banci montefusco mottarone funivia stresa

È QUESTO IL MODO DI FARE LE INDAGINI SULLA STRAGE? - I GIUDICI DI VERBANIA CHE SI SONO OCCUPATI DELL’INCIDENTE DELLA FUNIVIA DEL MOTTARONE SONO FINITI SOTTO ACCUSA: LA MINISTRA CARTABIA HA PROMOSSO UN’AZIONE DISCIPLINARE NEI CONFTONTI DI LUIGI MONTEFUSCO, PRESIDENTE DEL TRIBUNALE, E DONATELLA BANCI, GIUDICE CHE AVEVA SCONFESSATO LA PROCURA SUL FERMO DEI TRE INDAGATI - AI DUE VENGONO CONTESTATI MANCANZA DI “CORRETTEZZA E DILIGENZA” PROFESSIONALE E “GRAVI SCORRETTEZZE” VERSO I COLLEGHI...

FUNIVIA STRESA MOTTARONE

1 - MOTTARONE: la CABINA SARÀ RIMOSSA ENTRO IL 15 OTTOBRE

(ANSA) La cabina della funivia del Mottarone precipitata lo scorso 23 maggio dovrà essere rimossa entro il 15 ottobre. Lo hanno stabilito periti e legali nel confronto di oggi in tribunale a Verbania. La testa fusa rimasta infilzata in un albero sarà invece rimossa dai vigili del fuoco lunedì 13 settembre.

 

marta cartabia a cernobbio

2 - MOTTARONE: AZIONE DISCIPINARE PROMOSSA DALLA MINISTRA CARTABIA

(ANSA) E' stata la ministra della Giustizia Marta Cartabia a promuovere l'azione disciplinare nei confronti dei magistrati che si sono occupati della strage della funivia del Mottarone, il presidente del tribunale di Verbania Luigi Montefusco e la gip Donatella Banci. L'iniziativa è stata assunta prima della pausa estiva dopo il rapporto degli ispettori di via Arenula. Del procedimento si occupa ora la procura generale della Cassazione guidata da Giovanni Salvi.

 

UNA FOTO CON Luigi Montefusco E DONATELLA BANCI

3 - “SCORRETTI SULLA FUNIVIA”, I GIUDICI DI VERBANIA FINISCONO SOTTO ACCUSA

Giuseppe Salvaggiulo per “La Stampa

 

I giudici di Verbania che si sono occupati della strage della funivia del Mottarone finiscono sotto accusa. La Procura generale della Cassazione ha comunicato l'azione disciplinare a Luigi Montefusco, presidente del tribunale, e Donatella Banci, giudice che aveva sconfessato la Procura sul fermo dei tre indagati.

 

Luigi Montefusco

Contestate a vario titolo «grave inosservanza» delle regole organizzative stabilite dal Csm, mancanza di «correttezza e diligenza» professionale e «gravi scorrettezze» verso gli altri giudici, con conseguente «lesione del principio costituzionale del giudice naturale e danno grave all'immagine dell'ufficio».

 

la gip donatella banci buonamici

La vicenda si riferisce a tre provvedimenti: l'iniziale esonero dai nuovi fascicoli di un'altra giudice, Elena Ceriotti; l'autoassegnazione del fascicolo sulla funivia da parte della Banci; la sottrazione del fascicolo alla Banci dopo il suo primo provvedimento, per opera del presidente Montefusco.

 

I due incolpati possono depositare memorie e documenti, indicare testimoni e farsi interrogare. A quel punto la Procura della Cassazione può archiviare o mandarli a processo davanti al Csm. Montefusco è prossimo alla pensione: il processo disciplinare, in ogni caso, si estinguerebbe. Il tempo gioca a suo favore.

 

la gip donatella banci buonamici

Non così per la Banci. Che già davanti al Consiglio giudiziario di Torino aveva manifestato piglio battagliero. Il suo avvocato Davide Steccanella ha inviato in Cassazione una prima memoria. Trenta pagine per confutare tecnicamente le accuse, dimostrando correttezza e laboriosità della Banci.

 

Precedute, però, da una ricostruzione del contesto in cui matura, all'inizio di giugno, lo scontro tra toghe. L'obiettivo è dimostrare che sull'operato della Banci «nessuno ha avuto da ridire». Nemmeno Montefusco che anzi l'aveva pubblicamente difeso come «esemplare». Fino al 3 giugno, quando gli indagati presentano un'istanza processuale che la Procura contesta e viceversa la gip Banci si appresta ad accogliere.

 

donatella banci buonamici gip di verbania

Nei giorni successivi accadono fatti, e soprattutto intercorrono comunicazioni, che cambiano il corso della vicenda. Il 7 giugno il fascicolo viene tolto alla Banci. Agli atti ci sono mail, conversazioni e chat tra magistrati. La prima mail è del 4 giugno, parte di quello che la memoria definisce «un carteggio riservato».

 

A inviarla al presidente del tribunale di Verbania è il procuratore generale di Torino, Franco Saluzzo. Prima di chiedere notizie sulle minacce ricevute dalla Banci, Saluzzo evoca «asperità forse eccessive» della stessa gip con la Procura e auspica soluzioni per ricondurre il rapporto a fisiologia. La Banci denuncia ora «l'inaudita gravità» della mail, collegandola agli eventi successivi.

 

DONATELLA BANCI BUONAMICI

Saluzzo, che a fine giugno l'ha letta davanti al Consiglio giudiziario proprio davanti alla Banci, ha sempre bollato come «false e ridicole» le accuse di «pressioni» sul presidente del tribunale per farla sostituire. Le conversazioni e le chat avvengono invece tra gli stessi magistrati di Verbania, Montefusco e Banci, nei giorni successivi alla mail. Il presidente del tribunale prima chiede alla gip di non accogliere l'istanza degli indagati «anche per sottrarla a facili accuse di protagonismo», poi di «spogliarsi del fascicolo».

 

Richieste entrambe respinte, sebbene accompagnate da riferimenti a imprecisati soggetti, estranei all'ufficio, che pure avrebbero sollecitato prudenza, nonché da suggerimenti a ponderare tutti gli effetti, anche personali, delle decisioni. Nessuno dei magistrati, interpellati ieri sera, ha inteso commentare.

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO