georg von sodenstern e adolf hitler

"PER UNA VITA HO CREDUTO CHE IL MIO PROZIO AVESSE TENTATO DI UCCIDERE HITLER" – L’INCREDIBILE STORIA DI JOHAN GABRIELSSON CHE HA SCAVATO NELLA MEMORIA DI FAMIGLIA PER ARRIVARE A UNA SCOMODA VERITÀ: IL GENERALE GEORG VON SODENSTERN AVEVA SÌ COMPLOTTATO PER UCCIDERE IL FÜHRER, MA ALLA FINE AVEVA CHIUSO UN OCCHIO SUGLI ORRORI DEL NAZISMO…

DAGONEWS

 

johan gabrielsson

Johan Gabrielsson aveva sei anni quando gli fu detto che uno dei suoi parenti aveva tentato di uccidere Hitler. Erano gli anni ’60, ma ci sono voluti decenni prima che scoprisse la storia della sua famiglia che lo ha portato a compiere un viaggio in uno dei capitoli più oscuri della storia del 20° secolo.

 

Una foto misteriosa

Johan è cresciuto in Svezia e ricorda le riunioni di famiglia con i membri della famiglia di sua madre, i Sodenstern.

 

In corridoio c'era la foto di un uomo in uniforme. Tutto quello che sapeva era il suo nome: Georg.

georg von sodenstern

Ma ogni volta che chiedeva di lui a Lennart, lo zio della madre, gli veniva risposto: «La prossima volta che vieni, ti racconto la storia». Non l'ha mai fatto. Solo anni dopo Johan vide un'altra foto di Georg von Sodenstern in piedi accanto ad Adolf Hitler. Non sapeva nulla di lui, a parte quel ricordo d’infanzia. Quella frase pronunciata da sua madre: “Abbiamo un parente che ha tentato di uccidere Hitler”.

 

Per anni quella storia era rimasta in sospeso. Poi è arrivato il giorno del suo matrimonio: la madre si presentò con due cucchiai d’argento che erano appartenuti alla nonna e che avevano lo stemma della famiglia Sodenstern. «Ricordo di aver pensato: è un ricordo di mia nonna, ma sono anche entusiasta che lo stemma appartenga a un uomo che ha cercato di uccidere Hitler. È un uomo di cui voglio saperne di più. È la storia che il mio prozio non ha mai finito di raccontarmi».

 

Cavalieri e generali

georg von sodenstern e adolf hitler

È stato in quel momento che Johan ha intrapreso un viaggio nella storia dei Sodenstern, una famiglia di nobili svedesi che centinaia di anni fa erano commercianti e soldati che vivevano nella parte della Germania settentrionale. «Prima che la terra fosse restituita alla Germania - o Prussia come veniva chiamata l'area - circa 20 famiglie decisero di seguire il re in Svezia. Altri membri della famiglia Sodenstern decisero di rimanere in Prussia e continuarono la loro tradizione militare.

Molti dei principali generali di Hitler provenivano dalla Prussia».

lo stemma dei sodenstern

 

La trama

Ed è all'Archivio nazionale tedesco che Johan scopre che il suo misterioso prozio era diventato ufficiale nella prima guerra mondiale e generale nella seconda. Trova le sue lettere e, con l’aiuto di uno dei massimi esperti svedesi della seconda guerra mondiale, Christer Bergström, comprende che, come molti dei vecchi generali prussiani, non era contento del fatto che Hitler, un politico, si intromettesse in questioni militari. «Avevano dato questo soprannome sprezzante a Hitler, lo chiamavano il piccolo sergente».

 

heeresgruppe sud

Quel malcontento avrebbe portato von Sodenstern, Erwin von Witzleben e un certo numero di altri generali a pianificare un colpo di stato nel 1937. «Hitler parlò con i suoi generali e gli disse qual era il suo piano di guerra, che comprendeva l’attacco della Cecoslovacchia - dice Bergström – Si spaventarono e organizzarono un piano in cui si sarebbe usato l'esercito per fare un colpo di stato contro Hitler lo stesso giorno in cui avrebbe attaccato la Cecoslovacchia. Hanno contattato ripetutamente e segretamente Chamberlain, il primo ministro britannico, e lo hanno informato, dicendogli: “Puoi andare avanti e minacciare la guerra con Hitler. Noi faremo un colpo di stato».

 

strada dedicata a sodenstern

Ma Chamberlain non lo fece e il piano andò in mille pezzi. Von Witzleben fu successivamente giustiziato per un secondo complotto in cui non riuscì a uccidere Hitler. Von Sodenstern entrò nello staff del capo di stato maggiore che sovrintendeva la Heeresgruppe Süd, che doveva sferrare l’attacco  all'Unione Sovietica.

 

Ed è in quel momento che la storia del prozio si complica. Perché la Heeresgruppe Süd, secondo lo storico Johannes Hurter, ha operato in aree in cui sono stati sicuramente commessi crimini di guerra: «Fuori Kiev, a Babi Yar, sono stati giustiziati più di 33.000 ebrei».

presa di sebastopoli

 

“Cose spiacevoli”

In alcune lettere von Sodenstern ricorda l'ordine secondo cui ogni soldato tedesco doveva giustiziare sul posto qualsiasi membro del Partito comunista: «Per i soldati è stato un accordo molto spiacevole. Ma allo stesso tempo, abbiamo dovuto fare i conti con l'ordine che ci era stato dato per non intaccare la disciplina e la morale delle truppe».

 

heeresgruppe sud 1

Bergström sostiene che quando parla di "morale" von Sodenstern intendesse "spirito combattivo": «Penso che volesse dire che i loro valori umani sono stati minati sparando alle persone in quel modo. Quando le truppe si abituano a sparare alle persone i loro valori morali sono erosi».

 

Non sono stati uccisi solo i comunisti. C'erano anche rom, ebrei e altri civili. Von Sodenstern spiega come si sentiva al riguardo l'alto comando del suo gruppo militare: «Abbiamo saputo il numero dei morti e volevamo avere a che fare il meno possibile con queste cose spiacevoli. Li abbiamo visti svolgere i loro compiti, ma avevamo un senso di sollievo per non essere coinvolti direttamente».

army group south

Sostanzialmente von Sodenstern ha chiuso gli occhi sull'orrore, scegliendo di concentrarsi su quella che pensavano fosse la vera minaccia: i comunisti. «Era un professionista, dirigeva una forza militare e contribuì al successo iniziale dell’ Heeresgruppe Süd, ma si lasciò usare da Hitler».

 

Un anno prima della fine della guerra, von Sodenstern fu congedato. Bergström sostiene che è stato a causa delle sue critiche a Hitler. E così un lungo viaggio ha portato Johan alla verità. Georg von Sodenstern era un uomo coinvolto in una macchina da guerra che chiudeva un occhio davanti alle atrocità più brutali.

 

pietre d'inciampo

«Mi piace credere che dopo la guerra Georg abbia espresso il suo senso di colpa per ciò a cui aveva preso parte - dice Johan - So che dopo la guerra Georg ha lavorato con le forze alleate e ha creato un'unità per far luce sulle azioni dell'esercito tedesco durante la guerra».

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