aronne piperno antisemitismo deicidio

LE RADICI CRISTIANE DELL’ANTISEMITISMO - PER LUNGO TEMPO, NEL MONDO CATTOLICO E NELLA CHIESA, HA TROVATO OSPITALITÀ VERSO GLI EBREI L’ACCUSA DI “DEICIDIO”, CHE SOLO NEL 1965, CON LA DICHIARAZIONE CONCILIARE “NOSTRA AETATE”, È STATA UFFICIALMENTE SUPERATA - MA GESÙ ERA EBREO, PROFESSAVA LA FEDE DEL POPOLO DI ISRAELE E IL NUOVO TESTAMENTO FU COMPOSTO IN AMBITO EBRAICO...

Alessandro Zaccuri per “Avvenire”

 

Gesu non fu ucciso dagli ebrei - Jon Sweeney

Bisogna arrivare fino in fondo per apprezzare pienamente l' importanza di un libro come “Gesù non fu ucciso dagli ebrei”, curato dallo statunitense Jon M. Sweeney e tempestivamente tradotto da Anna Montanari per Terra Santa (pagine 208, euro 15,00, disponibile in ebook). Bisogna arrivare alla postfazione firmata da Amy-Jill Levine, figura di spicco nella ricerca accademica e, nel 2019, prima docente ebrea a tenere un corso sul Nuovo Testamento al Pontificio Istituto Biblico di Roma.

 

Con molto garbo e con erudizione impeccabile, la studiosa non rinuncia a esprimere le proprie riserve su alcuni dei saggi presenti nel volume, ma non per questo ne contesta la necessità. Al contrario, una ricognizione su quelle che il sottotitolo italiano definisce «le radici cristiane dell' antisemitismo» rimane quanto mai opportuna e il fatto che sia condotta con uno stile divulgativo, con le inevitabili semplificazioni su cui Levine occasionalmente eccepisce, non ne sminuisce affatto la portata.

 

GESU CRISTO DAVANTI A CAIFA - OPERA DI GIOTTO

Il libro, come dicevamo, arriva dagli Stati Uniti, e nell' edizione italiana è integrato da una puntuale prefazione di padre Etienne Vetö, direttore del Centro Cardinal Bea per gli Studi giudaici della Gregoriana, che mette sull'avviso il lettore: quello denunciato dall' équipe di autori convocata da Sweeney non è un problema di cui il nostro Paese si possa disinteressare.

 

Ci sono di mezzo le leggi razziali del 1938, certo, e il fatto che senza il precedente del fascismo difficilmente il regime nazista sarebbe riuscito ad attecchire in Germania, ma più ancora del contesto storico è il pregiudizio del deicidio a dover essere messo in questione, quello stesso pregiudizio che per lungo tempo ha trovato ospitalità nella Chiesa e che solo nel 1965, con la dichiarazione conciliare Nostra Aetate, è stato ufficialmente superato.

 

i miracoli di gesu' 6

Non per questo il percorso si può considerare concluso, come ricorda nella sua premessa Abraham Skorka, il rabbino di Buenos Aires con il quale papa Francesco intrattiene un rapporto particolarissimo fin da quando era arcivescovo della capitale argentina (insieme i due hanno firmato il best seller Il cielo e la terra).

 

È Skorka, tra l' altro, a richiamare l' attenzione sul ruolo svolto da Jules Isaac (1877-1963), lo storico francese al quale si deve la documentata rivendicazione dell' ebraicità di Gesù e, nello stesso tempo, l' avvio di un dialogo interreligioso che, sancito da Vaticano II, ha poi trovato ulteriore slancio sotto il pontificato di Giovanni Paolo II, di Benedetto XVI e oggi, appunto, di Francesco.

 

i miracoli di gesu' 7

Fin qui il quadro complessivo, all'interno del quale il caso statunitense occupa una posizione peculiare. Lo si coglie in diversi passaggi di Gesù non fu ucciso dagli ebrei, che è tra l' altro un libro ricchissimo di testimonianze personali. La più rilevante è forse quella implicitamente resa dallo stesso curatore (cattolico, Sweeney è sposato con una rabbina), ma non meno significativi sono gli accenni autobiografici che trapelano dall' intervento di Wes Howard-Brook, aderente a una denominazione del giudaismo messianico, la Via del Gesù ebreo. Da bambino, racconta, era terrorizzato «dai cristiani» del suo quartiere di Los Angeles: «Non che ne conoscessi di persona - spiega -. Però avevo sentito dire che i cristiani pensavano che io, in quanto ebreo, fossi responsabile della morte di Gesù Cristo». Il timore, purtroppo, non era affatto infondato.

 

i miracoli di gesu' 5

Poco meno di un anno fa, il 27 aprile 2019, un giovane californiano di soli 19 anni, Jon Earnest, si è reso responsabile di una sanguinosa aggressione contro la sinagoga di Poway, nella contea di San Diego, dove si stava celebrando la conclusione della Pasqua ebraica. Ed è proprio a partire da questo episodio o, meglio, dalla concatenazione di eventi del quale l' attentato di Poway fa parte (pochi mesi prima, il 27 ottobre 2018, si era consumata la strage in una sinagoga di Pittsburgh, in Pennsylvania), che Sweeney ha deciso di realizzare Gesù non fu ucciso dagli ebrei.

i miracoli di gesu' 3

 

Ormai abbandonata dalla teologica cattolica, la dottrina "della sostituzione" (nel volume è illustrata dal biblista Richard C. Lux: con l'avvento del cristianesimo verrebbe meno il patto tra Dio e Israele, che sarebbe quindi destinato a estinguersi) ha ancora corso nell'affollato panorama delle congregazioni evangelicali, caratterizzate dalla tendenza a un'interpretazione letterale e fortemente decontestualizzata delle Scritture.

 

Lo sforzo di Sweeney e dei suoi collaboratori - citiamo, tra gli altri, monsignor Richard J. Sklba, l'ebraista Walter Brueggemann, lo storico Massimo Faggioli e la rabbina Sandy Eisenberg Sasso, che offre illuminanti spunti pedagogici - consiste nel ribadire alcune nozioni di base, incredibilmente ancora poco recepite a livello generale.

 

i miracoli di gesu' 2

Quali? Che Gesù era ebreo, anzitutto, e che professava la fede del popolo di Israele. E poi che lo stesso Nuovo Testamento fu composto in ambito ebraico, in una fase nella quale il cristianesimo stava ancora assumendo connotati autonomi e ancora non era del tutto uscito dal complesso intreccio delle varie correnti dell' ebraismo. Una delle tesi messa in discussione da Levine è quella, più volte ribadita, per cui le "parole dure" che i Vangeli riservano a scribi e farisei, quando non agli stessi «giudei», sarebbero da intendere nella prospettiva di un dibattito interno all' ebraismo.

i miracoli di gesu' 4

 

Resta chiaro, in ogni caso, l' assunto centrale: la partecipazione di alcuni ebrei alla condanna di Cristo non autorizza in alcun modo ad assumere atteggiamenti di discriminazione o, peggio ancora, iniziative di persecuzione. Dopo la Nostra Aetate, sintetizza padre Nicholas King in Gesù non fu ucciso dagli ebrei, «i cristiani cattolici non hanno giustificazioni per l' antisemitismo».

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…