pupetta maresca

"OGNUNO SI COSTRUISCE LA SUA SORTE, LA MIA È DI SOFFERENZA. LE MIE RUGHE SONO TUTTE DI TRISTEZZA" - LA VITA FOLLE DI PUPETTA MARESCA: "HO PELLEGRINATO DA UN CARCERE ALL’ALTRO, SENZA PACE. DOPO LE DICHIARAZIONI, DOPO QUELLA PARLATA CONTRO CUTOLO SU DI ME SI È ABBATTUTA LA BUFERA. MA ERA L’UNICO MODO DI SALVARE LA VITA DEI MIEI FRATELLI. VOLEVO SOLLECITARE MAGISTRATURA, POLIZIA E OPINIONE PUBBLICA A INTERVENIRE PER PORRE FINE A QUELLA LOTTA SANGUINOSA. LA CAMORRA? ADESSO SI ESAGERA. OGGI TUTTO FA CAMORRA. PURE LO SCIPPATORE, I MEDICI CHE RUBANO. CONVIENE COSÌ, FA PIÙ NOTIZIA…"

Estratto del libro “Un giorno di questi” di Marco Ciriello - la memoria è di Francesco Palmieri

 

PUPETTA MARESCA OGGI

«Ognuno si costruisce la sua sorte, la mia è di sofferenza. Guardi, guardi le mie rughe sono tutte di tristezza». E indica la fronte, sotto i capelli rosso fuoco. Le parole caricate con forza, la sento parlare e me la ricordo alla conferenza stampa del 13 febbraio ’82 quando Assunta Maresca, Pupetta, rese pubblica la sua ostilità a Raffaele Cutolo e alla NCO (la nuova camorra organizzata).

 

Lanciò accuse contro i sicari, aveva paura per il fratello Ciro, forse quella conferenza-comizio gli salvò la vita, fu una grande intuizione, che le costò una mazzetta di ordini di cattura e comunicazioni giudiziarie. «Parlare mi è costato caro, per questo me ne sono stata zitta per quasi cinque anni, avevo bisogno di riflettere e pensare. Sapevo che dopo quella parlata dovevo aspettarmi conseguenze. Ma bisognava farla. E poi, chi deve morire muore, anche se rimane zitto».

PUPETTA MARESCA

 

Ha lavorato duro, almeno così racconta: «Sono in grado di trattare una compravendita perfino per telefono. Mi sono dedicata al commercio con più impegno di prima. Il lavoro costruito col tempo non poteva andare distrutto in questi tre anni di carcere. E poi la boutique mi fa vendere, soprattutto mi mantiene a contatto col pubblico». Quando le chiesi di parlare – andando nel suo negozio di abbigliamento uomo, donna, bambino, in via Leopardi a Fuorigrotta – prima disse no, poi sì, poi ancora no, e infine riuscimmo a sederci intorno a un tavolo per fare l’intervista, due giorni prima di Natale.

assunta pupetta maresca

 

Mi ricevette in cucina, sempre cucine, come negli altri posti, pur avendo una bella casa. Non so se ricevere le persone in cucina significava dare una maggiore intimità o tagliarle fuori dalle altre stanze, di sicuro aveva un salotto. Andare a casa di queste persone significava andare nella loro cucina, anche i Bonanno nella loro casa sciatta mi ricevevano in cucina. Era quella la loro scena.

 

E in mezzo una donna che emana potenza, una potenza della terra, che però la condanna a dominare, controllare quelli che le stanno intorno, essere sempre in testa. Mi appare come una cavalla imbizzarrita che però non commette errori, sa sempre cosa fare, anche se lo fa con l’intuito e non con la ragione. Sarà che quando le stai di fronte non puoi fare a meno di pensare che è la donna che a vent’anni uccise Antonio Esposito per vendicare la morte di Pascalone ’e Nola: «Ho pagato per questo, dieci anni di carcere. Ho sempre pagato ogni mia scelta. Anche per Ammaturo ho ricevuto molti fastidi».

