willy monteiro fratelli bianchi francesco belleggia

"DAI FRATELLI BIANCHI SOLO BUGIE, WILLY NON SI È UCCISO DA SOLO" – LA MAMMA DEL RAGAZZO UCCISO DI BOTTE A SETTEMBRE 2020 A COLLEFERRO RESPINGE COME “SENZA SENSO” LE PAROLE DI GABRIELE BIANCHI (“WILLY NON L’HO TOCCATO”) –GIUSTIZIA DEVE ESSERE FATTA. CI ASPETTIAMO UNA CONDANNA GRAVE” - L'ARRINGA DEL DIFENSORE DEI FRATELLI BIANCHI: "AL MOMENTO DEL PESTAGGIO ERA BUIO E NESSUNO POTEVA VEDERE QUELLO CHE.."

Grazia Longo per “La Stampa”

 

WILLY MONTEIRO

«Sentire come Gabriele Bianchi si difende mi fa male al cuore. Riapre una ferita mai del tutto chiusa». Lucia Monteiro Duarte, madre di Willy, il ventenne ucciso a botte il 6 settembre 2020 a Colleferro, centellina le parole ma bolla come «senza senso» le affermazioni di uno degli imputati principali al processo per l'omicidio di suo figlio.

Alle 11,45 il presidente della Corte concede 15 minuti di pausa e lei, protetta dal marito Armando, da una parente originaria come loro di Capo Verde e da un gruppetto di amiche italiane, si concede uno sfogo lontano dall'aula.

 

«Io so solo che Willy non ha mai fatto del male a nessuno - racconta -, studiava all'alberghiero e lavorava in un ristorante. Con i soldi che guadagnava come aiuto cuoco dava una mano anche in casa, a volte mi pagava la spesa. Era un figlio modello».

MARCO BIANCHI

Il papà, Armando, aggiunge: «Si era anche aperto un conto in banca per mettere da parte i soldi. Aveva lavorato pure qualche mese in un ristorante in Calabria, era tanto volenteroso. Ora lui non c'è più e non può tornare indietro, ma giustizia deve essere fatta.

 

Ci aspettiamo una condanna grave». E due ore più tardi, quando ormai l'udienza è conclusa e l'avvocato dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi ha appena chiesto la loro assoluzione, la mamma di Willy chiosa: «Cosa devo dire? Io ho perso mio figlio, che ora non c'è più, e di certo non si è ucciso da solo. Qualcuno è stato».

 

Ieri mattina, all'inizio dell'ultima udienza del processo - la sentenza è prevista il 4 luglio - Gabriele Bianchi rende dichiarazioni spontanee: «Sono un po' agitato, Willy e la sua famiglia meritano giustizia. Mi auguro con tutto il cuore che dopo la sentenza i familiari trovino pace e serenità».

GABRIELE BIANCHI

 

E sul suo ruolo precisa: «Willy non l'ho toccato nemmeno con un dito. Io non sarei stato in grado, nemmeno se lo avessi voluto, di fare quello di cui mi si accusa. Vorrei tornare a quella notte e cambiare tutto, il pm mi ha descritto come non sono. Ho sempre detto la verità». Sia per lui, sia per suo fratello la procura di Velletri ha sollecitato l'ergastolo, 24 anni per gli altri due imputati, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli.

 

Ieri, in un'aula affollata e accaldata, si è svolta l'arringa difensiva dei fratelli Bianchi, esperti di arti marziali. Sono entrambi nella gabbia degli imputati e indossano una camicia bianca aderente che a stento contiene i muscoli di spalle e braccia. Il loro avvocato, Massimiliano Pica, insiste sulla loro innocenza: «Nessuno dei 25 testimoni oculari poteva vedere con chiarezza quanto successo la notte del pestaggio di Willy. Al momento del pestaggio, era buio e nessuno era in grado di vedere con chiarezza quello che stava succedendo a causa della troppa gente presente».

 

I FRATELLI BIANCHI

Pica, per rendere più efficaci le sue parole, mostra una ricostruzione del luogo dell'aggressione con foto e diapositive. Precisa: «Quella notte la visibilità era scarsa o del tutto assente. Era impossibile per i testimoni distinguere i ragazzi, i colpi. E gli imputati hanno pagato lo scotto di una pressione mediatica subita da tutti, da me per primo. Si deve cercare di non lasciarsi condizionare, di vedere effettivamente quello che è accaduto».

 

E ancora: «I testimoni sono stati sentiti dopo giorni, quando la tv dall'inizio ha definito colpevoli i fratelli Bianchi, senza mai usare il termine presunto. Ma non solo. Il professor Potenza, incaricato il 9 settembre dalla procura di Velletri di fare l'autopsia sul corpo di Willy, non ha mai parlato nella sua perizia di un calcio anteriore ma di insufficienza cardio respiratoria. È morto per le percosse, Willy, ma il calcio frontale non c'è mai stato. La lesività è sulla parte sinistra, dove infatti troviamo i segni». Poi l'avvocato incalza: «Gabriele non ha colpito Willy e Marco ha colpito un punto che non ha portato alla morte del ragazzo».

 

Da qui le conclusioni: «Chiedo l'assoluzione per entrambi gli imputati per non aver commesso il fatto, la derubricazione a omicidio preterintenzionale e chiedo di guardare attentamente tutti gli atti processuali». Il papà di Willy, assistito dall'avvocato di parte civile Domenico Marzi, ascolta in silenzio e scuote il capo. Poi, a udienza ultimata, dice: «Non voglio usare parole forti, ma certo è una vergogna se quei ragazzi non vengono condannati. Io e mia moglie lo abbiamo detto sin dal primo giorno: non chiediamo vendetta ma giustizia. Giustizia vera, però». -

I FRATELLI BIANCHI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…