manifestazione legge omotransfobia

"CI HANNO SPUTATE E INSULTATE PERCHÉ CI TENEVAMO PER MANO" – IL RACCONTO DI DUE 15ENNI LESBICHE AGGREDITE DA UN 40ENNE DURANTE IL FLASH MOB PER CONTESTARE LA LEGGE CONTRO OMOTRANSFOBIA: “PENSAVAMO CHE LA CONTROMANIFESTAZIONE  SI TENESSE LÌ, MA QUANDO SIAMO ARRIVATE UN UOMO SI È AVVICINATO E CI HA DETTO CHE GLI FACEVAMO SCHIFO” – A DIFENDERLE UNA 17ENNE CHE SI È PRESA UNO SPUTO: “È ARRIVATO QUESTO CHE HA COMINCIATO A INSULTARE: “LEVATEVI DAL CAZZO”. PARLANO DI DIFENDERE LA LIBERTÀ DI OPINIONE, MA L'OMOFOBIA NON È UN'OPINIONE…”

Lidia Catalano e Maria Rosa Tomasello per "La Stampa"

 

flash mob contro legge omotransobia 5

La battaglia sulla legge sull'omotransfobia si combatte dentro e fuori dal Parlamento sulla pelle di ragazzi e di ragazze come Anna e Alessia (i nomi sono di fantasia), insultate e aggredite in piazza Montecitorio solo perché si tengono per mano. Anna ha 15 anni e piange lacrime di rabbia dietro le ciglia finte e il trucco arcobaleno: «Siamo andate davanti alla Camera perché pensavamo che la contromanifestazione convocata via social si tenesse lì, ma quando siamo arrivate un uomo sui quaranta si è avvicinato e ci ha detto che gli facevamo schifo perché ci tenevamo per mano, voleva sputarci addosso e ci sarebbe riuscito se non si fosse messa in mezzo quella ragazza lì che non avrà neppure 17 anni, come Alessia, che si è presa lo sputo al posto nostro.

ragazze omosessuali

 

Un adulto che sputa addosso a una ragazzina, e per che cosa? Che sarebbe successo se non fosse arrivata lei, ci avrebbe menato? Ma che cosa abbiamo fatto di male io e la ragazza mia?».

A confermare il racconto è Beatrice, 17 anni: «È arrivato questo che ha cominciato a insultare: levatevi dal c Parlano di difendere la libertà di opinione, ma l'omofobia non è un'opinione».

 

Alessandro ha 14 anni ed è transgender. Da piazza Santi Apostoli, dove si tiene l'iniziativa promossa da Circolo Mario Mieli, collettivi studenteschi, associazioni Lgbt, centri antiviolenza, ricostruisce: «Quando siamo arrivati questo tizio ha iniziato a mandarci a quel paese, ha sputato alla ragazza e poi ha tirato un calcio a un signore che era con la figlia. Un uomo, forse un agente in borghese, ha colpito un altro col manganello alle gambe».

flash mob contro legge omotransobia 1

 

Quando le due ragazze si allontanano assieme ai loro amici, piazza Montecitorio è già affollata per il flash mob #Restiamoliberi, convocato dall'associazione Pro Vita & Famiglia per contestare il disegno di legge contro l'omotransfobia che dovrebbe arrivare in aula il 27 luglio appesantito da 1017 emendamenti. Una zavorra tale da non fare escludere un rinvio. L'arrivo dei leader del centrodestra galvanizza le centinaia di persone provviste di cartelli e mascherine rosse: «Non si può rischiare la prigione solo per un reato d'opinione». «No alla legge liberticida».

flash mob contro legge omotransobia 8

 

Matteo Salvini, il più atteso con Giorgia Meloni, si mette in posa dietro lo slogan «La famiglia non è un reato d'opinione»: «Sono qui per difendere il diritto di un bambino ad avere una mamma e un papà, per dire che l'utero in affitto è una cosa indegna - dice il segretario della Lega - Questa legge è orwelliana, fa il processo alle idee, alle intenzioni: domani non vorrei essere processato per difendere il diritto di una famiglia a essere tale».

 

flash mob contro legge omotransobia 7

«Per me le discriminazioni vanno sempre combattute, ma non possiamo dire che oggi nella realtà italiana gli omosessuali siano discriminati, abbiamo fatto passi da gigante» dichiara Meloni, sottolineando che «nei 1500 casi segnalati negli ultimi otto anni, circa 200 riguardavano la discriminazione di genere: una realtà, ma non è una escalation» e che il ddl Zan «non aiuta a combattere discriminazioni e violenza ma stabilisce un'altra serie di reati d'opinione».

 

flash mob contro legge omotransobia 4

Il portavoce del Family Day Massimo Gandolfini, presente con l'amico senatore Simone Pillon, ribadisce: non c'è emergenza. «Lo dicono i dati Oscad: nel 2018 sono stati registrati 33 reati di minacce o discriminazioni».

 

In prima fila nell'offensiva contro la legge c'è anche il Piemonte: il più battagliero è l'assessore regionale Maurizio Marrone, Fratelli d'Italia: «Se dovesse ottenere il via libera definitivo siamo pronti a impugnarlo davanti alla Corte Costituzionale» annuncia, un indirizzo confermato dal presidente Alberto Cirio, Forza Italia: «Non esiste alcun vuoto normativo che imponga l'urgenza di una norma di questo genere. Se il testo finale dovesse mantenere i contenuti della proposta Zan, valuteremo anche l'impugnativa».

flash mob contro legge omotransobia 6matteo salvini al flashmob contro legge omotransfobiaflash mob contro legge omotransobia 3flash mob contro legge omotransobia 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”