 

pupetta maresca canta o bene mio in delitto a posillipo

Ammaturo è Umberto, boss. «Lo conobbi nel ’66 quando uscii dal carcere. Avemmo due gemelli, ed è finita lì. Lui ora è solo il padre dei miei figli. È di dominio pubblico il suo attuale rapporto con una donna di colore. Non c’ho mai vissuto insieme e mi meraviglia che qualunque cosa faccia Ammaturo la gente si rivolga a me. Io sto con i miei figli e basta, conduco vita appartata. Non vado a cinema né a teatro. E la sera per le nove sto a letto. Eppure, io voglio bene alla gente, sento il richiamo umano degli altri. Purtroppo pochi la pensano come me e ricambiano. E questo mi sconvolge».

 

È il racconto di una donna che vuole mostrare che è dura, che è risorta, nonostante tutto, e che non ha paura mai: «Ho pellegrinato da un carcere all’altro, senza pace. Dopo le dichiarazioni, dopo quella parlata contro Cutolo su di me si è abbattuta la bufera. Ma era l’unico modo di salvare la vita dei miei fratelli. E in quelle condizioni, lo rifarei anche oggi, ora, domani. Non fu una passerella, come hanno detto. Volevo sollecitare magistratura, polizia e opinione pubblica a intervenire per porre fine a quella lotta sanguinosa, tante persone ammazzate senza motivo. Lo feci anche per loro». E la camorra? «La leggo dai giornali, penso che sia esistita sempre. Ma adesso si esagera. Oggi tutto fa camorra. Pure lo scippatore, i medici che rubano. Conviene così, fa più notizia».

pupetta maresca

 

Donna che poteva indossare molte maschere, non voleva sottolineare in alcun modo la sua valenza femminile, ma semplicemente si poneva al di là del sesso per le cose che diceva. Ha perso un figlio, quello di Pascalone. «Sono stati crudeli, dovevano tenere conto della sua giovane età, e che aveva una madre».

 

Quasi che la camorra attraverso la morte dell’uomo che amava e del figlio avuto da lui le avesse sfilato tutto il legame con quella sua vita precedente. C’è una doppia Pupetta, forse tripla addirittura. Si porta dietro l’eredità dell’orgoglio di aver vendicato la prima delle due morti, e la rabbia di non poter replicare alla seconda, che diventa coraggio e rivendicazione verbale.

pupetta maresca.

 

«Fui sposata con lui ottanta giorni. Meravigliosi. Poi il buio della cella. Era un gigante buono, l’uomo dei miei sogni. Ancora desidero le cose migliori, come se non fossero mai venute. Ero troppo giovane quando le ho vissute». Si sente la sua ricerca della spensieratezza, mentre parliamo penso che non mostra sensualità, nemmeno elementi di seduzione, è presa dalla missione principale: «Voglio essere scagionata. Non sono la Madame Camorra che hanno dipinto. Chi è innocente non può rassegnarsi. Amo disperatamente i carcerati, chiunque siano. Perché c’è chi non ha la forza o la possibilità di reagire come ho fatto io, e magari resta dentro anche l’innocente. Ho girato tanti istituti di pena. Orribili. Solo a Nisida e Avellino ho trovato rispetto per i detenuti».

pupetta maresca

 

E Napoli? «Forse la lascerò, non lo so. Prima non l’avrei abbandonata. Mi sembra che stia perdendo la solidarietà umana. Oggi si ammazzano gli uni con gli altri e nessuno interviene. Manca il coraggio: io darei la vita per uno sconosciuto. Sono un’istintiva, non condivido questa apatia. È come se anche il sole e la luna di Napoli non fossero più quelli che amavo». È davvero sola? «Sì, ma mi sento forte. Sono credente. È come se un esercito invisibile si schierasse con me».

pascalone e pupetta maresca una foto di pupetta maresca MANUELA ARCURI E PUPETTA MARESCA FOTO LAPRESSEpupetta maresca 2matrimonio pascalone o nola con pupetta maresca

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)