QUELLA DEDICA DI SOLLECITO A BOSSETTI – IL GIOVANE ASSOLTO IN CASSAZIONE PER L’OMICIDIO MEREDITH SCRIVE SU UNA COPIA DEL SUO LIBRO UN PENSIERO AL MURATORE CONDANNATO IN PRIMO GRADO PER L’ASSASSINIO DI YARA – ECCO CHI E’ IL PONTE TRA I DUE…

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Da www.corriere.it

 

«Sì, ho fatto una dedica a Massimo Bossetti su una copia del mio libro». Raffaele Sollecito risponde via chat. Il giovane arrestato assieme ad Amanda Knox e condannato a 25 anni in Appello, per l’omicidio a Perugia di Meredith Kercher, nel 2015 è stato assolto in Cassazione. Definitivo. In carcere era rimasto per quattro anni, per i quali ha chiesto un risarcimento di 516 mila euro per ingiusta detenzione. Ma i giudici hanno detto no.

massimo bossetti massimo bossetti

 

Il ponte tra Sollecito e Bossetti, 3 anni di carcere oggi, è stato l’avvocato Claudio Salvagni, che ha appena depositato 102 pagine di motivi aggiunti alle 260 già consegnate alla Corte d’Appello di Brescia. Lo scorso aprile il difensore di Bossetti era a Todi, relatore ad un convegno. «Era presente anche il dottor Raffaele Sollecito.

 

Al termine del convegno ho acquisto due copie del suo libro (Un passo fuori dalla notte ndr). Una per me e una per Massimo. Abbiamo chiacchierato, gli ho detto per chi era la seconda copia, allora lui ha voluto scrivergli la dedica». Il contenuto «è una questione privata» alza il muro l’avvocato.

 

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Così come sui motivi aggiunti dell’appello, «che da un lato serviranno per spiegare meglio il ricorso e dall’altro per aggiungere qualcosa». Anticipa che «sì, ci saranno ulteriori richieste. Una, una novità, è molto interessante». Un altro esame o un nuovo testimone? «Non dico niente».

 

Qualsiasi sia la novità, dovrà riguardare le motivazioni. L’Appello è su quelle. Se, cioè, i giudici della Corte d’Assise di Bergamo hanno o no ben spiegato perché hanno condannato Massimo Bossetti all’ergastolo ritenendolo l’assassino di Yara Gambirasio, uccisa sette anni fa, il 26 novembre. La difesa del carpentiere di Mapello avrà la possibilità di cambiare il finale del processo di secondo grado solo se farà dubitare i giudici della Corte d’Assise d’appello di Brescia presieduta da Enrico Fischetti. Il sostituto procuratore generale non è stato ancora scelto ufficialmente. Nulla vieta al pm del primo grado di sostenere l’accusa anche in Appello, anzi nei processi complessi capita. E questo è complicato per i tecnicismi scientifici della battaglia sul Dna. Allo stato, però, non risulta che a Brescia ci sarà il pm Letizia Ruggeri.

massimo bossetti massimo bossetti

 

Il Dna, appunto. Novità, nuove richieste, altri ragionamenti della difesa. Alla fine, però, il cuore della discussione sarà ancora quello. Il profilo genetico isolato sugli slip e sui leggings della vittima, tredici anni appena, in corrispondenza di una ferita. Ignoto 1 per tre anni e mezzo, Massimo Giuseppe Bossetti dal 16 giugno 2014, secondo l’accusa prima e secondo i giudici di primo grado poi. Cosa che contesta la difesa per via dell’assenza della componente mitocondriale. Secondo l’accusa conta solo quella mitocondriale, l’unica che identifica. Ma gli avvocati hanno chiesto una nuova perizia. Difficile che la Corte d’Appello lo decida alla prima udienza, il 30 giugno.

RAFFAELE SOLLECITO - UN PASSO FUORI DALLA NOTTE RAFFAELE SOLLECITO - UN PASSO FUORI DALLA NOTTE il furgone di massimo bossetti il furgone di massimo bossetti SOLLECITO 1 SOLLECITO 1

 

 

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