greta beccaglia

"MI HA SCONVOLTO LO SGUARDO DI QUEI TIFOSI, ERANO SGUARDI FEROCI, DA CARNEFICI" - INTERVISTATA A GIORNALI UNIFICATI PER UNA PACCA SUL CULO, GRETA BECCAGLIA PUO' SALMODIARE IL SUO "MARTIRIO": "IN QUEL MOMENTO SONO DIVENTATA, PER LORO, UN PALO DA PRENDERE A CALCI, UN OGGETTO SU CUI SFOGARE LA RABBIA" - "HO RICEVUTO MOLTI MESSAGGI DI SOLIDARIETA', MI HANNO SCRITTO MOLTI CALCIATORI E PERSONAGGI NOTI" (E PERCHE' AVEVANO IL SUO NUMERO?) - "UN'ALTRA PERSONA, INCAPPUCCIATA, MI HA TOCCATO LE PARTI INTIME. SONO PSICOLOGICAMENTE PROVATA". OK, ABBIAMO CAPITO: QUANDO LA VEDREMO A MEDIASET? - VIDEO

 

1 - LA GIORNALISTA MOLESTATA IN DIRETTA TV «IO MI POSSO DIFENDERE, ALTRE NO»

greta beccaglia molestata in diretta tv 1

Elisa Messina per il "Corriere della Sera"

 

Nei casi di molestie e di violenza sessuale c'è sempre un colpevole dell'atto (o più di uno) ma, spesso, ci sono anche i «colpevoli» di indifferenza, quelli che fanno finta di non vedere o i professionisti della minimizzazione. A Greta Beccaglia, 27 anni, giornalista sportiva di Toscana Tv, ieri, sono capitati tutti e tre. Fuori dallo stadio di Empoli, alla fine di Empoli-Fiorentina, mentre era collegata in diretta tv per raccogliere gli umori del dopo-partita, un tifoso passa e le dà un violento schiaffo sul sedere.

 

greta beccaglia 3

Passano altri due e le rivolgono frasi oscene. Dallo studio il conduttore la invita ad andare avanti e a «non prendersela». Il video di quei secondi tremendi diventa il caso della domenica suscitando un'onda di reazioni da parte del mondo politico: dall'ex premier Giuseppe Conte alla leader di Fdi, Giorgia Meloni, da Maria Elena Boschi (Italia viva) a Mara Carfagna (Fi), ministro per il Sud e la coesione sociale, dal vicepresidente del Senato Roberto Calderoli (Lega) al governatore della Liguria Giovanni Toti, fino a Valeria Valente, la presidente della commissione parlamentare sul femminicidio, sono state tante le dichiarazioni di solidarietà.

 

Cosa le ha fatto più male?

«L'indifferenza intorno a me. Tutti vedevano, nessuno diceva niente. Ma vuole sapere la dinamica precisa? Prima quell'uomo si è sputato sulla mano e poi mi ha dato uno schiaffo sul sedere, violento, che ha fatto male anche fisicamente».

greta beccaglia 2

 

Lei ha reagito con fermezza ma educazione al suo aggressore.

«Ero disorientata, sconvolta. Ma cercavo di mantenere un atteggiamento professionale per rispetto nei confronti dei telespettatori».

 

Rispetto che nei suoi confronti non c'è stato.

«Sono stati due minuti e mezzo tremendi, dopo le prime molestie c'è stato anche un uomo incappucciato che si è avvicinato per toccarmi. E tutto proprio nel giorno in cui la serie A scendeva in campo con il segno rosso sul volto per sensibilizzare sul tema della violenza alle donne. Assurdo. Mi ha sconvolto lo sguardo di quei tifosi, erano sguardi feroci, da carnefici».

greta beccaglia molestata in diretta tv 2

 

Come si spiega tanta aggressività?

«Non me la spiego. Io in quel momento sono diventata, per loro, un palo da prendere a calci, un oggetto su cui sfogare la rabbia. Mi sono anche sentita in colpa. Mi sono anche chiesta se avevo fatto qualcosa di sbagliato, mi sono detta che forse non dovevo mettere i jeans stretti... Nei commenti che sono comparsi sui social nelle ore successive c'è chi fa riferimento proprio ai miei jeans».

 

greta beccaglia 1

Purtroppo capita spesso nei casi di molestie e violenze: pensare che le vittime hanno una parte di responsabilità nell'aggressione subita. Anche l'atteggiamento del collega in studio, Giorgio Micheletti, che le diceva di non prendersela e di andare avanti è stato molto criticato. L'Ordine dei giornalisti l'ha definito «un comportamento incomprensibile».

 

Lei come l'ha presa?

«Giorgio è un professionista serio. Credo che, lì per lì, non si sia reso conto di quello che stava accadendo. Nel video che circola si sentono solo quelle battute. Ma poi, in studio, si è scusato molte volte e mi ha invitata a raccontare l'accaduto e a denunciare»

greta beccaglia 5

 

Il «non rendersi conto» è una di quelle cose che devono cambiare, non le pare?

«Sicuramente. Quello che è successo a me, a telecamere accese, succede, purtroppo, a tante ragazze in circostanze diverse. Nei posti di lavoro, per strada. Io, nonostante tutto, sono fortunata. Posso far arrivare forte il messaggio per tutte. Ed è quello che sto facendo» Tornerà fuori dallo stadio? «Certamente. Altrimenti le cose non cambieranno mai davvero. Martedì, per la partita Fiorentina-Sampdoria, ci sarò».

 

2 - GRETA BECCAGLIA: "MAI SUCCESSA UNA COSA SIMILE QUEST' ESPERIENZA MI HA FERITO"

Lorenzo Marucci per "la Stampa"

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L'indignazione non è passata. Greta Beccaglia, la giornalista pratese di Toscana Tv, ha ancora tanta rabbia, anche il giorno dopo, a mente fredda. Sabato, subito dopo il derby Empoli-Fiorentina, stava effettuando dei collegamenti in diretta per ascoltare l'umore della gente all'uscita dal Castellani quando ha subito le molestie.

 

«Sono psicologicamente provata - racconta Greta - la notte scorsa non ho quasi chiuso occhio. Se nel 2021 continuano ad esserci episodi del genere, significa che tante persone devono ancora capire molte cose. È inaccettabile, nessuno può permettersi di alzare le mani in questo modo, è intollerabile. Conosco tanti tifosi che mi hanno sempre rispettato ma ci sono anche soggetti di questo tipo. Tra l'altro, proprio nella giornata calcistica che si è da poco conclusa, il mondo del pallone si è mobilitato contro la violenza alla donne: i giocatori vengono spesso presi come punto di riferimento dai tifosi, ma in questo caso evidentemente occorre ancora lavorare parecchio e in profondità».

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Ha ricevuto molti messaggi di solidarietà?

«Tantissimi. Quel gesto verso di me è stato davvero il più basso che potesse esserci. Mi hanno scritto molti calciatori e personaggi noti, vergognandosi loro stessi per quell'episodio e per quella persona. Devo dire grazie anche all'Ordine dei giornalisti che mi ha fatto sentire subito la proprio vicinanza».

 

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Ripensandoci ora che cosa le viene da dire?

«Nell'immediato ho reagito con educazione e compostezza, è il mio modo di essere. Ho preferito comportarmi così: ero in diretta, con tante persone che guardavano e che vanno rispettate. Non dimenticherò facilmente gli occhi di quella persona che si è resa protagonista di questo episodio così grave.

 

Mi ha tirato una pacca sul sedere in modo molto violento. Per di più poi è accaduto anche che, dopo alcuni apprezzamenti osceni urlati da alcuni tifosi, un'altra persona, incappucciata, mi ha toccato le parti intime. Pure il cameraman che era con me mi ha detto di non aver mai visto una cosa simile in tanti anni di servizio. È stata un'esperienza che mi ha ferito molto. Credo che sia giusto parlarne per poter educare certe persone a non ripetere gesti che non vanno mai fatti».

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Ha colpito, durante la diretta televisiva, la frase troppo morbida del conduttore («non prendertela») anche se poi ha condannato con forza quanto successo...

«Ha colpito tutti quella frase nel video che è stato tagliato, ma io difendo Giorgio (Micheletti, storico ideatore negli anni Ottanta di "Qui Studio a voi stadio" ndr) perché in quel frangente non aveva ancora ben capito cosa stava realmente succedendo. Poi si è anche scusato e mi ha detto cose bellissime. E mi ha difeso con fermezza. Sul momento, ripeto, visto l'episodio improvviso e inatteso, ha detto quelle parole però non c'è assolutamente niente contro di lui».

 

E adesso? Come si riparte?

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«Tornando subito allo stadio, come sempre. Ora sarà importante riuscire a rintracciare la persona, ma io vado avanti a fare il mio mestiere».

 

Nessun dubbio dunque. L'episodio non le toglie la voglia di proseguire?

«Non smetto, ci mancherebbe. Ripeto, domani sarò regolarmente al Franchi, per Fiorentina-Sampdoria. Nella speranza che questo diventi solo un bruttissimo isolato ricordo».

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