covid shangai

"VOGLIAMO LA LIBERTA'! NON SI PUO' PIU' VIVERE COSI'" - A SHANGHAI MONTA LA RIVOLTA. I CITTADINI SONO ESASPERATI DA UN LOCKDOWN CHE SEMBRA NON FINIRE MAI - E' UNA DELLE SFIDE PIU' DIFFICILI PER IL PRESIDENTE XI JINPING CHE AL CONGRESSO D'AUTUNNO SI APPRESTA A CHIEDERE UN TERZO, E INEDITO, MANDATO - INOLTRE LA STRATEGIA NON STA FUNZIONANDO: NONOSTANTE LE CHIUSURE I CASI SONO IN AUMENTO E...

Gianluca Modolo per repubblica.it

 

Covid Shangai 2

«Vogliamo la libertà». «Perché a questo punto non ci mettete direttamente in prigione?». «State incitando le persone normali alla rivolta. Non me ne frega niente: che il Partito comunista mi venga a prendere! Dov'è il Partito? Dov'è il comunismo? Bastardi! Il governo sta mentendo. Come possono le persone normali vivere così?». «Ora questa malattia è diventata un virus politico».

 

Grida Shanghai, esasperata da un lockdown che sembra non finire mai. Scene riprese dagli smartphone, conversazioni registrate al telefono e finite sui social. Testimonianze di un malessere che, dopo due anni di strategia della tolleranza zero per eliminare il Covid, sta esplodendo. Qui, nella città dove 101 anni fa il Partito nacque.

 

Covid Shangai

«A due anni dall'uscita di Wuhan dal lockdown, la mobilitazione nazionale guidata dal Partito inietta fiducia nella lotta al virus a Shanghai», scrive il Global Times, voce della propaganda. A osservare quello che sta succedendo nella capitale finanziaria della Cina, metropoli da 25 milioni di abitanti sigillata dallo scorso 28 marzo e ora senza una data di scadenza, non si direbbe affatto.

 

E la rabbia che sta montando per la gestione caotica si sta trasformando in una sfida politica: una delle più difficili per il presidente Xi Jinping da quando ha preso il potere, dieci anni fa, mentre ci avviciniamo al Congresso d'autunno che deve garantire al leader un terzo - e inedito - mandato.

 

Covid Shangai

In città iniziano a cadere le prime teste: già tre funzionari licenziati. Trema pure il capo del Partito cittadino, Li Qiang, fedelissimo di Xi, papabile prossimo primo ministro. Per due anni il presidente ha ripetuto che la strategia che sta isolando la Cina dal mondo era la medicina migliore, visto come se la passavano gli altri. E all'inizio è stato così. Ma due anni dopo il Partito non ha saputo preparare un'alternativa e si è tornati al punto di partenza.

 

La battaglia di Shanghai, nonostante le chiusure, non sta funzionando visto che i casi da una settimana continuano a salire: 21.222 ieri, che dal 1° marzo portano il totale a più di 130mila. Quasi tutti asintomatici, ma non c'è differenza: tamponi a tappeto e positivi (tutti) spediti in isolamento in strutture che ormai sono stracolme. Disorganizzazione e niente privacy, lamentano i cittadini.

 

Covid Shangai 2

Dopo le proteste, ora almeno è permesso l'ingresso a genitori e bambini assieme. Quelle ricavate negli edifici dell'Expo non bastano più: sono iniziati i lavori per convertire il Convention Center in un dormitorio Covid da 40mila posti e pure altre città vicine sono state mobilitate per accogliere fino a 60mila contagiati. Circolano voci su decessi non segnalati nelle case di riposo. Crescono le chiamate ai centri di salute mentale.

 

Covid Shangai 3

Chi soffre di altre malattie spesso non viene ammesso in ospedale. A chi tocca stare confinato in casa si lamenta perché scarseggia il cibo e non si riesce ad ordinare online: la distribuzione va a rilento viste le restrizioni che stanno bloccando i camionisti, le consegne a domicilio a singhiozzo (appena 11mila i rider in servizio), le app sono sovraccariche.

 

L'epidemia ha paralizzato una delle città più cosmopolite e ricche di tutta la Cina, molte aziende sono chiuse (tranne quelle che stanno costringendo i lavoratori ad accamparsi, letteralmente con le tende, negli uffici). Se l'isolamento continua tutto aprile, avvertono gli economisti, la città subirà una perdita del 6% del Pil. Per questo 2022, la Cina ha fissato un'ambiziosa crescita al 5,5%, che rischia di non essere raggiunta. Oltre 193 milioni di persone in tutto il Paese si trovano ora confinati o quasi in 23 città.

 

 

Covid Shangai 4

Già 38mila tra medici, personale sanitario e militari sono arrivati a Shanghai per combattere «la guerra contro il virus». Il Partito manda lettere ai compagni per «avere il coraggio di sguainare le nostre spade e lottare contro l'epidemia». Segno evidente della posta, politica, in gioco.

 

Covid Shangai 5

Una fase in cui si inizierà a «convivere con il virus» è per ora fuori discussione: il governo teme decine di migliaia di morti e un sistema sanitario sovraccarico. L'87% dei cinesi è vaccinato. Ma il problema sono gli anziani. Solo la metà degli over 80 ha due dosi. E le varianti nuove che corrono veloci. I vaccini cinesi «non sono sufficienti per battere Omicron», dice Ding Sheng, professore alla Tsinghua. Così è arrivato l'ok per i test clinici per i vaccini mRna, che qui non sono ancora disponibili.

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO