massimo galli coronavirus

"È SBAGLIATO FAR CREDERE CHE LA PANDEMIA SIA ESAURITA" – L’INFETTIVOLOGO MASSIMO GALLI FRENA L’ENTUSIASMO DA FINE EMERGENZA: "INDISPENSABILE MANTENERE GREEN PASS E MASCHERINE AL CHIUSO. IL RISCHIO È DI RIPETERE TRA OTTO MESI IL CAOS DEGLI OSPEDALI E IL RINVIO DEGLI INTERVENTI D'URGENZA. SAREBBE UN DISASTRO. QUARTA DOSE PER TUTTI? DIPENDERÀ DALLA SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA. POLITICI? POCHI ALL’ALTEZZA…”

Francesco Rigatelli per "la Stampa"

 

massimo galli

Dopo due anni di pandemia lo stato di emergenza sta per finire e Massimo Galli, principe degli infettivologi italiani, ex primario dell'ospedale Sacco e professore ordinario all'Università Statale di Milano, non sa che panni indossare. Da un lato, ammette bonario, «le riaperture sono sacrosante e tornare alla normalità appare giustificato», ma dall'altro, tuona luciferino, «la politica non accompagna il processo come dovrebbe, dando la sensazione che la pandemia sia finita ancora una volta, quando non lo è, e strizzando l'occhio a chi non si è vaccinato o non intende coprire i propri figli».

terapia intensiva covid

 

Cosa le dà fastidio?

«C'è un affollarsi di politici, non solo italiani ma anche europei, che ostentano posizioni ultraottimiste per far dimenticare la crisi ucraina, il crescere delle bollette e la discesa delle Borse. Non che tutti si concentrino sui listini finanziari, ma è evidente che le riaperture vengano usate per distrarre da altri guai, per cui alla fine va bene un po' a tutti dire che la pandemia sta finendo, dalle sguaiataggini di Johnson alle distrazioni di Draghi»

 

Cosa ne pensa dell'azione di Draghi a riguardo?

massimo galli 2

«Nulla di specifico e non mi compete, a me interessa solo il lato medico, ma mi sento di sottolineare che se togliere lo stato di emergenza è giustificato, non lo è dare la sensazione che la pandemia sia esaurita. D'altra parte comprendo che il governo debba tenere conto della Lega in maggioranza e che quest' ultima, anche se non ne capisco il vantaggio elettorale, continui a strizzare l'occhio a posizioni No Vax».

 

Nel merito cosa suggerisce di diverso?

«Ultimamente studio e faccio ricerca anche non sul Covid, ma mi aggiorno a giorni alterni e mi sembra di ricordare che abbiamo ancora milioni di persone senza la terza dose, svariati ultacinquantenni non vaccinati, bambini scoperti e piccolissimi senza vaccini autorizzati. Solo ieri ci sono stati 252 morti e restano in arretrato liste di interventi chirurgici in ogni ospedale del Paese. Ora dire che l'emergenza sia finita mi pare come minimo un azzardo, oltre che un insulto a tutti quelli che lavorano per risolvere questi problemi. In un simile quadro, mollare il colpo sulla vaccinazione sarebbe un errore madornale, perché impedirebbe di mettere in sicurezza tutta la popolazione non sapendo cosa ci potrebbe capitare il prossimo autunno».

vaccino 3

 

Si dimentica ancora una volta che il virus fa il suo giro?

«In un anno il Sars-Cov-2 è variato tre volte, chi ci garantisce che non lo faccia più? La prossima variante, nessuno sa se più o meno cattiva, dovrebbe trovare almeno una popolazione completamente vaccinata. Il governo, mentre toglie lo stato di emergenza, deve spingere l'acceleratore su questo. Altrimenti il rischio è di ripetere tra otto mesi il caos degli ospedali e il rinvio degli interventi d'urgenza, quando ancora dovremo smaltire quelli pregressi. Sarebbe un disastro».

 

Le riaperture, diceva, però sono legittime?

massimo galli

«Sono sacrosante, perché per fortuna grazie ai vaccini e alla primavera in anticipo le infezioni sono in caduta libera, ma non bisogna mollare del tutto sulle misure».

 

Quali sono i paletti?

«Bisogna spiegare che la vaccinazione resta l'unico modo per uscire davvero dalla pandemia, che tutti devono fare tre dosi, che i bambini vanno protetti, che tutto questo serve in questi giorni in cui il virus circola ancora seppur in diminuzione e sarà molto utile in autunno. Per tutti questi motivi è indispensabile mantenere il Green Pass e le mascherine al chiuso».

 

terapia intensiva covid 4

E chi lo mette in dubbio?

«Se si continua a dire che si apre tutto non so chi vada a vaccinarsi o chi metta la mascherina. Sarebbero due errori strategici. Va detto chiaramente che il Green Pass non è in contraddizione con la ripresa di tutte le attività, ma al contrario ne è la garanzia. Solo così gli stadi e le discoteche riapriranno completamente e a lungo. Evitiamo una specie di condono sanitario, che ancor più di quello fiscale danneggerebbe sia lo Stato sia i cittadini».

 

In autunno servirà la quarta dose per tutti?

«Dipenderà dalla situazione epidemiologica e non sarà per forza con lo stesso vaccino. Intanto si può parlare di quarta dose solo per i fragilissimi. E almeno per loro andrebbe sdoganato il test sierologico».

 

Ha visto che chiude il Cts?

massimo galli 4

«Ce ne faremo una ragione».

 

Dopo due anni di pandemia qual è la sua riflessione?

«Per chi è stato colpito, per chi ha lavorato sodo, per tanti che soffrono economicamente e psicologicamente, si è trattato di un incubo. Delude che ci siano pochi politici all'altezza. Si vede spesso la tentazione del vantaggio elettorale, invece di parole chiare. E appena si apre uno spiraglio parte lo sbracamento generale».

 

roberto speranza

Anche il ministro Speranza?

«Lui tenta di distinguersi. Con il Pnrr si vedrà quanto riuscirà a riformare la sanità. Non sono certo che ce la faccia, ma la speranza di Speranza c'è».

 

Lei crede che la pandemia potrebbe ripetersi?

«Ci sono migliaia di specie di pipistrelli con centinaia di coronavirus pronti al salto di specie. Anche per questo è importante riformare la sanità per tempo».

massimo galliterapia intensiva vaccino vaccino 2Anziano in terapia intensiva 2Anziano in terapia intensiva 3terapia intensiva covid 1Farmaci terapia intensivaterapia intensiva covid 2terapia intensiva covid 3MASSIMO GALLImassimo galli 1

Ultimi Dagoreport

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")