"MERITI DI SVEGLIARTI OGNI GIORNO IN GALERA" – CHIARA TRAMONTANO SBOTTA CONTRO LE LACRIME DI COCCODRILLO DI ALESSANDRO IMPAGNATIELLO, CHE LE HA AMMAZZATO LA SORELLA, GIULIA E IL NIPOTINO CHE PORTAVA IN GREMBO – IL TRENTENNE HA UCCISO LA RAGAZZA, INCINTA DI SETTE MESI, CON 37 COLTELLATE, E HA CERCATO DI BRUCIARE IL SUO CORPO, CHE POI HA ABBANDONATO. DAVANTI AI GIUDICI, SI È MESSO A FRIGNARE, HA CHIESTO "SCUSA" E HA DETTO: "LA NOTTE VADO A LETTO E SPERO DI NON SVEGLIARMI..."

-

Condividi questo articolo


ARTICOLI CORRELATI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estratto dell’articolo di Rosario Di Raimondo e Massimo Pisa per “La Repubblica”

 

alessandro impagnatiello 1 alessandro impagnatiello 1

Ha ucciso la compagna incinta di sette mesi, 37 coltellate in salotto. Ha cercato di bruciare il suo corpo, lo ha nascosto e poi abbandonato dietro una fila di garage. Otto mesi dopo, singhiozza e chiede scusa davanti alla Corte d’Assise di Milano e ai familiari della vittima. Alessandro Impagnatiello — barba lunga, giubbino verde petrolio, jeans chiari e un fazzoletto fra le mani — fissa per tutto il giorno la punta delle scarpe.

 

Balbetta quando chiede di fare dichiarazioni spontanee: «Affronto qualcosa che rimarrà per sempre inspiegabile per la disumanità. L’unica cosa che faccio la sera è sperare di non svegliarmi più al mattino». Appena inizia a parlare, Franco e Chiara Tramontano, il papà e la sorella di Giulia, escono dall’aula. Non ce la fanno ad ascoltare. A fissarlo, per quattro minuti, restano in piedi la mamma Loredana e il fratello Mario. Più tardi, sui social, Chiara scriverà: «Meriti di svegliarti ogni giorno in galera».

ALESSANDRO IMPAGNATIELLO ALESSANDRO IMPAGNATIELLO

 

L’ex barman dell’Armani Cafè entra in aula alle 9.30, puntuale per la prima udienza del processo. Solo nel gabbione gli agenti della Penitenziaria gli tolgono le manette. È accusato di omicidio aggravato, occultamento di cadavere e procurato aborto. Rischia l’ergastolo, anche per via della premeditazione che gli contestano la pm Alessia Menegazzo e la procuratrice aggiunta Letizia Mannella, che hanno coordinato le indagini dei carabinieri di Milano: per mesi prima dello scorso 27 maggio, giorno del femminicidio, l’uomo aveva cercato di avvelenare la compagna, incinta del loro Thiago.

alessandro impagnatiello alessandro impagnatiello

 

Nel frattempo Impagnatiello aveva una storia parallela con una ragazza italo-inglese: l’incontro e la “solidarietà” fra le due donne contribuirono a smontare, poche ore prima del delitto, il suo castello di bugie. Così ora in aula — cambiata in corso d’opera perché la prima era troppo piccola — l’imputato singhiozza a testa bassa. Due donne lo difendono: Giulia Geradini e Samanta Barbaglia. Due donne sono a capo della Corte: la presidente Antonella Bertoja e la giudice a latere Sofia Fioretta.

ALESSANDRO IMPAGNATIELLO ALESSANDRO IMPAGNATIELLO

 

La famiglia di Giulia, a pochi metri, rappresentata dall’avvocato Giovanni Cacciapuoti, volge lo sguardo verso di lui quando lascia il suo posto per raggiungere il microfono: «Ci sono tante persone a cui devo delle scuse — sospira — ma vorrei rivolgermi a Giulia e alla sua famiglia. Ho distrutto la vita di Giulia, con loro me ne sono andato anche io. Anche se sono qui a parlare, non vivo più. Sto sentendo ogni giorno cosa vuol dire perdere un figlio. Non posso chiedere perdono, chiedo solo che possano essere ascoltate queste scuse».

L ABBRACCIO DI GIULIA TRAMONTANO CON L ALTRA DONNA DI IMPAGNATIELLO L ABBRACCIO DI GIULIA TRAMONTANO CON L ALTRA DONNA DI IMPAGNATIELLO

 

[…] La Procura porterà al banco 33 testimoni e una montagna di f onti di prova: documenti, chat e intercettazioni. Agli atti un vocale che il 27 maggio Giulia mandò a un’amica: aveva appena incontrato la fidanzata parallela di Alessandro, tornando a Senago per troncare e ricominciare: «Lo lascio, andrò avanti con mio figlio». Un’ora dopo venne ammazzata. E ancora, tra i documenti c’è un video che oggi suona inquietante: mostra un “babyshower” dello scorso 17 marzo, una festa in famiglia nella casa di Senago per celebrare la futura nascita di Thiago. Solo che già da mesi, per i pm, Impagnatiello cercava di avvelenare la compagna col topicida.

chiara tramontano chiara tramontano

 

In quel filmato compare un tappeto, assente nel momento del delitto (e poi messo al suo posto subito dopo), dettaglio che rinforza la tesi della premeditazione. Per gli investigatori, il barista era lucido, tanto che aveva avvertito il fratello Omar di non rivelare l’esistenza di un box di pertinenza perché lì nascondeva della marijuana. […]

GIULIA TRAMONTANO GIULIA TRAMONTANO GIULIA TRAMONTANO GIULIA TRAMONTANO

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

L’EFFETTO VANNACCI È SVANITO? – IL SECONDO LIBRO DEL GENERALE, "IL CORAGGIO VINCE", È UN MEZZO FLOP RISPETTO ALL’ESORDIO: 14MILA COPIE IN UN MESE E MEZZO CONTRO LE 240MILA DI “IL MONDO AL CONTRARIO” – SALVINI, CHE HA CANDIDATO IL GENERALE ALLE EUROPEE, HA SOTTOVALUTATO LE CONSEGUENZE DELLA SOVRAESPOSIZIONE DI VANNACCI: DOPO UN ANNO DI INTERVISTE E OSPITATE TV, IL MILITARE HA PERSO SMALTO. E IL SUO LIBRO VENDE SOPRATTUTTO NEL NORD-EST, BACINO STORICO DELLA LEGA, E POCO O NIENTE AL SUD E AL CENTRO (DOVE VANNACCI È CAPOLISTA)

VANNACCI, MA LI MORTACCI! - È BUFERA NELLA LEGA PER LE CONTINUE MINCHIATE DEL GENERALE AL CONTRARIO, CHE LA DISPERAZIONE DI SALVINI HA CANDIDATO ALLE EUROPEE. OGGI L’INCURSORE PARACADUTATO È ARRIVATO A PROPORRE LE CLASSI SEPARATI PER I DISABILI (FREGANDOSENE CHE IL MINISTRO DELLA DISABILITÀ È LEGHISTA). UNA PROPOSTA TALMENTE ALLUCINANTE DA FAR SBIANCARE PURE CEI E FDI. MA IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE: I LEGHISTI SONO INFATTI CONVINTI CHE UNA VOLTA ELETTO… - ANCHE QUEL SEMOLINO DI GIANCARLO GIORGETTI PRENDE POSIZIONE: "VANNACCI NON È DELLA LEGA. NON CONDIVIDO LE SUE AFFERMAZIONI"

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...