QUEST’AFA HA GIA’ ROTTO IL CAZZO – SECONDO I METEOROLOGI QUEST’ONDATA DI CALDO DOVREBBE PROSEGUIRE FINO A FINE MESE, CON POSSIBILITA’ DI PICCHI A 45 GRADI AL CENTRO E AL SUD - IL CALDO AFOSO CON LA CONSEGUENTE MAGGIORE EVAPORAZIONE POTREBBE PORTARE PURE A ROTTURE DEL TEMPO, CON POSSIBILITÀ DI FORTI TEMPORALI – E MENO MALE CHE A BREVE NON DOVREMMO PIU’ INDOSSARE LA MASCHERINA FUORI DI CASA...

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Valeria Arnaldi per "il Messaggero"

 

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Un' ondata di caldo afoso.

La prima della stagione, che colpisce soprattutto le città. L' estate è iniziata facendo registrare già picchi di quaranta gradi e oltre in più località al Centro e al Sud, con la possibilità che il termomentro possa arrivare a 45 gradi. Non un' eccezione, ma forse un trend. «L' ondata di caldo intenso in corso potrebbe proseguire ancora fino a fine giugno - dice Daniele Cat Berro, della Società Meteorologica Italiana - il caldo si farà sentire in particolare al Sud, dove in molte località, tra Sicilia, Sardegna, Puglia, si supereranno i quaranta gradi. Caldo sopra la media anche al Centro».

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MONSONE AFRICANO

Secondo il Centro meteo europeo, a spezzare l' afa - e a disturbare vacanze al mare e non solo - potrebbero arrivare violenti temporali. «Il monsone africano, in questi giorni, è cresciuto come intensità - spiega il climatologo Bernardo Gozzini, direttore Lamma-Cnr - perciò si è registrata l' ondata di calore nel Centro-Sud, pure con arrivo di sabbia dall' Africa sahariana.

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Il fenomeno proseguirà nei prossimi giorni. Si annuncia un' estate con temperature sopra la norma. Il caldo afoso, come in questi giorni, con la conseguente maggiore evaporazione, potrebbe portare pure a rotture del tempo, con possibilità di rovesci intensi. Usciamo da una primavera più fresca, un grado in meno delle temperature dell' ultimo trentennio e in Antartide, in questo periodo, ci sono 7/8 gradi in meno rispetto a quelli abituali, ciò nonostante il 2021 è l' ottavo anno più caldo registrato negli ultimi centocinquanta».

 

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Il problema c' è, anche in termini di salute. «Tra le categorie più a rischio - dice Fabrizio Ammirati, direttore della UOC Cardiologia dell' Ospedale G.B. Grassi di Ostia - sicuramente i cardiopatici, che in questo periodo devono rivolgersi al medico per vedere se, a causa del caldo, va modificata la terapia. A rischio anche le persone che hanno la pressione bassa, in genere soprattutto giovani donne.I malesseri possono andare dalla sensazione di stanchezza a quella di svenimento, fino alla perdita di coscienza. Quando il caldo è unito allo stress, è più facile svenire».

 

E se le temperature registrate dai termometri sono alte, quelle percepite lo sono ancora di più. «In inverno, le mascherine proteggono dal vento gelido, ma d' estate, con il caldo, se usate correttamente, sono molto limitanti dal punto di vista della capacità respiratoria», commenta Giovanni Leoni, presidente Fnomceo- Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri.

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«Il consiglio è evitare di uscire nelle ore più calde della giornata. A Roma, ad esempio, c' è un' escursione termica forte tra mattina e pomeriggio - prosegue Leoni - Se si ha la pressione bassa, meglio evitare di uscire tra le 10.30 e le 19, il picco di caldo è alle 17. E poi bisogna bere acqua, preferibilmente naturale, e mangiare frutta e verdura, abitudine che molti giovani non hanno. Questo è il metodo più semplice per risolvere le cose. Bene ridurre il consumo di alcol e meglio evitare le bevande gassate».

 

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LE MASCHERINE

Caldo e mascherina sono un binomio difficile anche per la pelle. «L' uso continuativo e prolungato di mascherine crea un' occlusione ed un aumento di umidità che, soprattutto con il caldo, può determinare sulla pelle un accumulo di sebo e sudore, terreno ottimale per la proliferazione di batteri e funghi che vivono sulla nostra pelle. Questo può dar luogo alla comparsa di imperfezioni, infiammazioni e sfoghi cutanei», afferma Leonardo Celleno, presidente Aideco-Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia.

 

In attesa che le mascherine non siano più obbligatorie all' aperto, «è sempre bene applicare sempre un buon prodotto che protegga dalle radiazioni UV - aggiunge Celleno - sia sulle zone del viso non coperte dalla mascherina, come fronte, contorno occhi e orecchie, ma anche nelle aree cutanee coperte da mascherine, cosi da evitare difformità di abbronzatura tra una zona e l' altra».

 

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