foto dalla quarantena

DALLA QUARANTENA NON USCIREMO PERSONE MIGLIORI - ALTRO CHE ROMANZI SULL'ERA DEL CORONAVIRUS: VORREMO SOLO DIMENTICARE QUESTI MESI. LA LISTA DEI ''MAI PIÙ'', DALLA SANIFICAZIONE DELLE CHIAVI DI CASA AI DELFINI A MERGELLINA. LA NATURA SE NE TORNI A CASA SUA. “CHE SI MANGIA?” È DIVENTATO PEGGIO DI “CHE FAI A CAPODANNO?”. MAI PIÙ PANE FATTO IN CASA, MAI PIÙ

 

Ester Viola per https://www.harpersbazaar.com/it/

 

 

Lasciate ogni speranza, o voi che ci stavate provando. Non ci pensate. La quarantena non è cosa da signorine sceneggiature e romanzi impiccati senz’aria. La letteratura racconta quello che è sempre stato, di cosa non è poteva scrivere solo Kafka.

 

Di che vorreste narrare? Che succede in una pandemia? Niente, non succede niente, ci hanno chiusi in casa.

QUARANTENA

E pure a pensare di essere bravo col pubblico, caro autore, i.e. a fargli credere interessanti le fesserie che s’avvitano nella tua testa, qui l’unica cosa che serve è dimenticare.

 

Come in ogni sciagura, la vittima non vuole farsi ragioni, ricordare. Ha interesse solo a rimuovere, migliaia luminari della psicoanalisi non possono essersi sbagliati.

Che rimarrà? Solo una lunga lista di mai più. Ecco cosa consegnare al postero ignaro di pandemie.

Mai più ogni mattina svegliarsi col pensiero di scendere a fare la spesa prima che sia troppo tardi.

 

Mai più tre piani di scale e un minuto prima del portone ricordarsi che ci si è scordati la mascherina, e risalire, a piedi, sai mai l’ascensore sia contaminato.

Mai più pensare non toccare niente mentre la mascherina ti prude e ti sfida il sistema nervoso, peraltro sempre la stessa perché solo quella hai trovato. Chissà se si può lavare.

Mai più due ore della mia vita per entrare e uscire da un supermercato.

Mai più discutere di argomenti come quello di seguito: il libro è un bene non necessario, perché riaprire le librerie? Non è nella ratio legis. Come tanti ho preso posizione un minuto, poi mi sono andata a lavare la faccia con l’acqua fredda.

Mai più affacciarsi ai balconi e contare quanta gente vedi.

FOTO DALLA QUARANTENA

 

Mai più essere soddisfatta per la chiusura dei parchi perché i genitori ci portavano i figli a giocare le partitelle di pallone.

Mai più l’odore del Lysoform la mattina.

Mai più negare a chiunque il suo diritto a correre. Com’è che dicevamo? Perché se poi lo facciamo tutti è una maratona di gente che corre, quindi perché tu sì e io no? E non m’è mai passato per l’anticamera del cervello di correre a Milano.

Mai più email inoltrate dai comuni della Liguria in cui si chiede ai residenti di fare cortesemente la spia contro i furbetti delle seconde case.

 

Mai più leggere la parola furbetti.

Mai più farsi il pane da soli, e poi mangiarselo e avere pure il coraggio di dire che è buono. È buono come le cose che cacciavamo dal Dolceforno.

Mai più il bollettino della protezione civile delle diciassette e trenta.

Mai più impegnarsi in pensieri come “chiamarla guerra è corretto o no” o “i medici sono eroi o il termine non è appropriato” immaginando che cambi qualcosa o che sono le parole a fare i massimi sistemi mentre intorno manco le macerie ci fanno raccogliere.

 

Mai più sentirsi giovane con un po’ di egoistico retropensiero “figurati se questo virus non l’ho già preso a gennaio in aeroporto”

Mai più non potersi dire “andiamo al mare” e trovarci venticinque gradi e perdersi il primo weekend buono, e “mangiate fuori?”, e restare con la camicia, e finire la bottiglia di bianco, e pensare che è proprio quasi estate e nessun posto del mondo è come l’Italia da aprile fino ottobre. Un po’ di orgoglio nazionale segreto non ha mai fatto male a nessuno.

Mai più leggere tre pagine di virologia e poi pensare che deve fregartene qualcosa, ormai abbiamo visto, certe malattie fanno come i terremoti, se erano cent’anni che non succedeva vuol dire che c’era andata di lusso

Mai più cedere e diventare un orrendo complottista, quindi la storia di pipistrelli in brodo e prosciutti di pangolino ce la ingoieremo come una di quelle medicine al gusto dentifricio menta sintetica.

Mai più ricevere telefonate da tutti i clienti dello studio legale che chiedono la stessa cosa: cassaintegrazione. E hanno paura. Qui è la Lombardia, una volta eravamo Sparta e Atene insieme.

FOTO DALLA QUARANTENA

 

Mai più queste pubblicità con tentativi di epica da commozione della classe media che ci ricordano che siamo un popolo forte - specialmente nel debito - e il parmigiano non ci lascerà soli.

Mai più pensare “la pandemia rivela il carattere della gente e così faccio pulizia tra i contatti” perché il primo che deve essere ripulito allora sei tu.

Mai più le liste di libri, di film, le cose da fare, le dirette, le masterclass, i diari segreti, le ricette che non faremo mai perché ci piace andare al ristorante.

Mai più arrivare a sera e vedere che la giornata se n’è andata persa tra spesa, cucinare, pulire e stirare e dov’è tutto il tempo morto che mi avevate promesso?

 

Mai più queste tute, queste magliette comode. Odio perfino l’amore della mia vita, il divano.

Mai più non mettersi le scarpe per tutto questo tempo, poi te le infili per uscire e ti fanno male ai piedi come ai bambini.

Mai più perdere il nostro diritto ai tre giorni del trench, eravamo bellissime, nella vecchia vita, in primavera col trench.

Mai più questi capelli pazzi.

Mai più vedersi con questi capelli pazzi nelle videochat, ma chi è quella vecchia, chi la conosce, ti dispiace se facciamo solo a voce.

 

ANDRA' TUTTO BENE - GLI SCRITTORI AL TEMPO DELLA QUARANTENA

Mai più “mi sentite tutti, iniziamo?” e dopo un’ora di videocollegamento ti fanno male gli occhi, la testa e ti pulsano le orecchie e non hai risolto niente perché “questo è buono, quest’altro scordatelo” nelle aggregazioni a uso riunione sono intese tacite che si raggiungono dal vivo e senza parlarsi.

Mai più sentire gente che pulisce la spesa e fa l’abluzione delle chiavi e la sanificazione dei fagiolini.

Mai più tutto questo vino e questa coca cola per dimenticare. Mai più essere così vicini al frigo.

 

Mai più delfini a Cagliari, a Mergellina e tra poco nella vasca da bagno, anatre a Roma, caproni in Inghilterra, cinghiali nei giardini di Bergamo. La natura se ne torni a casa sua.

Mai più serie tv e cucinare due volte al giorno, sempre diverso. “Che si mangia?” è diventato peggio di “che fai a Capodanno?”

Mai più desiderare il lunedì in ufficio come se fosse un desiderio sensato.

quarantena 4

Mai più sentire i “pericolosa deriva autoritaria, attenzione al ritorno del reich”. Gli vorrei chiedere perché questa selezione saeculorum a piacere loro, ci sono le stesse possibilità che torni la grande Cartagine.

Ah, e soprattutto. Dimenticavo.

Mai più lamentarmi di niente, appena tutto questo sarà finito, almeno per sei mesi.

 

quarantena 1arnold schwarzeneggerquarantena 3

 

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."