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LA QUARANTENA FA MALE AI BAMBINI: ECCO L’APPELLO PER UN’ORA D’ARIA - LA RECLUSIONE SI È SPINTA AL MASSIMO CON L’EMERGENZA SANITARIA CAUSATA DAL CORONAVIRUS, TANTO CHE I BAMBINI SI SONO RITROVATI CON MENO DIRITTI DEI CANI - LA TV E I VIDEOGIOCHI, LE MERENDINE E I JUNK FOOD STANNO DIVENTANDO GLI UNICI COMPAGNI DI TANTISSIMI BIMBI, 24 ORE SU 24, OLTRE AL CLIMA PESANTE E ANSIOSO IN CASA. NESSUNA DEROGA NEMMENO PER BAMBINI IPERATTIVI, PSICHIATRICI, DISABILI…

 

Da ilfattoquotidiano.it

 

 

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I bambini in Italia sono pochi, 8 milioni, forse anche per questo i loro diritti “naturali” non sono mai stati una priorità. Era vero anche prima del Coronavirus, i bambini stavano all’aperto poco tempo, rinchiusi tra palestre, auto, scuole, case. A differenza degli altri paesi europei, l’Italia non è mai stata un paradiso per l’outdoor education.

 

La reclusione si è spinta al massimo con l’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus, tanto che i bambini si sono ritrovati con meno diritti dei cani. Parchi e giardini chiusi, giochi blindati, neppure una passeggiata è loro permessa. Fortunati solo i bambini che hanno case grandi, villette e ampi giardini, con evidente ingiustizia sociale. La tv e i videogiochi, le merendine e i junk food stanno diventando gli unici compagni di tantissimi bambini, 24 ore su 24, oltre al clima pesante e ansioso in casa.

 

 

Nessuna deroga nemmeno per bambini iperattivi, psichiatrici, disabili… Leggo sui social testimonianze di bambini che si parlano e si passano giochi dai balconi (aumentando il rischio di incidenti mortali e cadute). Anche i pediatri sono preoccupati per il fatto che ai bambini non sia data alcuna possibilità di uscire; il giornale Uppa (un pediatra per amico) lancia un appello accorato:

bambini

 

 

 

 

 

“Le misure che il governo ha emanato in queste ultime settimane non prendono in alcuna considerazione le necessità dei bambini… la situazione di isolamento prolungato in cui vivono rischia di provocare, e in alcuni casi sta già provocando, problematiche che compromettono la salute e il benessere dei più piccoli, tra cui alterazioni nel ritmo sonno/veglia, scorrette abitudini alimentari, abuso di tecnologie; i bambini, esposti a situazioni di stress prolungato, rischiano di pagare un prezzo altissimo sul piano della salute mentale”.

 

Le famiglie fanno sempre più fatica, col passare dei giorni, nonostante tutta la buona volontà, a rispettare queste disposizioni durissime, e non per maleducazione o disinteresse, ma per preservare un po’ di umanità. Nessuno mette in dubbio la gravità della situazione, e il fatto che i bambini possano contagiare; però un’ora d’aria, senza alcun assembramento nel rispetto delle distanze di sicurezza e delle normative, potrebbe essere concessa. A Firenze 130 genitori hanno scritto al sindaco chiedendo proprio questo.

bambini che ridono 5

 

Ai bimbi in quarantena più pennarelli e mezz’ora d’aria. Le famiglie non devono sentirsi sole

A questi appelli si è aggiunta una lettera aperta al governo, scritta da genitori, insegnanti, educatori, psicologi, antropologi, artisti e associazioni, che ho sottoscritto anche io:

“L’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, in tempi di Coronavirus consiglia: almeno mezz’ora d’attività fisica al giorno per gli adulti e un’ora per i bambini, passeggiate e giri in bicicletta a distanza di sicurezza. Lo stesso dicono scienziati farmacologi come Silvio Garattini, e medici-biologi come il presidente del comitato scientifico della Società Italiana di Medicina Ambientale Ernesto Burgio.

 

Chiediamo a chi ci governa che ai bambini venga concessa una breve uscita al giorno, a piedi, di corsa, in bicicletta o sul monopattino, accompagnati da un genitore che garantisca il rispetto delle distanze di sicurezza, senza nessun assembramento o stazionamento in parchi-gioco o giardini. In questo modo non verrebbero a contatto con nessuno, se non con il genitore, ma potrebbero prendere un po’ di aria e sole e uscire per poco tempo da casa.

bambini e smartphone

 

A noi adulti viene chiesto senso di responsabilità per non accalcarci al supermercato o quando manteniamo le distanze mentre portiamo fuori il cane. Lo stesso senso di responsabilità verrebbe usato nel portare fuori i nostri figli a piedi o in bicicletta.

 

Chiediamo pertanto urgentemente che venga accolta questa richiesta e che si ricominci a parlare e a occuparsi dei bambini nei decreti ministeriali, mentre attendiamo dalla ministra dell’Istruzione disposizioni sulla chiusura delle scuole e la didattica a distanza. Dobbiamo mantenere sano lo spirito e il corpo dei nostri bambini e ragazzi, per i lunghi mesi a venire.”

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