commerciale costruita attorno ad un imprenditore in grado di piazzare le informazioni riservate sul mercato dei call center - 13 già individuati, tutti in Campania - in pacchetti da 15mila o anche da 70mila utenti, per un totale stimato in un milione e 200mila dati carpiti all'anno.

 

In questo modo, quasi magicamente, proprio mentre il consumatore era alle prese con un problema alla rete telefonica tanto mobile quanto fissa, veniva contattato da un call center che gli proponeva l'offerta di un'altra azienda. Uno strano tempismo che, nel caso in cui avesse portato al cambio di compagnia telefonica, fruttava ai gestori del call center circa 400 euro.

 

chiamate indesiderate call center 8

IL CASO

«È un mercimonio che va avanti da anni - spiega un dipendente di una compagnia - perché il mercato è ormai saturo e per gli intermediari l'unico modo per far soldi è spostare i clienti da una parte all'altra». Un piano quasi perfetto rovinato solo dal fatto che, attorno all'inizio del 2019, a squillare è stato il telefono sbagliato. Uno di questi call center fraudolenti ha infatti provato a convincere a cambiare operatore l'amministratore delegato di Tim Luigi Gubitosi.

 

Una telefonata apparsa subito strana al manager che quindi ha voluto vederci chiaro e ha dato mandato ai suoi di investigare internamente. La società ha così riscontrato un numero di accessi anomalo ai propri database, spesso in orari notturni, che gli ha permesso di intuire l'illecito e denunciare tutto alle autorità.

chiamate indesiderate call center 5

 

Sono così partite le indagini che hanno accertato come il mercato nero inglobasse i clienti non solo di Tim - che ha «subito proceduto con misure disciplinari» ed è pronta a costituirsi «parte civile nel processo in quanto parte lesa» - ma anche di buona parte delle compagnie telefoniche del Paese (Vodafone, Wind Tre, Fastweb) e diversi operatori del settore energia (Eni, Enel, Acea e altre società).

 

A dimostrazione di come oggi, spiega Nunzia Ciardi, capo della Polizia Postale, «i dati personali sono la vera miniera d'oro della nostra società». Resta da ricordare che partire da dicembre scorso io) è stato esteso anche ai numeri di cellulare il registro delle opposizioni, in modo da arginare le chiamate moleste.

Ultimi Dagoreport

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO